Fondi 2014-2020: la Toscana definisce le linee di indirizzo

Un laboratorio di innovazione con i fondi strutturali UE. In commissione l’audizione del direttore generale per la competitività del sistema regionale sulla programmazione delle risorse per i prossimi 7 anni. Start up d'impresa: 25 aziende nate a Prato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 dicembre 2013 23:04
Fondi 2014-2020: la Toscana definisce le linee di indirizzo

FIRENZE- Il nuovo ciclo dei fondi strutturali europei nel periodo 2014-2020 ha al centro della sua programmazione il tema della crescita e dell'occupazione. E il patrimonio culturale "costituisce per la Toscana una risorsa rilevantissima per una politica di sviluppo oltre la crisi attuale, strumento fondamentale per generare forme di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Le stesse parole usate nel dossier per la candidatura di Siena a Capitale europea della cultura 2019, che l'ha poi portata ad essere inserita nella lista ristretta delle candidate alla designazione da parte della UE" ha affermato stamani l'assessore regionale alla cultura e al turismo Cristina Scaletti, concludendo a Palazzo Strozzi un seminario dedicato al tema, e allo studio delle strategie di approccio, cui hanno partecipato amministratori, docenti e funzionari di tutti gli enti interessati.

"Tuttavia queste potenzialità di sviluppo sostenibile e inclusivo, legate alla valorizzazione del patrimonio culturale, alle istituzioni della cultura, alla qualità dei paesaggi, - ha poi aggiunto l'assessore regionale - potranno aprirsi ed espandersi solo se attorno ad esse, a partire dalle istituzioni locali e dai territori, si attiveranno percorsi progettuali capaci di mettere in campo competenze e risorse, di attivare energie e attrarre risorse finanziarie pubbliche e private.Una progettualità che faccia della Toscana, concretamente, un vero e proprio laboratorio d'innovazione per l'attivazione di processi di sviluppo a partire dalla qualità territoriale".

Nel corso del seminario, sono stati illustrati e messi a confronto alcuni rilevanti progetti che si stanno avviando o sono già in corso; si intitolano"The Social Museum and Smart Tourism", il secondo "Siena Smart Culture" il terzo "Create" e infine "Trame di Lunigiana". Sarà proprio sulla capacità di costruzione dei progetti e sulla loro capacità di convinzione che si giocherà gran parte della partita per l'attribuzione dei fondi; e il dibattito ha fatto ben intendere che l'attenzione della UE questa volta sarà posta non sugli interventi di conservazione, ma sulla valorizzazione, l'incremento della fruizione, le relazioni fra interventi per la cultura ed i settori d'impresa ad essi correlati: il turismo, il commercio, l'attivazione di nuovi servizi per mezzo delle tecnologie digitali, tutto l'insieme delle cosiddette "industrie culturali e creative".

"Sarebbe certamente un gravissimo errore – ha concluso il suo ragionamento l'assessore Scaletti - pensare che, nel settore della cultura e dei beni culturali, la spesa pubblica possa essere sostituita dagli investimenti privati. L'impegno pubblico non può venir meno e questo deve essere detto con assoluta chiarezza perché la cultura non può essere ridotta a rendita economica. Tuttavia non si possono non vedere i legami profondi che esistono fra cultura e processi di sviluppo locale, le interazioni, le reciproche dipendenze.

I grandi attrattori culturali perdono molto del loro fascino se degrada il tessuto sociale ed il paesaggio entro il quale sono inseriti, ed invece è proprio su questo legame che l'Europa ci invita a lavorare ed a concentrare i nostri progetti". La Toscana sta definendo le linee di indirizzo che saranno consegnate per la negoziazione nazionale. Obiettivi programmatici su cui la Giunta ha, in parte, già deliberato. Lo stato attuale è comunque tale che presumibilmente solo a settembre/ottobre 2014 gli strumenti diverranno operativi, come naturalmente accade nel passaggio dal vecchio al nuovo programma.

Un intervallo che tuttavia non ci frena. Sono già stati inseriti fondi per identificare interventi compatibili con gli obiettivi europei anche per l’apertura di gare e l’espletamento delle procedure”. Così il direttore generale per la competitività del sistema regionale e lo sviluppo, Alessandro Cavalieri, nel corso dell’audizione sulla programmazione dei fondi europei per il periodo 2014-2020 in commissione Europa del Consiglio presieduta da Marco Taradash (Nuovo centrodestra). Secondo quanto riferito dal direttore generale, il “negoziato informale per i programmi operativi è in atto” e la bozza sui Fondi europei di sviluppo regionale (Fesr) contiene “quattro obiettivi tematici che rappresentano circa l’80 per cento delle risorse”.

