Stamina: la piccola Sofia ricoverata al Meyer

On. Morganti (Io Cambio): “Stiamo valutando ricorso per difendere libertà di cura dei malati”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 dicembre 2013 23:07
Stamina: la piccola Sofia ricoverata al Meyer

Firenze, 28.12.2013- Questa notte la piccola Sofia, affetta da una rara malattia e già trattata a Brescia con il metodo Stamina, è stata ricoverata all'ospedale pediatrico Meyer per problemi respiratori. Attualmente la bambina, sottoposta a terapia antibiotica, è in fase di sensibile miglioramento. Intanto ampio risalto ha avuto la conferenza stampa tenutasi oggi a Roma in difesa del metodo Stamina. I genitori dei bambini in cura compassionevole presso gli Spedali Civili di Brescia con protocollo Stamina hanno presentato certificati medici ed esami strumentali effettuati presso strutture pubbliche e private di competenza, che attestano l’arresto della degenerazione delle patologie da cui sono affetti ed i miglioramenti riscontrati da medici e terapisti di competenza nei mesi successivi all’avvio delle terapie a base di staminali mesenchimali.

Erano presenti il neurologo Marcello Villanova e la pediatra Imma Florio specialista in leucodistrofie, medici curanti di tre dei bambini in cura a Brescia. «La Corte Costituzionale con la sentenza n.282 del 2002 ha stabilito che, a decidere su come essere curati, spetta solo ed esclusivamente al malato in accordo con il proprio medico. Per questa ragione stiamo valutando, assieme alla dirigenza di Io Cambio, un ricorso per difendere la libertà di cura». Ad annunciarlo è Claudio Morganti, europarlamentare del movimento “Io Cambio”.

«La Sentenza della Corte Costituzionale del 26 giugno del 2002 n.282 – spiega l'europarlamentare – stabilisce che la scelta delle pratiche terapeutiche è affidata all'autonomia e alla responsabilità del medico che, sempre con il consenso del paziente, deve tenere conto dello stato delle evidenze scientifiche e sperimentali. Dopo oggi – afferma l'europarlamentare – i miglioramenti dei bambini sono sotto gli occhi tutti, con tanto di certificati. Gli interessi delle lobbies farmaceutiche non possono prevalere sull'interesse e la libertà di cura dei malati».

L'europarlamentare si sofferma anche sulla posizione dell'Unione Europea in merito. «Sul tema, anzi – spiega –, a livello europeo non c'è un'armonizzazione. Il Settimo programma quadro dell'Ue – precisa Morganti – sostiene la ricerca e lo sviluppo delle attività di ricerca nell'ambito delle cellule staminali, come ad esempio fatto con il progetto 'Reborn' a cui sono stati stanziati 12mila euro per sviluppare test clinici riguardo l'impiego di cellule staminali mesenchimali».

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