Trasfusioni sbagliate, Marroni allontana sospetti su negligenza medici

L'assessore esclude che la trasfusione sbagliata possa aver comportato la morte della paziente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 agosto 2013 19:36
Trasfusioni sbagliate, Marroni allontana sospetti su negligenza medici

“Escludo recisamente ogni relazione tra la trasfusione errata e la morte della signora, avvenuta oltre un mese e mezzo dopo”. Il professor Alberto Bosi, ordinario di malattie del sangue dell’Università di Firenze, interviene sulla vicenda della signora di Seravezza, che il 26 giugno scorso aveva ricevuto una trasfusione di una sacca di sangue non destinata a lei, all’ospedale Versilia. La signora è morta il 13 agosto scorso, dopo che aveva fatto da tempo ritorno a casa (era stata dimessa dall’ospedale pochi giorni dopo la trasfusione) e aveva proseguito la terapia in regime di day hospital.

“Confermo tutto quanto già emerso dalla relazione della Asl di Viareggio – dichiara l’ematologo – Le reazioni da errata trasfusione hanno conseguenze solo nell’immediato decorso clinico. Un eventuale peggioramento delle condizioni della signora in seguito all’errore trasfusionale avrebbe avuto senso solo nelle prime 48 ore. E’ da escludere quindi che l’errata trasfusione sia stata la causa del decesso della signora”. “Esprimo ai familiari della signora di Seravezza tutta la mia solidarietà e vicinanza per la morte della loro congiunta – dice l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni -, ma per evitare un’interpretazione infondata dei fatti, tengo a precisare che non può esserci alcun nesso tra la trasfusione errata ricevuta il 26 giugno dalla signora all’ospedale della Versilia e la sua morte, avvenuta il 13 agosto scorso.

Lo ha chiarito la direzione della Asl 12 di Viareggio, e lo conferma ora anche un esperto ematologo come il professor Alberto Bosi”. Marroni a Volterra. Sanità con al centro il futuro dell’ospedale e la Casa della Salute ma non solo. Martedì 3 settembre il Consiglio comunale aperto a cui parteciperanno l’assessore regionale Luigi Marroni e il direttore generale dell'Asl 5 Rocco Damone sarà incentrato anche «sul diritto a vivere nelle nostre zone». Ad affermarlo è il sindaco di Volterra Marco Buselli che nel corso della seduta analizzerà il futuro di Volterra nell’ottica della riforma sanitaria regionale.

«Se l’obiettivo è quello di centralizzare il più possibile, i territori interessati dalla riorganizzazione sanitaria rimarranno scoperti – aggiunge il primo cittadino - . Questo vuol dire gravare sulle tasche dei cittadini perché i costi indiretti saranno destinati a lievitare. Per questo – conclude Buselli -, visto che è in gioco il futuro di tutti, invito la cittadinanza a partecipare numerosa e a esporre i propri dubbi direttamente all’assessore Marroni e al dg Damone. Ora per Volterra è arrivato il tempo delle risposte».

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