Mondiale di Ciclismo 2013, da Firenze è tutto - Foto -

Ricorderemo, speriamo, che la prima ed unica medaglia azzurra è arrivata grazie alla giovanissima Rossella Ratto. Una donna ha fatto gioire, applaudire e sorridere l'Italia delle due ruote

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 settembre 2013 19:08
Mondiale di Ciclismo 2013, da Firenze è tutto - Foto -

La Toscana ha avuto il suo Mondiale di Ciclismo 2013. L'opportunità che doveva dare lustro e benefici anche al capoluogo toscano interessato dal tragitto così come Lucca, Pistoia, Montecatini Terme e Fiesole. Se ce la siamo giocata bene oppure male resterà un dibattito aperto, come sempre. Rossella Ratto, giovanissima, ci ha regalato una medaglia di bronzo che vale oro per come hanno corso le ragazze di Salvoldi.

E' andata male agli azzurri di Bettini con Vincenzo Nibali che è caduto, ha recuperato, è scattato ma è rimasto solo contro due spagnoli tremendi come rodriguez e Valverde che poi si sono fatti beffare da un portoghese, il veloce Rui Alberto Faria Da Costa. Vincenzo ha dato il cuore, ma è arrivato solo quarto, fuori dal podio. Firenze: Per troppa apprensione o falso allarmismo qualcuno è scappato. Peccato, o meglio per lui se in questa settimana ha potuto staccare la spina e vivere serenamente delle vacanze mancate.

Chi è rimasto ha potuto vivere un sogno di mezza estate tra strade vuote e molti turisti rigorosamente in bicicletta. Il target? Panino e bibita, preferibilmente al reparto alimentari di un supermarket. Non è il calcio, non è la Formula1 che affitta Ponte Vecchio. Fernando Alonso è passato però ed ha salutato tutti, dice che forse torna.

L'hanno chiamato il Mondiale dell' ''indotto''.

Sono stati "indotto" i ragazzoni arrivati dal Belgio, dall'Olanda, i capelloni dell'Australia, e poi gli inglesi, i francesi, gli americani, i russi. Anche i russi, quelli che negli ultimi tempi hanno contribuito a tenere alta l'economia regionale e che si ricorderanno delle biciclette rubate a Prato. Riconoscenza, zero. "Indotto" anche i camperisti che hanno vagato in cerca di un parcheggio come le tre famiglie delle Marche che abbiamo incontrato sul viale Righi, accampate di notte tra gli alberi del viale perché nessuno ha saputo indicargli un'area sosta e finiti in viale Malta ad euro 16,50 al giorno, mentre a San Marcellino (viale Europa) il parcheggio gratuito ed appena asfaltato era praticamente vuoto.

Così è andata anche in Mugello dove era previsto che i camperisti lasciassero il mezzo per poi arrivare a Firenze in treno. Tutto questo mentre l'Associazione Camperisti di Firenze gridava allo scandalo per i 25 euro giornalieri previsti a Fiesole. Fiesole la cui origine per i media internazionali una volta è etrusca una volta è romana e così si alterna nel corso dei secoli. Sono stati i Mondiali di Lucca, Pistoia, Montecatini Terme, Firenze e soprattutto Fiesole con il circuito di via Salviati, il più atteso, combattuto, vissuto e ripetuto più volte tanto che qualcuno ha sottolineato il fatto come le telecamere abbiano ripreso più Fiesole, in verità, che Firenze.

Campanilismi. Ci sono ragazzi che fanno sport andando in bicicletta; questo ha ricordato il Mondiale di Ciclismo a noi malati di calcio. Ci sono nuove generazioni di atleti capaci di tenere alta la tradizione che fu dei Bartali e dei Coppi, dei Moser e dei Bugno, Chiappucci e Pantani. Alti e bassi, quei piccoli grandi errori che pesano sulla vita di un uomo e che a volte si ripercuotono sull'immagine dello sport. Uomini soli al comando o lasciati soli quando la vita, che è sempre un'altra cosa, ti lascia senza gregari. Ricorderemo i più veloci a cronometro vestiti come marziani con un design che stride con le immagini in bianco e nero quando le camere d'aria si incrociavano sulle spalle.

