Sanità: direttore generale Asl5 accusa sindaci di essere 'burattini'

In una lettera il dg dà dei «burattini» ai sindaci di Volterra e Castelnuovo Val di Cecina

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 ottobre 2013 16:12
Sanità: direttore generale Asl5 accusa sindaci di essere 'burattini'

"Un’arroganza inaccettabile che merita un chiarimento in Commissione sanità, ove auspichiamo che il direttore generale dell’Asl 5 di Pisa Rocco Damone sia presto chiamato a render conto della sconcertante lettera inviata a due sindaci della Val di Cecina, Marco Buselli di Volterra e Alberto Ferrini di Castelnuovo Val di Cecina»: questo il duro giudizio espresso dai Consiglieri regionali della Commissione Sanità Stefano Mugnai (Pdl, Vicepresidente della Commissione), Marco Carraresi (Udc) e Gianluca Lazzeri (Più Toscana) sbigottiti dinanzi al documento inviato il 26 settembre scorso – ma acquisito solo oggi dai Consiglieri regionali – proprio da Damone ai sindaci e, per conoscenza, anche all’assessore regionale alla salute Luigi Marroni. Nella lettera, Damone invita i sindaci a «informarsi meglio e in maniera più approfondita sulle norme», si dice sorpreso della loro «leggerezza», ammonisce il sindaco di Volterra con un «chi è causa del suo mal pianga se stesso» definendone le diffide «strumenti spuntati», ravvisa nella difesa strenua che i due sindaci oppongono ai tagli regionali in sanità la dimostrazione «che siete degli strumenti di qualche burattinaio» con tanto di punto esclamativo e, alla fine, conclude che a prescindere da loro lui procederà imperterrito a riarticolare la sanità del territorio come previsto dal Patto territoriale, con tagli e cambiamenti di funzione. «Questa lettera e i suoi toni di smisurata arroganza – commentano Mugnai, Carraresi e Lazzeri – giustifica già da sola ex post la sfiducia espressa dai sindaci a Damone nelle scorse settimane.

Al direttore generale, nominato dalla Regione, ricordiamo che invece i sindaci sono espressione del territorio e democraticamente eletti dai cittadini. Trattando loro a pesci in faccia, in realtà quei toni li rivolge alla popolazione che essi rappresentano. Chi è espressione democratica di un territorio merita rispetto, cosa che evidentemente sfugge al nominato Damone. Questa vicenda, per altro, conferma una volta di più che ormai nella sanità toscana il ruolo dei direttori generali delle Asl, di alcuni di essi, sta esorbitando e assumendo una caratterizzazione sempre più politica, pur non detenendo essi alcun mandato di questa natura.

E’ sempre più urgente correre ai ripari.». «Adesso – concludono i Consiglieri regionali dell’opposizione – auspichiamo che quanto prima il Presidente della Commissione sanità Marco Remaschi convochi il direttore generale della Asl 5 affinché renda conto proprio in Commissione del suo comportamento. Soprattutto, dovrà chiarire chi sarebbe il “burattinaio” che manovrerebbe i sindaci Buselli e Ferrini al solo “scopo di attaccare in maniera sconsiderata la politica sanitaria regionale”.

Qui di sconsiderato ci sono solo le parole di Damone».

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