La Regione ricorda lo sterminio dei Sinti

L'Associazione Nazione Rom denuncia il Parlamentare Europeo Claudio Morganti. Ma la Lega Nord polemizza contro la memoria a pagamento. Lunedì la celebrazione in Consiglio con il sindaco di Mauthausen. Al Goldoni per l’iniziativa di Radiotre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 gennaio 2014 21:31
La Regione ricorda lo sterminio dei Sinti

FIRENZE- "Una giornata particolare, che abbiamo deciso di organizzare, alla vigilia della Giornata della Memoria, per ricordare uno sterminio che per troppo tempo è rimasto nel dimenticatoio". In questo modo l'assessore alle politiche sociali della Regione Toscana, Salvatore Allocca, ha voluto sottolineare il significato delle iniziative dedicate oggi alle persecuzioni e ai massacri dei rom e dei sinti sotto il nazismo. Iniziative che si sono aperte questa mattina con un convegno all'Auditorium di Santa Apollonia, a Firenze.

"Un modo - ha aggiunto Allocca - per creare una sorta di filo rosso tra passato, presente e futuro. Guardiamo allo sterminio di ieri, ma con un occhio all'attualità e quindi a tutte le problematicità che riguardano queste popolazioni. E l'attenzione si sposta anche al futuro e alle politiche che la Regione, per prima in Italia, ha voluto avviare per promuovere l'integrazione e sopprimere le tendenze, mai sopite, alla separazione e ghettizzazione. Non a caso - ha concluso l'assessore - abbiamo voluto realizzare questa giornata grazie alle associazioni rom e sinti che hanno accolto il nostro invito con grande partecipazione ed entusiasmo".

Gli storici stimano a 500 mila le vittime rom e sinti durante la seconda guerra mondiale. In Italia la persecuzione durante il fascismo è memoria ancora da riconoscere pienamente. Se l'internamento civile non comportò gli omicidi di massa che si consumarono nei campi di concentramento e di sterminio nazisti, esso rappresenta comunque una pagina nera della nostra storia. Soprattutto in relazione al biennio 1943-45 quando gli arresti sotto la Repubblica Sociale Italiana furono il presupposto della deportazione verso i lager.

Ma quella di stamattina è stata anche l'occasione per richiamare gli impegni che in questi anni la Regione ha portato avanti per promuovere l'inclusione delle popolazioni rom e sinti presenti sul territorio. Secondo i dati della Fondazione Michelucci, in Toscana attualmente vivono circa 3.600 rom e sinti, tra villaggi, insediamenti riconosciuti e non, aree private e inserimenti in alloggi di edilizia residenziale pubblica. L'ultimo provvedimento, in ordine di tempo, è stata l'istituzione del "Tavolo per l'inclusione e l'integrazione sociale delle popolazioni Rom, Sinte e Caminanti", nel febbraio 2013.

Il Tavolo, esperienza finora unica in Italia, rappresenta il punto di incontro con enti locali, istituzioni pubbliche e organismi del terzo settore attivi nel territorio regionale nella promozione dei processi di inclusione e integrazione sociale. Tra le altre cose, punta a raccogliere atti normativi, verbali delle riunioni, iniziative e materiali di approfondimento. Prosegue anche il lavoro dell'Osservatorio toscano sulla condizione sociale e abitativa di rom e sinti, realizzato in collaborazione con la Fondazione Michelucci, che lo gestisce dal 1995.

L'Osservatorio fornisce un aggiornamento costante sugli insediamenti "ufficiali", i villaggi, le aree private, gli insediamenti "non autorizzati". Da segnalare infine, sul versante abitativo, l'impegno della Regione a superare la logica dei "campi", con 2 milioni di euro stanziati per quattro progetti in corso a Lucca, Pistoia, Seravezza e San Giuliano Terme. L’Ufficio Nazionale Antidiscrimnazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha aperto indagine dopo la denuncia dell’Associazione Nazione rom contro le affermazioni di Claudio Morganti – Parlamentare Europeo- relativamente alle politiche abitative per le famiglie rom di Lucca intraprese dal Sindaco Tambellini, dalla Giunta del Comune di Lucca e dalla Regione Toscana.

L’indagine ratificata con protocollo 74587 - 25 gennaio 2014 – coinvolge, altri esponenti politici, partiti, dirigenti di Amministrazioni Locali della Toscana. Nella denuncia richiamati fatti e circostanze accaduti nei territori delle Province di Lucca, Massa Carrara e La Spezia dall’agosto del 2011 ad oggi. Un razzismo anti Rom esplicito, praticato, dichiarato. Una violazione aperta del codice penale, della legge Mancino, del decreto legge antidiscriminazioni 215/2003 coinvolge partiti di destra, di centro e di sinistra.

I nomi finiti dell’occhio del ciclone dell’anti discriminazione razziale sono i Consiglieri Comunali di Massa Stefano Benedetti (Forza Italia) e Giancarlo Casotti (Psi), il segretario provinciale di Forza Nuova Francesco Mangiaracina, i dirigenti del Comune di Massa Massimo Tognocchi e Fabio Mercadante, il Sindaco di Seravezza Ettore Neri (Pd), l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di La Spezia Andrea Stretti (Pd). Dichiarazioni brutali e incitamento alla violenza quello dell’ Onorevole Claudio Morganti che non si ferma neanche di fronte ad esplicite minacce rivolte da anonimi vigliacchi al Sindaco di Lucca Tambellini, primo cittadino impegnato in questi giorni in politiche di inclusione abitativa per famiglie rom presenti nei territori.

