Rievocazioni storiche: domenica 1 settembre il Palio degli Arcieri a Pescia

Il Palio del Bigonzo sabato 7 e domenica 8 settembre a Sarteano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 agosto 2013 21:59
Rievocazioni storiche: domenica 1 settembre il Palio degli Arcieri a Pescia

Anche quest’anno torna a Pescia (Pt), città dei fiori e di Collodi, il Palio degli arcieri “Città di Pescia” arrivato alla 36 esima edizione. Nove giorni di festeggiamenti, iniziati sabato 24 agosto, che si concluderanno domenica 1 settembre quando gli arcieri dei quattro rioni della città: Ferraia, San Francesco, San Michele e Santa Maria, si sfideranno all’ultima freccia in una gara avvincente nello splendido contesto di Piazza Mazzini. Una rievocazione storica che affonda le sue radici nel 1339 quando Pescia passò sotto il controllo fiorentino e presero il via le celebrazioni in onore di Santa Dorotea protettrice della città.

Da allora furono organizzati per secoli feste popolari e giochi a cavallo fino al 1677, ripresi nel 1978 ma, in considerazione dei tempi, alle aste e ai cavalli si preferì l’uso di archi e frecce anche se a gareggiare sono sempre i quattro storici rioni della città: Ferraia, San Francesco, San Michele e Santa Maria, menzionati negli statuti comunali fin dal 1340. In questi giorni la città assume una veste suggestiva con le strade e le piazze del centro storico abbellite con i vessilli dei quattro rioni contendenti e un ricco programma di iniziative; dalle cene propiziatorie nei rioni agli eventi in costume e spettacoli.

La manifestazione entra nel vivo da venerdì 30 agosto quando alle 20.30 nella chiesa di San Francesco, alla presenza delle autorità e dei rappresentanti dei rioni, viene annunciato ufficialmente il 36° Palio Città di Pescia con la cerimonia di benedizione dei Gonfaloni dei quattro rioni e del “cencio”, o “panno” che andrà al rione vincitore, quest’anno disegnato da una giovane pittrice fiorentina Paola Imposimato con il titolo “Pescia e le sue Castella: San Quirico”. Dopo la cerimonia inizia il suggestivo corteggio storico in notturna per le strade della città fino in piazza Mazzini dove si svolge il sorteggio dei paglioni, degli arcieri e delle postazioni di tiro.

In questa occasione sarà anche presentata la dama di Pescia, quest’anno del rione San Francesco, che parteciperà sabato 31 agosto alle 21 sempre in piazza Mazzini, al Concorso «La Bellezza e l’Eleganza della Donna nel Medioevo e nel Rinascimento” che vedrà gareggiare le dame di ben 21 città italiane e straniere giudicate da una giuria di esperti. La serata sarà conclusa da uno spettacolo di giocolieri “I Giullari del Diavolo” e dagli sbandieratori dei quattro rioni. Si arriva quindi alla giornata più attesa, domenica 1 settembre quando si svolgerà il torneo degli arcieri “36° Palio Città di Pescia”.

Si comincia alle ore 10 nei quattro rioni e in Piazza Mazzini con l’annuncio alla città della gara da parte dell’araldo accompagnato dai musici. Per tutta la giornata saranno esposte in città macchine da assedio e allestito un accampamento medievale della Pro Loco di Larciano. Alle ore 15 prende il via il corteggio storico con oltre 600 figuranti nei costumi ispirati alle vesti che s’indossavano tra il XIV e il XV secolo tra cui il Gruppo Storico Antiche Castella della Valleriana. Il corteo dopo aver attraversato le vie del centro storico arriva in Piazza Mazzini dove, alle 17, si disputa la tanto attesa gara.

Il Palio invece sarà trasportato in piazza su un carro addobbato e tirato come tradizione da un cavallo sotto la scorta attenta di quattro alabardieri al comando di un capitano. Dopo l’arrivo di tutti i figuranti è il momento del saluto solenne e delle esibizioni degli sbandieratori, una vera e propria gara di abilità che ha reso gli sbandieratori di Pescia famosi in tutta Italia. Infine, quando tutto è pronto, su comando del cosiddetto “maestro di campo” inizia la competizione. Quattro arcieri per rione, muniti di archi in foggia medievale, si misurano su tre prove di tiri sulla distanza di 18 metri.

