Firenze 1944: dal disastro alla ricostruzione

Belli e Belluzzi pubblicano nuovo materiale su quella notte d’estate e le rovine della guerra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 ottobre 2013 14:34
Firenze 1944: dal disastro alla ricostruzione

Firenze, 29 ottobre 2013– Seconda guerra mondiale. Nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1944 a Firenze esplodono le mine piazzate dai tedeschi per far saltare i ponti, ostacolando così l’avanzata alleata. Le deflagrazioni, che risparmiano solo Ponte Vecchio, danneggiano una vasta porzione del centro antico: una distruzione che non ha precedenti nella storia della città. I danni sofferti dal capoluogo toscano durante la guerra e la successiva opera di ricostruzione sono al centro del saggio degli storici dell’architettura Gianluca Belli e Amedeo Belluzzi Una notte d’estate del 1944 (Polistampa, pp.

208, euro 18). La trattazione, arricchita da un corredo iconografico in parte inedito, prende le mosse dal Diario dei Cinquemila dell’architetto fiorentino Nello Baroni (1906-1958). Nel documento, mai pubblicato finora e qui riportato per intero, Baroni racconta i giorni trascorsi da rifugiato a Palazzo Pitti assieme a oltre cinquemila sfollati, riportando i drammatici avvenimenti compresi fra il 29 luglio 1944, quando il Comando tedesco impone a migliaia di fiorentini di abbandonare le case presso l’Arno, e la mattina del 4 agosto, quando i primi reparti alleati raggiungono l’Oltrarno.

L’analisi degli studiosi mostra come il bilancio dei danni non si limiti ai ponti o alle torri, ma comprenda edifici storici più o meno noti: l’improvvisa deflagrazione delle mine non lascia il tempo per provvedimenti protettivi, e il tentativo di recuperare almeno dei frammenti è ostacolato e ritardato dalle operazioni belliche. Il dibattito sui criteri di ricostruzione delle zone presso ponte Vecchio, che coinvolgerà personaggi quali Roberto Longhi, Carlo Ludovico Ragghianti e Giovanni Michelucci (quest’ultimo già rifugiato a Palazzo Pitti assieme a Baroni), è approfondito nella seconda parte del volume a partire dalle discussioni teoriche, per approdare poi ai criteri decisionali, ai piani esecutivi e infine alla fase operativa.

I resoconti dell’epoca, le fotografie delle aree distrutte, l’apparato cartografico – che comprende piante di edifici e progetti mai pubblicati prima – accompagnano la ricostruzione accurata e puntuale di eventi che hanno mutato profondamente il volto della città.

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