Firenze Fiera, Brotini: ''Forse ho sbagliato''

L'opposizione di destra pretende che il presidente rassegni le dimissioni. Vannucci(Pd): “Risposte lacunose e non convincenti. Andremo avanti con la battaglia per dare alla società la grandezza che si merita”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 ottobre 2013 15:34
Firenze Fiera, Brotini: ''Forse ho sbagliato''

Secondo Brotini, Firenze Fiera, grazie soprattutto alle strutture che ha, la Fortezza e Villa Vittoria in particolare, e alla loro collocazione all’interno della città “ha potenzialità di sviluppo molto importanti”. Per raggiungere questi risultati, però, “serve una ristrutturazione dell’organizzazione aziendale, che vogliamo discutere con i sindacati e con i soci”. In particolare, serve un “nuovo mix occupazionale, la ridefinizione del contratto integrativo, oggi troppo oneroso e non più rispondente alle esigenze del mercato, e attivare investimenti per l’adeguamento delle strutture”.

A questo proposito Brotini ha chiarito che “il restauro parziale di Villa Vittoria è stato fatto con risorse proprie, senza l’arrivo dei soldi promessi dai soci, ma si è trattato di un intervento tampone”. Rispetto al bilancio 2012, Brotini ha confermato che l’esercizio si era chiuso con un utile di 50 mila euro lordi e che “il rosso è stato determinato dalla sentenza con la quale il Tar ha accolto il ricorso del Comune di Firenze per presunti abusi edilizi circa i padiglioni aggiuntivi”. Queste le dichiarazioni del Consigliere Comunale di Fratelli d'Italia Francesco Torselli al termine della seduta odierna della Commissione Controllo che ha ascoltato il Presidente di Firenze Fiera, Dott.

Brotini: "Dopo aver ascoltato questa mattina il Presidente di Firenze Fiera, Dott. Brotini in Commissione Controllo in merito alle strategie aziendale, alla gestione dei dipendenti ed alle spese effettuate con le Carte di Credito della società dai membri del CdA, ribadiamo la nostra valutazione politica del suo operato: una persona inadeguata a gestire l'azienda, ancora convinto della necessità di arrivare a dei licenziamenti quale strategia per il risanamento dei bilanci e che si limita a rispondere con un "forse ho sbagliato" all'accusa di aver utilizzato le carte di credito dell'azienda per il pagamento di alcune multe prese per infrazioni al codice della strada.

Ribadiamo quella che da sempre è la nostra posizione in merito alla fiera della nostra città: un incredibile patrimonio, una risorsa che combinata con la bellezza di Firenze può rappresentare una risorsa inestimabile per la città. Purtroppo altrettanto non possiamo dire della gestione che sta producendo bilanci in rosso (-1.700.000 Euro nel 2012, -1.200.000 Euro nel 2013 stando a quanto riferito stamattina dal presidente in commissione) e che propone il licenziamento di 1/3 dell'attuale forza-lavoro come soluzione ai problemi.

Con tutta la stima che possiamo avere per il Dott. Brotini come imprenditore, non possiamo che ritenerlo inadeguato a gestire Firenze Fiera. Per il bene dell'azienda e del futuro e dei lavoratori, preso atto anche della quasi unanime sfiducia nei suoi confronti rilevata questa mattina in commissione, crediamo che sarebbe decisamente meglio che il presidente rassegnasse immediatamente le proprie dimissioni dal ruolo ricoperto". Questo l’intervento del capogruppo PdL-Forza Italia Marco Stella: “Lunedì in Consiglio Comunale porteremo la mozione di sfiducia per il Presidente di Firenze Fiera Brotini.

L’audizione di stamani in commissione controllo ha confermato tutti i nostri dubbi in merito alla gestione attuale di Firenze Fiera, e le risposte ai tanti interrogativi sia sulla gestione che sulle spese sostenute dal Presidente non ci hanno soddisfatto. Abbiamo plaudito al ritiro dei 13 licenziamenti quando vi è stato l’annuncio, ma stamani il Presidente ha insistito a dire che alcuni licenziamenti vanno fatti, noi diciamo un no chiaro e forte: come si può pensare in un momento come questo di mandare a casa le persone? Questo consiglio comunale si è sempre battuto in tutte le vertenze dove vi erano licenziamenti per mantenere i livelli occupazionali; a maggior ragione chiediamo di farlo dove il Comune è azionista e la maggioranza appartiene ai soci pubblici.

Oggi Firenze Fiera conta 41 dipendenti, licenziarne 13 cioè 1/3 dell’intera forza lavoro è strategia aziendale o pura incapacità gestionale? Forse si pensa di risanare i bilanci sulla pelle dei lavoratori? A questo gioco a scaricare sui lavoratori le responsabilità dei manager noi non ci stiamo. Brotini ha dimostrato numeri alla mano di non essere all’altezza dell’importante compito che riveste, le due manifestazioni che lui ha voluto e definito addirittura “gioiellini” come BiciFi e Florence Fantastic Festival avrebbero prodotto un saldo negativo in bilancio di oltre 200.000 euro, se questa era la sua scommessa, è stata persa.

Stamani abbiamo appreso che le perdite di Firenze fiera nel 2013 ammonteranno ad oltre 1 milione di euro, è inaccettabile che le responsabilità gestionali siano scaricate sui lavoratori. Firenze ha bisogno di un centro espositivo congressuale che funzioni al meglio e che sia vero motore economico per il tessuto della città, i manager scelti fino ad oggi hanno fallito la loro missione”. "Fino a che ci sarà questa dirigenza permarranno le nubi sul cielo di Firenze Fiera; auspico che il presidente Brotini tragga le giuste conclusioni dopo la riunione di oggi, che arriva dopo la pubblica smentita del suo operato di Bugli e Petretto di una settimana fa, e passi la mano".