Nella prima prova i bersagli da colpire sono quattro (tre del diametro di 20 cm e uno di 10 cm) e ogni arciere ha a disposizione quattro frecce. Nella seconda gara si devono centrare tre bersagli di 15 e uno di 7 cm. Nell’ultima e più emozionante gara c’è una sola freccia disponibile. Il bersaglio è solo del diametro di 10 cm ma assegna ben 60 punti. Una sfida dal sapore antico che diventa sempre più emozionante e incerta e spesso solo all’ultima freccia si saprà il nome del rione che conquisterà l’ambito Palio.

Finale della giornata alle 19.30 in piazza del Grano nel segno dei sapori antichi con “Il Palio a Tavola” dove saranno serviti piatti ricavati da ricette medievali. La manifestazione è organizzata dal Comune di Pescia in collaborazione con la Lega dei Rioni e si avvale del patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Pistoia. Il 36° Palio Città di Pescia si può seguire anche su Facebook e Twitter. “La nostra capacità evocativa è altissima. Riusciamo ad esercitarla a livello internazionale, mostrando il vero volto della Toscana, quello che nessuno ci ruberà mai”.

Così il consigliere regionale Eugenio Giani nel corso della conferenza stampa di presentazione degli eventi più significativi della 36a edizione del Palio degli Arcieri “Città di Pescia”. “Una rievocazione storica medievale – ha rilevato Giani – di primissimo ordine che rappresenta uno dei punti di riferimento dell’offerta toscana”. Una manifestazione che “va oltre i suoi confini”, mostrando una regione “ricca di storia e tradizioni attualizzate nell’oggi”.

“Motivo di lustro e di orgoglio” ha rilevato il consigliere regionale ricordando anche il significato storico e culturale dell’evento più atteso nella città dei fiori e di Collodi. “Nel 1339 Pescia passò sotto il controllo fiorentino e presero il via le celebrazioni in onore di Santa Dorotea protettrice della città. Da allora – ha spiegato – furono organizzati per secoli feste popolari e giochi a cavallo. Tradizione che andò avanti fino al 1677, ripresa poi nel 1978, ma, in considerazione dei tempi, alle aste e ai cavalli si preferì l’uso di archi e frecce anche se a gareggiare sono sempre i quattro storici rioni della città: Ferraia, San Francesco, San Michele e Santa Maria, menzionati negli statuti comunali fin dal 1340”.

Giani ha inoltre ricordato che la Toscana sta sempre più “valorizzando il sistema delle rievocazioni. Grazie ad una legge di questa legislatura (14/2012 “Norme sul sistema delle autonomie locali”) ancora non operativa perché deve essere supportata da una commissione ad hoc che verrà fatta l’anno prossimo, questo contesto di manifestazioni diventeranno una priorità per la promozione della nostra regione”.

Il Palio del bigonzo torna sabato 7 e domenica 8 settembre a Sarteano, come omaggio alle origini di Radicofani.

Basti considerare che le contrade ripropongono i nomi di Castello, Borgo Maggiore, Castel Morro, Bonmigliaccio e quello del Castello di Contignano oltre a Contignano. L’ultimo è chiaramente ancora esistente, i primi erano relativi a quattro castelli, ognuno con le sue mura ed una sua amministrazione, che formavano la Comunità di Radicofani, che si amministrava con i suoi Statuti. Questi insediamenti erano legati all’attività agricola e in particolare alla viticoltura, che proprio negli Statuti del 1255 e del 1411 era meticolosamente regolamentata.

La produzione vitivinicola era cresciuta durante i secoli sino ad arrivare alla produzione di duemila some di vino, equivalenti a tremila ettolitri. La zona più vocata per questa produzione era la “Valle delle vigne” dove, dal XVII secolo, fu costruito il piccolo santuario della Madonna delle vigne, la cui Festa si celebra tutt’oggi l’8 settembre di ogni anno. Ricollegandosi proprio a questa Festa otto anni orsono fu riproposta la corsa del Palio, inizialmente delle quattro contrade riferite ai borghi originari di Radicofani.

Così, ogni anno, il secondo fine settimana di settembre di settembre, dopo la presentazione del Palio del sabato, si cominciano le celebrazioni con la messa, il magnifico corteo con più di cento figuranti, le sfide all’arco storico, le bandiere, i tamburi e gli squilli delle chiarine partono i portatori dei barellini con i “bigonzi” (antichi recipienti di legno per portare l’uva) e correndo per le tortuose vie del borgo cercano di raggiungere la piazza San Pietro dove, di fronte l’antica pieve (ora inglobata ne centro di Radicofani) viene proclamato il vincitore.

Il Palio è previsto alle 19 di domenica 8, da sabato il ricco programma di spettacoli e di cene nelle contrade.

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