Presepe all'INPS: il direttore risponde alla CGIL

Fabio Vitale: "La CGIL, al contrario, dovrebbe vergognarsi della sua ipocrita apologia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 dicembre 2013 18:53
Presepe all'INPS: il direttore risponde alla CGIL

FIRENZE, 22 DICEMBRE 2013- A Palazzo Pazzi Quaratesi, sede della Direzione regionale INPS in via del Proconsolo a Firenze, c'è un presepe, il cui cielo stellato è sormontato dalla foto dei due militari italiani incarcerati in India con da uno slogan che auspica la loro immediata liberazione. La Segretaria Funzioni Centrali di FP CGIL Firenze, Giulietta Oberosler, ha stigmatizzato la scelta di allestire un presepe in un ufficio pubblico abbinato a un proclama politico. “Nei pochi giorni che ci separano al Natale, è tutto un susseguirsi, da parte delle istituzioni, di auguri e espressioni di solidarietà nei confronti delle nostre Forze Militari per le quali non ci sono giorni di festa da trascorrere in famiglia, perché la loro missione in difesa della pace, della giustizia e della libertà , in paesi stranieri talvolta ostili, non conosce sosta -ribatte Fabio Vitale, Direttore regionale Inps Toscana- Non ultimo, il saluto di venerdì scorso del Capo dello Stato che ha voluto rivolgere un pensiero di auguri ai nostri due Marò, al centro di una delicata vicenda internazionale, con l’auspicio che possano tornare presto all’affetto delle loro famiglie.

Se volerli ricordare sul presepe, da sempre simbolo di pace e di speranza, allestito in una sede istituzionale nello Stato italiano, deve essere visto come un proclama politico, questo significa voler asservire valori fondamentali come la solidarietà e il patriottismo a logiche faziose che non ci appartengono ma che da sempre animano il pensiero e l’operato della CGIL che ha la presunzione di stabilire chi devono essere i buoni da difendere e chi i cattivi da abbandonare al loro destino.

Vorrei ricordare al sindacato che più di tutti gli altri si fregia di essere dalla parte dei lavoratori, che Salvatore Girone e Massimiliano La Torre sono due rappresentanti delle Forze Militari Italiane, due Lavoratori al servizio del nostro Paese. I nostri Militari, per il lavoro che fanno, mettendo tutti i giorni a rischio le loro vite, meritano il nostro rispetto e la nostra solidarietà e questo non vuol dire non essere solidali con le vittime dei conflitti che accadono in più parti del mondo o con gli immigrati di Lampedusa.

Una simile interpretazione è volutamente capziosa, ma questo è tipico della CGIL che deve sempre trovare un colore politico anche alle vicende umane e nazionali che esulano dalle posizioni di parte. La sede INPS che ospita le foto dei nostri Marò, come anche il nostro Tricolore e il ritratto del Presidente della nostra Repubblica, si fregia di onorare i simboli e i protagonisti dell’orgoglio nazionale accanto ai simboli della nostra tradizione religiosa, trovando che nell’onestà del nostro pensiero possano convivere in perfetta armonia.

La CGIL, al contrario, dovrebbe vergognarsi della sua ipocrita, e peraltro fuori luogo, apologia in difesa unicamente del suo esclusivo pensiero che evidentemente non riesce più ad imporre altrimenti, se oggi si attacca ai presepi e alle tradizioni religiose per rivendicare una visibilità e una credibilità perse sul territorio laico di sua competenza”.

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