Balkan Florence Express all'Odeon di Firenze

Lo scorso 8 novembre il Comune di Firenze - ha dichiarato Leonardo Bieber, presidente della Commissione Cultura - ha celebrato la caduta dello storico ponte di Mostar, avvenuta venti anni fa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 dicembre 2013 16:06
Balkan Florence Express all'Odeon di Firenze

Balkan Florence Express, nel cartellone della "50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze" il 12 e 13 dicembre al Cinema Odeon (piazza Strozzi - Firenze). FIRENZE - Una terra crepuscolare, intrisa di sofferenza e poesia, sospesa fra l’Occidente e l’Oriente. Questo, in sintesi, il ritratto dei Balcani, i cui popoli e culture sono ancora oggi poco conosciuti nel resto d’Europa, e velati da pregiudizi e stereotipi che ne limitano non poco l’integrazione in Occidente. Ma a Firenze i Balcani sono più vicini di quanto si pensi, grazie al Balkan Florence Express, la rassegna cinematografica diretta da cecilia Ferrara, e inserita nell’ambito della cinquanta-giorni che si tiene al Cinema Odeon.

Giunta alla seconda edizione, dopo la scommessa vinta lo scorso anno, giovedì 12 e venerdì 13 dicembre le luci di nuovo puntate su una realtà eterogenea, sia da un punto di vista politico, che etnico e religioso. Anche se in versione ridotta, per quanto riguarda il numero delle proiezioni, questa seconda edizione si annuncia comunque interessante per i contenuti affrontati nelle pellicole scelte, e la cui qualità è testimoniata anche dai riconoscimenti ottenuti nelle manifestazioni di settore.

Dieci le pellicole in programma, tre delle quali in anteprima italiana. Si comincia giovedì 12 alle ore 16 con Death by suffocation, toccante vicenda di una coppia di kosovari alle prese con l’immigrazione clandestina in Germania. Il film ha vinto, nel 2010, il Fresh Film Festival di Praga, e il Tirana Film Festival. Alle ore 20, A stranger, storia di vita quotidiana in una Mostar ancora divisa dagli odi della guerra, vincitrice del premio speciale della giuria e per il miglior attore protagonista al Sarajevo Film Festival di quest’anno.

Conclude la giornata, Clip, un crudo ritratto dell’adolescenza del dopoguerra, in un universo di sesso e droga, raccontato da Jasna, teenager serba. Questo film, vietato ai minori di 18 anni, ha trionfato all’International Rotterdam, Film Festival del 2012, ed è il tributo del BFE a Respect Women, l’iniziativa contro la violenza sulle donne. Chiude la rassegna, venerdì 13, Crazy about you, inconsueto film montenegrino, sull’amore secondo i degenti di una clinica psichiatrica. Inoltre, una finestra speciale sulle comunità zingare di Croazia e Slovenia; The Chaplin theater narra la vera storia dell’unica compagnia teatrale interamente composta da attori Rom.

Una sorta di Wilhelm Meister in chiave balcanica, che esplora le radici artistiche di un popolo che all’arte ha dato molto. Django Reinhardt è conosciuto da tutti, ma forse in pochi sanno che Ciarli Chaplin, Greta Garbo e il chitarrista dei Rolling Stones Ronnie Wood, possono vantare una secondaria linea di discendenza zingara nel loro albero genealogico. A completare il quadro, il documentario The verdict, storia della prima donna Rom che in Slovenia è divenuta agente di polizia, con tutte le implicazioni che ciò ha comportato. Prevista una anche matinée, venerdì 13, con 200 studenti fiorentini che assisteranno alla proiezione di A stranger, seguita da un incontro dibattito con il regista. Non più soltanto la guerra, come leit motiv cinematografico, dettato dall’ovvia urgenza di liberarsi dell’orrore visto per troppi anni; adesso, i registi dell’Est hanno ricominciato a spingersi nella vita quotidiana, con tutte le sue problematiche, ma anche i suoi lati poetici, che nei Balcani non sono mai mancati.

Come si vede, sull’altra sponda dell’Adriatico si muovono popoli animati da una grande voglia di ricostruirsi un futuro accettabile, ma ancora alle prese con i fantasmi del recente e recentissimo passato, e i difficili rapporti con un’Unione Europea che ha prima assistito tiepidamente preoccupata alla guerra civile di metà anni Novanta, e adesso guarda ancora con un certo distacco quei Paesi ancora in difficoltà. Sotto questo aspetto, il Balkan Florence Express riveste, se vogliamo anche un’importanza politica, contribuendo a mantenere viva l’attenzione su una realtà ancora problematica, non troppo lontana da noi, ma che comunque sta compiendo importanti passi avanti sulla via della convivenza etnica, della democrazia, della lotta alla corruzione, dell’apertura all’Occidente.

Il festival è realizzato in collaborazione con OXFAM Italia, associazione non governativa che opera anche in Albania e Bosnia Erzegovina, dove è impegnata in progetti contro la povertà e il sottosviluppo. Fra le attività collaterali, la mostra Ivo Andrić scrittore e/o diplomatico, dedicata al Premio Nobel, che si terrà dall’11 al 20 dicembre negli spazi delle Murate. Curata da Tanja Koricanac, è incentrata sui luoghi dei soggiorni di Andrić durante la sua carriera diplomatica fra le due guerre, e traccia il percorso della sua apertura all’Occidente.

Infine, da segnalare il party di fine festival, che si terrà all’Auditorium Flog dalle 22 di venerdì 13. Ingresso 8 Euro Il programma completo e tutte le informazioni su orari e biglietti, al sito www.balkanflorenceexpress.org. Niccolò Lucarelli “Con il Balkan Florence Express - ha dichiarato Lorenzo Ridi di Oxfam - Oxfam Italia chiude un 2013 di grandi iniziative a Firenze. Questa rassegna collega infatti il lavoro svolto dall’associazione umanitaria nei Balcani, un impegno che da oltre 10 anni mira a sostenere lo sviluppo socio-economico dell’area, con le tante iniziative solidali e di promozione culturale realizzate da Oxfam sul nostro territorio”. "Grazie al Balkan Florence Express - ha dichiarato il direttore artistico Cecilia Ferrara - che si svolge in collaborazione Fondazione Sistema Toscana e il Festival dei Popoli, si possono conoscere da vicino i Paesi balcanici grazie al cinema, per far sì che i pregiudizi verso di essi vengano superati.

Al centro del film del BFE c'è infatti sempre di meno la guerra e sempre di più le prospettive di società in crescita e in continua evoluzione". "Lo scorso 8 novembre il Comune di Firenze - ha dichiarato Leonardo Bieber, presidente della Commissione Cultura - ha celebrato la caduta dello storico ponte di Mostar, avvenuta venti anni fa. Un evento nefasto non solo per la Bosnia Erzegovina, nel quale il ponte aveva sede, ma per tutto il mondo, che perdeva un monumento importante e il simbolo dell'unione tra due regioni e due popoli.

Il ponte di Mostar lo abbiamo da sempre sentito come un po' nostro, quasi come se fosse il Ponte Vecchio di Firenze. Per questo nel 2014, il Comune di Firenze intende celebrare i dieci anni dalla ricostruzione, iniziata nel 2004. Grazie al Balkan Florence Express possiamo in parte riparare a quel silenzio dell'Unione Europea rispetto alle problematiche delle regioni balcaniche, molto evidente e inaccettabile specialmente durante la guerra del 1992, durante la quale sono stati commessi crimini simili a quelli della seconda guerra mondiale, per ferocia e atrocità".

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