Cassa in deroga, alla Toscana 33 milioni

Sono poco più di 33 milioni le risorse che arriveranno in Toscana dopo il via libera della Conferenza delle Regioni alla ripartizione dei 500 milioni stanziati dal governo per gli ammortizzatori sociali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 settembre 2013 13:10
Cassa in deroga, alla Toscana 33 milioni

Sono poco più di 33 milioni le risorse che arriveranno in Toscana dopo il via libera della Conferenza delle Regioni alla ripartizione dei 500 milioni stanziati dal governo per gli ammortizzatori sociali. A proporre la ripartizione era stata la IX commissione della Conferenza delle Regioni, coordinata per il settore lavoro dall'assessore toscano Gianfranco Simoncini. "Alla Regione Toscana – precisa l'assessore - spetteranno circa 33 milioni e 227 mila euro. Grazie ad esse riusciremo a coprire circa 2.500 richieste di cassa integrazione in deroga e 73 di mobilità in deroga, corrispondenti a circa 11.600 lavoratori.

Resteranno senza copertura 5.822 richieste di Cassa integrazione e circa 250 di mobilità, che coinvolgono in tutto 19.000 lavoratori". Le Regioni, pur procedendo con la ripartizione in modo da accelerare il più possibile l'arrivo dei fondi, hanno consegnato ad un documento la propria insoddisfazione sull'ammontare delle risorse stanziate dal governo, ritenute "assolutamente insufficienti a coprire il fabbisogno per il 2013". "Abbiamo già chiesto e nuovamente chiediamo al governo – dice Simoncini - di fare rapidamente tutti gli atti necessari ad una rapida attribuzione delle risorse e di garantire la copertura integrale del 2013.

Abbiamo messo in evidenza anche l'insufficienza delle risorse previste per il prossimo biennio,auspicando che nella legge di stabilità vengano previste risorse adeguate". Nel documento degli assessori regionali al lavoro si sottolinea come i criteri utilizzati per la ripartizione sia stata condivisa da tutte le Regioni, basandosi sulla spesa storica di ciascuna Regione, ma anche considerando, fra l'altro, il numero complessivo di addetti, il numero di addetti per aziende sotto i 10 dipendenti. "Abbiamo anche voluto sottolineare – continua Simoncini – che l'attuale sistema degli ammortizzatori sociali non è più sostenibile ed è quindi necessaria una riforma in chiave universalistica, che garantisca cioè in egual misura tutti i lavoratori indipendentemente dalla dimensione dell'azienda cui appartengono".

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