Dehors, Firenze e la difficile convivenza con le pedane urbane

Stella (FI) e Alessandri (FdI): “Un errore far governare i processi al TAR, si autorizzino tutte le richieste in sospeso che rispettano le regole”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 dicembre 2013 17:06
Dehors, Firenze e la difficile convivenza con le pedane urbane

“Alle luce della recente sentenza del TAR Toscana che ha concesso la sospensiva ad una attività commerciale contro il diniego da parte del comune per l’installazione di un Dehor occorre autorizzare tutte le richieste dei nuovi Dehors che sono in giacenza presso gli uffici comunali" questo l’intervento dei capigruppo Marco Stella (Forza Italia) e Stefano Aleesandri (Fratelli d’Italia) "Non si possono lasciare imprenditori in momenti difficili come questi per il commercio in sospeso. Non dobbiamo lasciare far governare i processi ai tribunali, il comune deve porre rimedio subito a questa situazione se non vuole trovarsi pieno di ricorsi. Per una attività avere la possibilità di mettere una pedana fuori significa entrate maggiori e nuovi posti di lavoro, non autorizzando le richieste in regola con il regolamento si uccide il commercio. Dal gennaio 2013 ad oggi sono state 32 le richieste di nuovi Dehors bocciate dal comune di Firenze. Ci domandiamo perché le richieste di autorizzazione per nuovi dehors vengano sistematicamente bocciate o addirittura rimangano senza risposta.

Abbiamo avuto numerose segnalazioni di nuove attività di somministrazione che non hanno ottenuto l’autorizzazione all’installazione di un dehors. Ci domandiamo: perché le pratiche vengono bocciate? Quali sono i motivi dei rigetti? Abbiamo sempre posto il problema della discrezionalità e ci siamo battuti affinché si coniugasse il decoro della città con la garanzia che tutti avessero gli stessi diritti. Per questo, dopo anni di anarchia, abbiamo promosso per primi e sostenuto la stesura di un regolamento ad hoc.

Da alcuni anni infatti, esistono regole certe e chiare per chiunque voglia richiedere un'occupazione di suolo pubblico per il ristoro all'aperto. I dinieghi, del tutto arbitrari, delle ultime settimane, rischiano di vanificare il lungo lavoro svolto dagli uffici e dal consiglio. Diventa del tutto inutile promuovere concorsi di idee e perdere tempo nella stesura dei regolamenti quando poi ci ritroviamo all'ennesimo atto di discrezionalità che ci riporta indietro di dieci anni. Non esistono esercenti di serie A e di serie B.

Laddove i progetti presentati rispettino il regolamento, le nuove richieste per i dehors devono essere autorizzate. È politicamente condivisibile la tesi sostenuta da alcuni membri della Giunta che il livello raggiunto dalle occupazioni di suolo pubblico per tavolini in alcune zone del centro storico sia arrivato al limite. Ma allora dobbiamo modificare il regolamento dei dehors introducendo il concetto di ‘sostenibilità delle aree’ ed in base a questo eventualmente dare il diniego. Occorre dividere l’area del centro storico in zone ed in base a queste individuare dei criteri di sostenibilità di occupazione pubblica dei dehors; quando questi sono superati non si autorizza più nessuna nuova struttura, ma oggi senza la modifica del regolamento questo non è possibile e le nuove richieste devono essere autorizzate.

Peccato che i nostri atti presentati nelle commissioni competenti, siano stati respinti dalla maggioranza di centro sinistra. E’ evidente che per questa Giunta sia più comodo continuare a concedere discrezionalmente l’occupazione di suolo pubblico anziché predisporre un piano trasparente e serio sugli indici di saturazione e sullo sviluppo della città”.

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