Così il consigliere del Pd Andrea Vannucci commenta l’audizione del presidente di Firenze Fiera Antonio Brotini che si è svolta questa mattina in commissione Controllo. “Risposte evasive e lacunose, assolutamente non convincenti per una gestione che ha fatto otre un milione di perdite. “Le parole di Brotini – spiega Vannucci- lasciano insoddisfatti, non sono sufficienti a spiegare il buco di bilancio di quest’anno. Per questo andremo avanti nella battaglia per dare a Firenze Fiera la grandezza che si merita”.

Vannucci è poi entrato nello specifico sottolineando “l’evasività e la lacunosità delle motivazioni addotte sulla questione del Piano industriale 2012 per giustificare il cambio di orientamento che ha portato a disattendere il Piano e a mettere a rischio il futuro di tredici lavoratori e dell'azienda stessa". Rispetto poi alla questione ‘spese di rappresentanza’ sollevata in questi giorni da una interrogazione di Torselli, “mi limito a dire -conclude Vannucci- che sarebbe auspicabile una maggiore sobrietà, visti i sacrifici che vengono richiesti ai dipendenti, soprattutto in assenza di risultati di esercizio soddisfacenti”.

Brotini ha risposto di “essere ottimista” per quanto riguarda lo sviluppo di Firenze Fiera e che il piano industriale resta quello presentato nel 2012. Il piano, ha ricordato, “prevedeva 100 milioni di investimenti, ma per renderlo possibile serve che i soci immettano capitali”. Quanto alla questione pubblico o privato Brotini ha affermato che “al cliente interessa la qualità dei servizi e non chi sono i soci di Firenze Fiera. Comunque, se si decidesse di vendere i compratori privati arriverebbero in breve tempo”.

E, ha ribadito, “serve riorganizzare l’azienda per rispondere alle esigenze del mercato di oggi”. «Firenze Fiera langue, fiaccata dal disimpegno dei soci pubblici e da una governance non in grado di definire una visione strategica in grado di rilanciare un settore economico in cui Firenze dovrebbe brillare. L’audizione di oggi è servita a confermare la diagnosi, adesso è necessario individuare una terapia d’urto». Così il consigliere regionale del Popolo della Libertà Nicola Nascosti – vicepresidente della commissione Sviluppo economico al termine dell’audizione del presidente di Firenze Fiera Antonio Brotini tenutasi stamani ed avente ad oggetto le strategia aziendali del Cda.

«Le parole di Brotini disegnano un quadro indefinito, non facendo che confermare le nostre preoccupazioni sul futuro della società: né Provincia né Comune sono intenzionate a investire ancora in Firenze Fiera, che per sorreggersi dovrà fare affidamento sulla Regione, unico socio pubblico ancora disposto ad intervenire. Ma in assenza di un piano industriale è irragionevole pensare di continuare a versare denari pubblici nelle casse della società. E’ finito il tempo della Regione-bancomat: o si definisce una credibile strategia di medio/lungo periodo o si ammette la propria incapacità di affrontare una situazione complessa e se ne trae le naturali conseguenze», conclude Nascosti. “Ci siamo riservati la facoltà di riascoltare il presidente di Firenze Fiera nelle prossime settimane, quando avremo approfondito alcuni temi, come quello degli impegni che intende prendere la Regione Toscana e, soprattutto, il Comune di Firenze”.

Lo ha dichiarato la presidente della commissione Sviluppo economico del Consiglio regionale, Rosanna Pugnalini (Pd), a margine dell’audizione del presidente di Firenze Fiera, Antonio Brotini. L’audizione è avvenuta in seduta congiunta con le commissioni Emergenza occupazionale, presieduta da Paolo Marini (FdS), e Controllo, presieduta da Paolo Marcheschi (FdI). Aveva lo scopo di capire lo stato di salute di Firenze Fiera, la società che gestisce gli spazi espositivi della Fortezza da Basso, e i problemi occupazionali legati all’annuncio di 13 licenziamenti poi ritirati dopo l’intervento di due soci, il Comune di Firenze e la Regione Toscana, attraverso l’assessore regionale alla presidenza Vittorio Bugli. I commissari regionali, in particolare Paolo Marcheschi, hanno chiesto chiarimenti circa gli assetti societari futuri e la definizione del piano industriale, “per capire se sostenere l’idea di ricapitalizzazione avanzata dalla Giunta regionale in un momento in cui la Provincia di Firenze si è tirata fuori dai giochi e nel momento in cui il Comune di Firenze non chiarisce quale comportamento adottare verso la società”. Secondo Gabriele Chiurli (Misto), “se l’azienda ha potenzialità è giusto perseguire la strada del rilancio, magari cercando di risolvere la questione degli esuberi con la ricollocazione in altri enti”. Giuseppe Del Carlo (capogruppo Udc) ha chiesto se “sia possibile l’ingresso di soci privati”, mentre Marina Staccioli (FdI) ha chiesto di quantificare “le reali possibilità di sviluppo di Firenze Fiera”.

Infine, secondo Marco Taradash (Pdl), “è bene discutere di pubblico e privato, ma questa, per come è stata illustrata, appare una rappresentazione dell’attuale declino italiano: ci sono le potenzialità, ma non ci sono gli interventi per dargli gambe. Credo che questa vicenda dovrebbe diventare, per noi, la vicenda da analizzare in profondità per capire cosa possiamo fare per dare un contributo al rilancio”.

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