Quadra: l'ex capogruppo del PD condannato a 3 anni e 9 mesi

21 gli imputati, di cui 19 condannati a pene che variano da 6 mesi a 5 anni. Per tutti le accuse a vario titolo erano associazione a delinquere, corruzione, abuso d'ufficio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 novembre 2013 16:03
Quadra: l'ex capogruppo del PD condannato a 3 anni e 9 mesi

Abusivismo edilizio a Firenze, l'ex capogruppo Pd risulterebbe fra i condannati. Tre anni e nove mesi di reclusione stabiliti al termine del processo sui favoritismi che la Quadra, società di edilizia avrebbe ricevuto dal settore urbanistico del Comune di Firenze tra il 2007 e il 2009. Ventuno gli imputati, 19 condannati a pene che vanno da sei mesi a cinque anni. Per tutti le accuse a vario titolo di associazione a delinquere, corruzione, abuso d'ufficio. Secondo l'accusa l'ex capogruppo PD sarebbe stato tra i soci occulti della Società che avrebbe ottenuto, attraverso alcuni favoritismi una sorta di situazione di monopolio.

Tra gli imputati anche l’ex presidente degli architetti, condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione, e gli ex responsabili dell’ufficio edilizia privata del Comune, condannati a 5 anni. Il Tribunale non avrebbe riconosciuto l’esistenza del reato di associazione per delinquere. Tra i condannati sarebbe presente anche il vicepresidente dell'Assemblea cittadina di Firenze, la notizia arriva come un fulmine su Palazzo Vecchio. Durante il Consiglio comunale l'esponente dell'opposizione Francesco Torselli richiama l'attenzione dell'Aula sull'assenza del consigliere Salvatore Scino, vicepresidente del consiglio comunale.

Il presidente Eugenio Giani replica: "Contrariamente a quanto comunicato, per motivi famigliari il consigliere Scino non sarà in aula, mi riservo di consultare meglio gli atti e le informazioni in merito alla Sentenza visto che abbiamo a disposizione solo veline della prima ora" "L'urbanistica e l'edilizia fiorentine, negli scorsi anni, sono state gestite in modo illegittimo e clientelare, perseguendo interessi privati più che il bene pubblico e collettivo. Questo il significato della sentenza per il caso Quadra, con pesanti condanne, tra gli altri, a Formigli (ex capogruppo PD), Bartoloni (Quadra), Ciolli, Benedetti e Vinattieri (tecnici del Comune di Firenze)" l'intervento della consigliera comunale Ornella De Zordo..

"Una sentenza, per quanto ci riguarda, che non aggiunge niente alle conclusioni cui eravamo giunti a suo tempo, e che, con una mobilitazione dal basso da parte dei cittadini, hanno portato prima ad una azione capillare di verifica di piani e progetti e di denuncia dei tanti casi "sospetti", poi alla sostanziale sfiducia finale della giunta Domenici, con il ritiro del Piano Strutturale, che non fu approvato. Ma è una pagina archiviata, con le condanne prima politica e ora penale dei protagonisti di una stagione conclusa? Certo, le commistioni sfacciate fra politica e affari che hanno caratterizzato il caso Quadra sono scomparse, ma quello che a noi importa di più è valutare le ricadute sulla città.

Continuiamo a vedere una città di privilegiati, con lo sfondo della "città più bella del mondo", cui vengono riservate tutte le attenzioni, e una città dei bisogni urgenti e dei diritti calpestati, che nella spettacolarizzazione renziana viene rimossa, messa sotto il "tappeto". Vediamo sfarzi nel salotto buono da via Tornabuoni a Pitti, e vediamo gli sfratti quotidiani, gli sgomberi, l'emarginazione. Vediamo privatizzazioni crescenti e continui rimandi a fantomatici project financing, e vediamo la costante riduzione dello spazio pubblico urbano.

Solo quando queste prospettive saranno ribaltate potremo dire, al netto delle implicazioni giudiziarie, che una pagina importante è stata davvero voltata". Questo l’intervento del capogruppo di Lega Nord Toscana Mario Razzanelli: “Alla luce della sentenza nel processo sulla vicenda Quadra, che ha visto tra gli altri condannato in primo grado il vice presidente del Consiglio comunale Salvatore Scino, crediamo che sia opportuno per il consigliere PD rassegnare immediatamente le proprie dimissioni.

Ci colpisce che il sindaco Renzi, così solerte a chiedere le dimissioni della signora Ministro Cancellieri per una ‘telefonata di troppo’, non abbia formulato identica richiesta all’esponente del suo partito che siede sugli scranni della presidenza del consiglio per una condanna già emessa nei suoi confronti. Se è vero che Renzi è per il rispetto delle regole, ci aspettiamo che mostri coerenza, altrimenti sarà chiaro che le sue sono prese di posizione puramente strumentali mirate a causare la crisi del Governo Letta”.

Notizie correlate
In evidenza