Trascorsi i referendum sulle fusioni dei comuni, è tempo di bilanci ed Alessio Berni componente del direttorio dell’ANPCI e consulente del sottosegretario agli affari regionali e autonoie locali, ribadisce la propria posizione a sfavore di queste operazioni “Nonostante le poche risorse di cui disponevano i vari comitati che si sono opposti alle volontà politiche a favore delle fusioni, i promotori delle opposizioni a queste strumentali ed opportunistiche FUSIONI dei comuni, hanno in gran parte avuto la meglio.
Da evidenziare, le vittorie in Valdera, Val di Cornia e Lunigiana, dove la proposte di fondere i vari comuni in uniche realtà amministrative, non hanno trovato il consenso dei cittadini. Peraltro un NO laddove le volontà e le identità politiche sono decisamente marcate; i cittadini sono riusciti ad affermare la loro contrarietà alla fusione con la propria testa e non con quella delle volontà partitiche. Questi esempi e chiari segnali della volontà civica di continuare a lasciare autonome le identità campanilistiche e le sensibilità comunali, dovrebbero far riflettere quella politica di parte che talvolta da per scontati decisioni ed indirizzi che non corrispondono con le volontà dei cittadini. Da tempo, come ANPCI affermiamo che la strada da perseguire è quella delle convenzioni tra comuni e non quella delle fusioni; è ormai constatato a più riprese che i modelli di fusione non portano quei vantaggi tanto ipotizzati, che non trovano poi riscontro nelle realtà amministrate con questi modelli proposti. Auspichiamo adesso che questa strada venga rivista in un più ampio disegno ordinamentale, che riconsideri un nuovo assetto territoriale, così come già espresso dal Ministro Graziano Rio e dal Sottosegretario Walter Ferrazza, del Ministero affari regionali e autonomie locali.
