Scoppia il caos, è la tanto temuta, ma forse anche attesa: Apocalisse. Qualcuno sopravvive, ed ai cavalli colorati preferisce la fuga a bordo di una Panda scassata su per l'Appennino toscano. Scappa con l'intento di restare vivo il più a lungo possibile.. La prima presentazione, in anteprima mondiale, ha avuto luogo alla libreria Feltrinelli di Firenze. Lungo il percorso lo attendono vecchi ubriaconi, evasi dal carcere, spostati d'ogni genere, ognuno con il suo carico di follia e aneddoti da raccontare in un mondo precipitato oltre l'orlo di un collasso di cui nessuno sembra ricordare origine e cause.
Scenario surreale, reale quasi vero. ''Ricordami che devo ammazzarti' '(Galassia Arte, pp. 160, 16 euro), un post-it sul frigorifero, un appunto svogliato sul retro di una carta oleata grondante sugo al lampredotto, uno status inquietante sui Social o un sms inviato ad un numero sbagliato. Sono storie, racconti che servono a trattenere ciò che è stato fino ad un attimo prima che arrivasse la fine. Ma la fine era già nell'aria, e adesso brucia non avere una speranza di salvezza.
Per passare il tempo è concesso anche barare, imbrogliare sul passato e costruirsi un vestito alternativo, un mantello di sogni disturbati quanto serve per non sentirsi in colpa nel desiderare la vita degli altri, quando il concetto di vita non c'è più. Una corsa folle verso il baratro con la lucidità profonda di chi tutto sommato non ci crede che tutto sia finito e fino all'ultimo istante spera di vincere la partita, l'adrenalina carica di chi aspetta ancora l'asso quando oramai si ritirano le carte. Tommaso Galligani, classe 1979, giornalista fiorentino si proietta così nel mondo dei romanzi pulp e noir con il suo primo romanzo.
Un colpo allo stomaco oppure una schicchera al cervello, al lettore la risposta. 'Ricordami che devo ammazzarti'' è disponibile in libreria, oltre che ordinabile via web, fino ad esaurimento.. forse. AL
