Prato, Rossi: "Emersione è priorità. Al comune proposta sulle aree"

Il presidente della Giunta regionale risponde al Sindaco

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 dicembre 2013 22:58
Prato, Rossi:

FIRENZE- Il sindaco Cenni dichiara di essere disponibile a realizzare case per cinesi che vivono e lavorano nei capannoni del macrolotto a patto che la Regione liberi i 700 ettari di territorio agricolo dai vincoli, che impediscono l'edificazione, previsti dal Pit. "Se devo continuare con questo gioco, che ben si presta al clima di questi giorni, faccio anch'io una proposta al sindaco: la Regione potrebbe finanziare il recupero delle Cascine di Tavola a condizione che il Comune rinunci alla richiesta di trasformare quei 700 ettari di terreni agricoli in area edificabile." E' questa la proposta avanzata dal presidente Enrico Rossi al sindaco di Prato, dopo le sue dichiarazioni alla stampa.

"So che qualcuno potrebbe tirare in ballo la previsione della nuova pista dell'aeroporto – prosegue il presidente Rossi - nonostante tutti i dati disponibili dimostrino che le due scelte possono convivere. Ed è un fatto che, ovunque, vicino agli aeroporti si cerchi di realizzare parchi e vaste aree di tutela. Tuttavia, mentre confermo la disponibilità ad intervenire per il recupero della Cascine di Tavola, ritengo che le due questioni debbono essere tenute separate: la scelta di favorire l'emersione delle attività abusive è una priorità assoluta, una vera emergenza economica e sociale".

"La Regione – prosegue il presidente - sta lavorando per aumentare rapidamente i controlli, con l'obiettivo di tutelare meglio i diritti dei lavoratori. Stiamo allestendo una task force di 100 ispettori per controllare le condizioni di lavoro nei capannoni e ogni volta che troveremo dormitori abusivi dovremo trasformali in dormitori regolari, con condizioni igieniche, riscaldamento collegato alla rete del metano, spazi sufficienti con tanto di bagni e servizi igienici. Sarebbe una risposta civile ad un'emergenza umanitaria, un primo passo per favorire l'emersione dal nero e dallo sfruttamento.

Così come, insisto, dovremo riconoscere ai lavoratori clandestini un permesso di soggiorno umanitario in modo da sottrarli a quella condizione di precarietà assoluta (rappresentata dalla clandestinità) che li rende fragili e ricattabili".

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