“Investire nelle case dei Rom è da criminali” queste le parole di un politico pagato con il denaro dei contribuenti dell’Unione Europea, le parole di Claudio Morganti – Parlamentare Eu. In Europa esistono leggi e direttive ben precise che l’Onorevole Claudio Morganti è tenuto a rispettare come tutti i cittadini. Il 5 aprile 2011, tutti i Capi di Stato e di Governo dei paesi membri dell’Unione hanno firmato un accordo quadro strutturale di inclusione della principale minoranza etnica europea: la popolazione rom.

La comunicazione n. 173 della Commissione Europea impegna ogni Stato a rendere concreto l’accordo ed attuarlo territorialmente. "Lunedì prossimo, per ricordare le vittime della Shoah -interviene il Segretario provinciale della Lega Nord di Livorno, Ceruso– il Consiglio regionale della Toscana si riunirà in seduta solenne e così faranno anche molti Consigli Provinciali e comunali. Tuttavia, se i Consiglieri prenderanno il gettone di presenza significherà che lo hanno fatto per dovere e, quindi, la loro presenza non avrà alcun significato.

“Piangere” a pagamento è moralmente sbagliato e, a mio parere, offensivo per chi si vuole commemorare". Lunedì in Consiglio comunale sarà solennemente celebrato il Giorno della Memoria. All’inizio dei lavori dell’assemblea cittadina (ore 14,30 Salone dei Duecento), il sindaco di Mauthausen Thomas Punkenhofer farà il suo intervento. Seguiranno le comunicazioni dei capigruppo sul tema. Il Consiglio proseguirà poi i lavori, come di consueto, con le domande di attualità e la discussione della delibera per l’approvazione della variante al Prg della Fortezza da Basso.

In calendario anche numerose interrogazioni fra cui le occupazioni abusive a Firenze, la questione di via de’Benci, le multe e le porte telematiche, l’asilo nido in Palazzo Vecchio. Fra gli ordini del giorno, quelli sull’Alta Velocità collegati alla comunicazione dell’assessore Bonaccorsi, il futuro dell’Accademia delle Belle Arti. Le mozioni in discussione riguardano invece vari temi fra cui gli alloggi Erp, i provvedimenti straordinari contro il degrado nel centro storico, la realizzazione di servizi igienici pubblici dentro palazzo vecchio, la copertura dello stadio Artemio Franchi. L’appuntamento è per lunedì sera al Teatro Goldoni.

Radiotre, in occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz) propone una diretta, dalle 20.30 alle 23, in una città italiana (per il 2014 Firenze), in cui la presenza ebraica è stata particolarmente significativa. Alla trasmissione, condotta da Guido Barbieri e Marino Sinibaldi, parteciperà anche l’assessora all’educazione Cristina Giachi. Il viaggio della Memoria è il titolo di una serata ricca di testimonianze e di riflessioni che proporrà al suo interno anche uno spettacolo, prodotto in collaborazione con la Società Amici della Musica 'Guido Michelli' di Ancona, il Teatro Stabile delle Marche e la Comunità ebraica delle Marche, tratto dal romanzo Badenheim 1939 di Aahron Appelfeld.

Il melologo, intitolato Il vento, dopo l’ultimo treno, con musiche originali di Mauro Cardi eseguite dal vivo dal Freon Ensemble, avrà come voce recitante il grande attore Carlo Cecchi. Filo conduttore di un appuntamento, in cui si intrecceranno riflessioni e ricordi, sarà quest’anno il tema del viaggio, in particolare quello in convogli ferroviari piombati che con tanta frequenza compaiono nelle memorie dei sopravvissuti della Shoah e che costituiscono per ognuno di noi immagini indelebili.

Saranno ospiti della serata gli ex deportati Andra e Tatiana Bucci, Antonio Ceseri e Marcello Martini, e Federico Benadì, ebreo fiorentino, scampato alla Shoa. Con loro gli storici Marta Baiardi, Giovanni Gozzini e l'antropologo Ugo Caffaz, ideatore e coordinatore del 'Treno della memoria' della Regione Toscana. Lunedì 27 gennaio, al Piccolo Teatro del Comunale, va in scena L’arte al servizio della propaganda. La musica degenerata, uno spettacolo ideato da Yehezkel Yerushalmi, testo e regia curati da Pier Paolo Pacini, con adattamenti musicali e la direzione dell’ensemble di Luca Logi.

Uno spettacolo per non dimenticare la Shoah e celebrare il giorno in cui furono aperti i cancelli di Auschwitz, il campo di concentramento e sterminio costruito dai nazisti, dove persero la vita oltre un milione di ebrei, tra cui molte migliaia di ebrei italiani. Lo spettacolo, realizzato con il patrocinio della Comunità Ebraica di Firenze, l’Associazione Italia-Israele e l’Ambasciata Israeliana in Italia, affronta il tema dell’utilizzo della musica da parte del regime nazista come strumento di propaganda e di consenso e cerca di analizzare e ricostruire il tentativo di eliminare nel Reich la cultura musicale cosiddetta “degenerata” e nello stesso tempo di cancellare, per mezzo delle leggi razziste, la tradizione e la cultura rappresentata dai compositori e i musicisti ebraici.

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