Cresce disoccupazione, è una Toscana ammortizzata che cerca uscita da mobilità

Secondo i dati rilevati dall'Inps, nei primi undici mesi del 2013 sono state presentate 1.949.570 richieste. Da gennaio 2013 i calcoli sono stati effettuati con l'ingresso in vigore delle nuove prestazioni per la disoccupazione involontaria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 gennaio 2014 18:15
Cresce disoccupazione, è una Toscana ammortizzata che cerca uscita da mobilità

Secondo i dati rilevati dall'Inps, nei primi undici mesi del 2013 sono state presentate 1.949.570 richieste. Da gennaio 2013 i calcoli sono stati effettuati con l'ingresso in vigore delle nuove prestazioni per la disoccupazione involontaria. A dicembre 2013 autorizzate 85,9 milioni di ore di cassa integrazione. Nomisma: "Per creare occupazione non basta rinnovare le regole" “Le procedure stanno andando avanti e siamo in grado di prevedere tempi certi per i passi che ancora si devono compiere.

Sono inoltre confermati, per il 2014, gli ammortizzatori sociali”. Così l’assessore regionale alle Attività produttive Gianfranco Simoncini ha risposto ad un’interrogazione presentata dal gruppo Idv e discussa nel corso della seduta di mercoledì 8 gennaio in commissione Sviluppo economico, presieduta da Rosanna Pugnalini (Pd). Il caso della Eaton di Massa, e degli oltre 345 lavoratori rimasti a casa, è una vertenza che la “Regione non ha mai smesso di seguire”, ha ricordato Simoncini facendo un rapido riassunto degli ultimi cinque anni spesi alla ricerca di una “soluzione affidabile”.

“Abbiamo avviato un percorso pubblico attraverso un accordo di programma sottoscritto il 24 luglio scorso con il Comune di Massa, la Provincia di Massa-Carrara ed il Consorzio Zia per recuperare e riqualificare l’area Eaton e il relativo immobile per l’insediamento di nuove realtà artigianali, industriali o terziarie”. “Parallelamente – ha continuato l’assessore – è stato siglato un protocollo con le organizzazioni sindacali per favorire il riassorbimento occupazionale connesso alla riqualificazione dell’area”. Allo stato attuale è quasi completa la documentazione necessaria per la valutazione congiunta tra gli enti pubblici prevista dall’accordo di programma iniziale, “tenendo conto della riduzione della superficie acquistabile da parte del Consorzio Zia dopo la novità del contratto preliminare tra Eaton e Iglom Spa, che intende acquisire la parte maggioritaria dell’area per le proprie produzioni con un possibile assorbimento a regime di 70 lavoratori ex Eaton”.

“A questi - ha informato l’assessore - si possono sommare fino ad oltre altri 180 lavoratori consentendo, quindi, un riassorbimento praticamente totale”. Soddisfatto della risposta si è dichiarato Marco Manneschi (Idv), presidente della commissione Affari istituzionali che ha segnalato la necessità di vigilare sul percorso di reindustrializzazione anche per “non determinare situazioni di lacerazioni tra rapporti di lavoro”. Le esportazioni di alimenti e bevande Made in Tuscany continuano ad aumentare nei paesi Extra Ue.

Terzo trimestre molto positivo per il nostro agroalimentare con + 11% di prodotti esportati fuori dai confini comunitari rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per un valore complessivo di circa 731milioni di euro. I flussi verso i paesi Extra UE di olio, vino, pasta,confetture e prodotti del nostro paniere hanno rappresentato a consuntivo 2012 quasi la metà in valore (pari al 47%) del totale dell’agroalimentare esportato. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Toscana (info su www.toscana.coldiretti.it) sulla base dei dati Istat relativi al periodo gennaio-settembre 2013.

L’Europa, con il 60% dei prodotti esportati ed un valore al termine del 2012 di 1miliardo 150mila euro è il continente di riferimento per il nostro agroalimentare seguito dall’America (28%), Asia (9%) e Africa e Oceania (1,5%). Per Coldiretti si tratta dell’ennesima conferma del forte e crescente appeal di cui il nostro agroalimentare gode non solo nei paesi limitrofi e dell’area Euro. In crescita del 3% anche le importazioni di prodotti agroalimentari dall’estero molto spesso destinato a diventare Made in Tuscany per effetto di inganni e “trasformazioni”.

Gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano, secondo un dossier di Coldiretti, 2 prosciutti su 3 venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche 3 cartoni di latte a lunga conservazione su 4 che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere.

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