Ricorderemo che quasi tutte le nazionali si sono fermate a Montecatini Terme, che non piace solo alle Miss. Ricorderemo le fughe e gli arrivi a braccia alzate. Il sudore, la pioggia e le cadute. I tifosi con l'ombrello ed il sole che alla fine spunta sui muretti a secco dei colli fiorentini. Ricorderemo la pioggia, tanta, di domenica 29 settembre ed i sottopassi che si allagano ovunque per la città, come sempre. Ricorderemo infine l'inizio in sordina ed il finale in crescendo. Non ricorderemo le ragazze ed i ragazzi juniores che non sono stati ripresi e trasmessi, ma hanno rimandato la scuola per poter essere a correre sulle strade del Mondiale.

Ricorderemo, speriamo, che la prima ed unica medaglia azzurra è arrivata grazie alla piccola Rossella Ratto. Rossella che è arrivata in sala stampa per la gioia dei giornalisti italiani che l'hanno sentita rispondere in inglese anche alla domanda "Raccontaci le tue emozioni, sensazioni a caldo. Cosa hai provato correndo tra la folla che si aspettava molto da te, sull'ultima salita quando potevi ancora farcela" tradotta con un freddo "What do you think?". La Ratto che ha risposto in inglese ed è stata tradotta in italiano dall'interprete..

chissà poi come mai. Un Villaggio Mondiale pieno di gadget, di tifo, di ragazze immagine e di bambini sorridenti lungo un labirinto a senso unico attraverso le barriere di prefiltraggio piantate davanti all'Artemio Franchi con una pompa di benzina nel mezzo e, l'ultimo giorno, con tante pozze di contorno. E poi varchi strettissimi, dove attraversare il tracciato sollecitati come pecore dal pastore in pettorina rossa. Per accogliere al meglio i giornalisti arrivati da tutto il mondo invece è stato offerto un curioso divieto di attraversamento su quei 10 metri che dividono il Villaggio (Campi sportivi Padovani) dal Mandela Forum: un più comodo giro dal viale Paoli a tutto il viale Malta che è stato 'diversamente gradito'. Su Facebook ha spopolato il Gruppo "Vittime dei mondiali di ciclismo a Firenze" nato per stare con il fiato sul collo degli organizzatori e per punzecchiare ogni errore, e che alla fine ha regalato perle di saggezza, foto esilaranti come i viali deserti mentre Palazzo Vecchio gridava "Lasciate l'auto a casa" ed il Prefetto chiudeva le scuole per sicurezza.

Scatti indimenticabili e momenti di sana partecipazione: tanto che adesso qualcuno la vive come la fine del campo estivo e prega che il gruppo non termini con la fine dei mondiali. Siamo emotivi, siamo passionali. Siamo belli e siamo strani, noi maledetti toscani. Ma parecchio. Mentre si spengono le luci sulle centinaia di postazioni allestite all'interno del Mandela Forum per accogliere i giornalisti arrivati da tutto il mondo riguardiamo le immagini, ripercorriamo le tappe e contiamo le presenze, i 'mi piace' ed i tweet che hanno raggiunto numeri record.

Un 16% in meno di traffico nei momenti peggiori della giornata, una vivibilità mai percepita in città. Negli orecchi la battuta di un fiorentino "Tutto 'sto puzzo per dare una medaglia a Rui Costa, se ce la chiedeva gli si faceva una statua", anche a lui, come a Batistuta. Il calcio, ancora una volta. Per questo pensando a domani, a quando le due ruote torneranno a sfrecciare lungo le strade toscane grazie agli appasionati, sperando che siano qualcuno di più, ci chiediamo "Ma le piste ciclabili, a Firenze, saranno ancora di moda?". di Antonio Lenoci

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