Gioco d'azzardo, chi aveva scommesso sul premio alla dissuasione ha perso

Il Segretario Regionale IdV Giovanni Fittante annuncia iniziative di protesta. Appello ai sindaci toscani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2013 20:00
Gioco d'azzardo, chi aveva scommesso sul premio alla dissuasione ha perso

Si prevede un premio per chi si è distinto nella lotta al gioco d'azzardo? Ma neppure per sogno. Lo Stato decurterà i trasferimenti agli enti locali che hanno adottato dei regolamenti per limitare la diffusione di slot machine, videolotterie e similari qualora queste disposizioni abbiano di fatto ridotto il gettito erariale o generato contenziosi con operatori del settore. Cos'è il genio? La matematica non sposa il buon esempio e neppure il buon proposito. Un emendamento a firma Nuovo Centro Destra che rischia di vanificare gli sforzi compiuti dai comuni.

L'atto, sostenuto dal Pd, ha avuto come conseguenza la dura reazione da parte del M5S, di Sel e Lega Nord. Da Emiliano, sindaco di Bari a Maroni governatore della Lombardia è un coro di protesta. Roberto Maroni, che come la Toscana ha puntato sulle restrizioni inerenti slot machine e videopoker, ha scritto su Facebook "Vergogna! Il nuovo corso di Renzi: favorire il gioco d'azzardo e bastonare le Regioni che lo contrastano". Emilia Romagna, il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali: "Credo che un abominio del genere si sia visto poche volte nella storia della Repubblica".

Calabria, Salvatore Magarò, presidente della Commissione del Consiglio Regionale contro la 'ndrangheta: "Il governo vuole fare cassa con il gioco d'azzardo". Da nord a sud, anche stavolta l'Italia ci fa la sua bella figura. Matteo Renzi striglia i suoi e chiede una immediata inversione: "E' pazzesco, allucinante. Ho chiamato Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria che ha già parlato con Roberto Speranza e stanno cercando tecnicamente una soluzione: o un ordine del giorno o altro perché è stata votata una cosa inaccettabile". Rosa Maria Di Giorgi, Andrea Marcucci e Stefania Pezzopane: "Nessuna necessità contabile può giustificare un emendamento che penalizza Regioni e Comuni che adottano norme per limitare il gioco d'azzardo, con la riduzione dei trasferimenti statali.

Il Pd si impegni alla Camera per eliminare questa stortura". “Una porcata. E’ inconcepibile che lo Stato pensi di tagliare i trasferimenti a quegli enti locali, come accade per diversi Comuni della Toscana, che virtuosamente hanno adottato regolamenti volti a limitare la diffusione di slot machine, videolotterie e ogni forma di gioco d’azzardo, solo perché questi provvedimenti ridurrebbero il gettito erariale. Da mesi ci stiamo battendo - commenta il Segretario Regionale IdV, Giovanni Fittante – per raccogliere le firme necessarie a presentare una proposta di legge contro il gioco d’azzardo, che sta diventando una vera e propria emergenza sociale che impoverisce le famiglie e porta alla disperazione.

Per quanto ci riguarda proseguiremo nella nostra battaglia e lunedì prossimo approderà in consiglio comunale a Palazzo Vecchio la mia mozione con la quale chiedo una presa di posizione proprio contro questo triste fenomeno del gioco d’azzardo e annunceremo in una conferenza stampa misure di protesta condivise con le associazioni di cittadini. Mi fa piacere l’immediata presa di posizione del Segretario del Pd Matteo Renzi, che dimostra però come ancora non ci sia in tutti i nostri rappresentanti politici la consapevolezza di quanto sia necessario sradicare questa piaga del gioco d’azzardo.

In questo momento chiedo a tutti i sindaci toscani di ribellarsi a una simile normativa e impegnarsi contro la diffusione di slot e lotterie, convinto che dalla nostra regione arriverà ancora una volta una esempio di buon senso e una lezione di etica politica”.

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