Prato: un corso di lingua cinese nelle scuole superiori

Il Consiglio approva mozione Pd per l'attivazione. Giorgi: “Un'opportunità per gli studenti pratesi e per la città, peccato che il Copernico abbia deciso di non coglierla. Nessun problema per l'aumento degli studenti, risolveremo le criticità”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 novembre 2013 23:05
Prato: un corso di lingua cinese nelle scuole superiori

PRATO – Il Consiglio provinciale ha approvato a maggioranza ieri pomeriggio una mozione presentata dal gruppo Pd per l'attivazione di un corso di lingua cinese nelle scuole superiori della provincia. A favore hanno votato Pd, Idv e i consiglieri Tognocchi e Mugnaioni, contrario il gruppo Fratelli d'Italia, astenuto il Pdl. La vice presidente della Provincia Ambra Giorgi già ieri sera nel corso del dibattito era intervenuta per spiegare che l'introduzione dello studio della lingua cinese in alcuni istituti (il Convitto Cicognini ha già deciso per l'attivazione nell'ambito del nuovo liceo internazionale) rappresenta un'opportunità per gli studenti e per la città.

Stamani però è giunta la notizia che il Consiglio d'istituto del Copernico ha deciso di non attivare il corso. “La scuola naturalmente decide in piena autonomia, ma è indubbio che è stata persa un'occasione perché è in gioco il futuro professionale dei nostri ragazzi, per i quali la conoscenza del cinese può rappresentare la chiave per inserirsi nel contesto industriale e commerciale odierno”, ha spiegato Giorgi. La vice presidente coglie l'occasione per tornare anche sulla questione dei numeri in crescita degli studenti e degli spazi disponibili nelle scuole.

“Già da mesi stiamo lavorando alle soluzioni. Risolveremo le criticità come abbiamo sempre fatto, non c'è nessun allarme – continua – Ma capisco la preoccupazione dei dirigenti scolastici. L'incertezza sul futuro delle Province sta creando gravi danni”. La mozione, illustrata da Giulia Anichini (Pd), proponeva di “proiettare la scuola pratese nella modernità attraverso l'istituzione di un insegnamento di lingua cinese nelle scuole della nostra provincia”. Per il Pd il capogruppo Emiliano Citarella, Simone Barni e Luca Roti hanno sottolineato come in altre regioni d'Italia, per esempio la Lombardia, ci siano già “moltissime esperienze di questo genere e che è essenziale per la scuola dare strumenti di istruzione e formazione che accrescano le conoscenze dei ragazzi”.

Luca Mori (Idv) ha ribadito la necessità per Prato di sviluppare “la curiosità, di mettere in moto scambi culturali e scientifici sul modello di Berlino” e anche Mario Tognocchi (Gruppo misto) ha dichiarato il proprio favore per l'iniziativa. Per il Pdl Andrea Bonacchi ha giudicato molto positivo l'accento sull'opportunità della conoscenza e dell'apertura al mondo, suggerendo (con alcuni emendamenti respinti però dai presentatori della mozione) l'aggiunta della lingua russa a quella cinese, come “chiave per l'accesso al mondo economico dell'Europa dell'est”.

Francesco Querci dell'Udc si è detto d'accordo sull'importanza dell'apprendimento del cinese per il futuro lavoro dei ragazzi, sottolineando che “sarà anche un aiuto alle imprese, perché l'economia cinese crescerà in modo esponenziale nei prossimi vent'anni e bisogna avere il coraggio di fare queste scelte”. Alessandro Bartolini, capogruppo di Fratelli d'Italia, si è invece detto contrario alla mozione perché “prima bisogna che i cinesi imparino l'italiano visto che siamo in Italia”.

Francesco Mugnaioni (Gruppo misto) è intervenuto per sollecitare l'aggiunta dell'insegnamento dell'educazione civica e di genere, presentando un ordine del giorno in tal senso che è stato votato e respinto (contrario il Pd, favorevoli Idv, Tognocchi, Mugnaioni, Pdl, astenuto Fratelli d'Italia). Moira Pierozzi

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