Il primo riguarda l’area ricerca, sviluppo, innovazione; nel secondo filone, dedicato all’agenda digitale, è inserito il “completamento infrastrutturale della banda larga e della banda ultra larga”. A seguire l’obiettivo per il consolidamento del sistema produttivo regionale e in ultimo interventi di abbattimento dell’inquinamento acustico. Le risorse non comprese in questi quattro macro obiettivi saranno invece dedicate alla messa in sicurezza del territorio e a interventi su aree urbane.

Il totale delle risorse Fesr e Fse (Fondo sociale europeo, il principale strumento utilizzato dall’Ue per sostenere l'occupazione, aiutare i cittadini a trovare posti di lavoro migliori e assicurare opportunità lavorative più eque per tutti) ammonta a 1,5 miliardi. “Gli obiettivi comunitari sono vincolanti e verticali”, ha detto Cavalieri. “La Giunta toscana è tuttavia impegnata affinché le linee si intersechino in maniera trasversale. Ogni asse può infatti essere declinato su più interventi”.

All’audizione hanno partecipato anche Albino Caporale per il fondo regionale di sviluppo, Lorenzo Drosera per i fondi per l'agricoltura e Paolo Baldi per il fondo sociale. A conclusione dei lavori, il presidente della commissione ha annunciato la prossima audizione con l’assessore alle Attività produttive, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini sulle prospettive dell’Eurozona e le ipotesi di uscita dalla moneta unica come stabilito dal Consiglio regionale attraverso una mozione firmata dal consigliere del Gruppo misto Gabriele Chiurli e rimandata, appunto, in commissione Europa. La nuova programmazione del Fondo sociale europeo scommette sui giovani.

Sarà questo il tema al centro della nuova stagione di fondi europei per gli anni 2014-2020. Se ne parlerà venerdì 13 dicembre, a Livorno nel corso dell'evento annuale del Programma operativo regionale del Fse 2007-2013, che si terrà a partire dalle 9.30 alla Camera di Commercio, in piazza del Municipio 48. Un'occasione per fare il bilancio di sette anni di attività e per tracciare le linee degli interventi futuri, sempre più focalizzati a sostegno dell'autonomia e dell'occupazione dei giovani.

Introdurranno i lavori l'assessore regionale alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini e la vicepresidente e assessore alla scuola, università e ricerca Stella Targetti. Fra gli interventi in programma, anche quello di Nicolas Gibert-Morin, della Commissione europea, direzione generale occupazione affari sociali e inclusione. La prima sessione sarà l'occasione per fare illustrare i principali risultati del Programma, punto di arrivo, ma anche di partenza, in vista del nuovo ciclo di programmazione.

La seconda sessione sarà dedicata a uno degli ambiti prioritari d'intervento del Programma 2014-2020 e cioè, appunto, il sostegno ai processi di autonomia dei giovani. Saranno illustrati gli interventi che la Regione Toscana ha messo e mette in atto grazie al Fondo sociale europeo, anche in vista della nuova programmazione, per favorire l'accesso dei giovani nel mercato del lavoro, attraverso un'adeguata qualificazione professionale, mediante l'integrazione tra scuola, formazione, università e mondo del lavoro, nonché sostenendo processi di autoimprenditorialità. Sono 25 le nuove aziende nate nella nursery della Provincia grazie al progetto e al bando START UP d'impresa.

Stamani a palazzo Buonamici i neo imprenditori hanno presentato i risultati del progetto appena concluso. “Un progetto bello e concreto, noi ci abbiamo messo risorse e professionalità, ma i neo imprenditori molto di più, coraggio, talento e spesso i risparmi di una vita – ha detto la cive presidente della Provincia Ambra Giorgi presentandoli - La scelta che abbiamo fatto è stata di investire i 200 mila euro che avevamo sui nostri cittadini, di ascoltare chi aveva bisogno di aiuto o chi si sentiva solo ad affrontare una scommessa sul proprio futuro.

A gennaio saremo pronti con un nuovo bando”. Ad aprire la mattinata la vice presidente dell'Unione industriale pratese Francesca Fani, che ha sottolineato la necessità di “mettere tutti gli sforzi per sostenere i giovani che hanno idee a sistema, così da non perdere nessuna sinergia. Adesso che le imprese sono nate dobbiamo farle vivere e la strategia di rete dà migliori garanzie”. Fabio Mazzanti, segretario di Rete Imprese ha commentato come nel gruppo siano nate imprese in ambiti così diversi, segno di vivacità imprenditoriale.

Le 25 aziende sviluppano le idee di un gruppo di giovani (oltre il 50% ha meno di 40 anni), 16 sono nate a Prato 3 della Val di Bisenzio, 1 di Carmignano, 2 di Montemurlo e 3 del distretto industriale, Quarrata, Campi Bisenzio, Calenzano. E stamani a parlare di loro e dei risultati del progetto nel proprio territorio c'erano sindaci e assessori. L'assessore Roberto Caverni ha ricordato che il Comune di Prato sta lavorando con alcuni progetti per per semplificare le procedure burocratiche, spesso l'ostacolo più difficile per chi fa impresa, mentre il sindaco di Montemurlo Mauro Lorenzini ha annunciato il progetto “in corso con Estra di cablare tutta la zona industriale del Comune, passo ulteriore dopo la velocizzazione delle pratiche per l'apertura di un'azienda che oggi si esplicano in 2 mesi”.

Il sindaco di Carmignano Doriano Cirri ha chiesto di puntare sull'alta qualità, carta vincente del proprio territorio, come ha fatto l'azienda carmignanese del gruppo, il sindaco di Vernio Paolo Cecconi ha ricordato che la riapertura dello chalet del villeggiante è un'occasione di rilancio turistico per Montepiano, Aurora Castellano, assessore di Vaiano ha fatto notare come le aziende nate nel proprio Comune siano riuscite a recuperare antichi mestieri nell'ottica dell'indispensabile passaggio culturale e, infine, il vice sindaco di Calenzano Enzo Biagioli ha inserito il neo imprenditore che ha investito nel suo Comune nel più vasto progetto di valorizzazione delle potenzialità agricole.

I lavori, moderati dalla giornalista del Sole 24 Ore Eleonora Della Ratta, hanno visto il confronto sui percorsi di sostegno alla creazione d'impresa con la partecipazione di Michele Del Campo, direttore del Centro per l'impiego di Prato, Cinzia Grassi di Sophia, Alessandro Di Rosa del Pin, Gianna Mura del Consorzio Pegaso, Andrea Zavanella di Formatica, Marco Pippolini di Irecoop. Per le aziende hanno raccontato la propria esperienza Elena Batignani di “Piccantezze, sapori e decori al peperoncino”, Barbara Nardi di “Visionary Art Society”, Michela Corte di “Geko Gelati”, Federico della Rovere di “Apptec” e Daniele Bonino di “MaGica”.

La mattinata si è conclusa con un aperitivo con degustazione dei prodotti offerti dalle neonate imprese del settore alimentare. Ed ecco tutte le aziende:

Apptec, Azienda agricola Podere Montisi, Cibino Take Away Bio, Cityman, Cor.taggio, Egocentrika Parrucchiera unisex, Elettricità CG, Dolci Attimi Panci, Fare Raccolta Toscana, Foto Moreno, Gambassi Bibite, Giovani Tessitori Artigiani, IMK, Geko Gelato, Gelateria San Marco, Il Bufalotto, MaGica, Mastrale, Ottavia B, Pantagruel, Piccantezze Sapori e Decori al peperoncino, Pizza Lia, Pole &-Pole, Ristorante Enoteca Antica Torre, Visionary Art Society.

Molti i settori: ristorazione, commercio, agricoltura.

Ci sono sarti, fotografi, installatori, animatori, artigiani. L'avviso è stato pubblicato dalla Provincia a gennaio 2013 con la modalità a sportello. Il contributo a fondo perduto per le spese di investimento (dai lavori di adeguamento dei locali, alle attrezzature, agli arredi e così via) aveva come importo massimo per ogni impresa 8mila euro. Nel servizi per l'autoimprenditoria l'aspirante imprenditore aveva a disposizione orientamento, formazione, consulenza e assistenza.

Un sostegno a tutto campo che puntava a ridurre il più possibile il rischio di mortalità precoce dell'impresa.

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