La Primavera del Rinascimento lascia Palazzo Strozzi

A settembre approderà al Louvre. Attesa per L’Avanguardia russa, la Siberia e l’Oriente e Territori instabili

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 agosto 2013 01:19
La Primavera del Rinascimento lascia Palazzo Strozzi

Firenze – Si è chiusa domenica, con oltre 94.000 presenze la mostra La Primavera del Rinascimento. La scultura e le arti a Firenze 1400-1460, concepita e realizzata in stretta collaborazione con il Museo del Louvre, che attraverso le opere del Ghiberti, Donatello, Nanni di Banco, Luca della Robbia, Nanni di Bartolo, Agostino di Duccio, Michelozzo, Desiderio da Settignano, Mino da Fiesole, ma anche attraverso dipinti di artisti come Masaccio, Filippo Lippi, Andrea del Castagno, Paolo Uccello – ha illustrato quel momento “magico” che a Firenze ha dato il via al Rinascimento all’aprirsi del Quattrocento.

Centoquaranta opere, per mostrare quella straordinaria “rivoluzione”. La mostra è stata apprezzata dal pubblico sicuramente per la qualità delle opere esposte, ma anche per il tema trattato, che ha attirato l’attenzione della stampa nazionale e internazionale con recensioni e servizi da parte di testate come Il Sole 24 ore, Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Messaggero, Avvenire, Il Mattino, La Gazzetta del Mezzogiorno, L’Espresso, Il Venerdì di Repubblica, Rai Uno, Art News, Rai 5, The Times, The Guardian, Financial Times, The Independent, Le Figaro, Apollo Magazine, Connaissance des Arts, The Art Newspaper, Handelsblatt, Der Tagesspiegel, Neue Zuercher Zeitung. «Mentre la mostra si è conclusa nella sede fiorentina di Palazzo Strozzi per approdare, in settembre, al Museo del Louvre» affermano i curatori Beatrice Paolozzi Strozzi e Marc Bormand, «è possibile tracciare un lusinghiero bilancio dell’accoglienza che essa ha ricevuto da parte della città e da parte dei suoi visitatori, italiani e stranieri.

Grazie all’eco notevole e gratificante che la mostra ha avuto nella stampa nazionale e internazionale – anche la più autorevole – il pubblico ha colto la sostanziale novità e tutto il significato di questa rassegna, che aveva l’ambizione di rivelare un momento diverso del Rinascimento, rispetto a quello così universalmente noto e celebrato, fiorito al seguito dei grandi maestri tra la fine del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento: un Rinascimento aurorale che vede la luce a Firenze all’inizio del secolo, sostenuto dai grandi ideali civici dell’Umanesimo, dei quali si fa interprete per prima la scultura, che ha fatto tesoro delle testimonianze dell’Antico.

Al di là della bellezza e dell’importanza delle opere esposte, provenienti da tutto il mondo, è stato particolarmente apprezzato dai visitatori anche l’impegno didattico della mostra, che ha inteso spiegare le origini di questa straordinaria stagione della storia dell’arte – e il ruolo d’avanguardia della scultura – attraverso dieci sezioni tematiche come fossero dieci capitoli di un affascinante racconto». Sulla base di rilevazioni periodiche il 75% dei visitatori è stato di nazionalità italiana e il 25% di stranieri.

Disaggregando il totale, i gruppi (adulti e scuole) hanno contribuito con circa 21.000 ingressi. Ai laboratori e le attività didattiche hanno partecipato circa 450 bambini e adulti, mentre alle attività educative con operatore, in mostra, hanno preso parte 937 persone e 1191 alle attività autonome (es. La Valigia della Famiglia e il Kit disegno). Al Giovedì al Quadrato hanno partecipato circa 840 persone. Alle attività per pubblici speciali (A più voci per persone con Alzheimer e i loro caregiver e il progetto pilota per giovani con autismo) hanno partecipato un totale di 314 persone (263 per A più voci / 51 per Autismo), e circa 8.400 persone hanno preso parte alle visite guidate. Una particolare attenzione ha avuto anche il ciclo di conferenze intorno alla mostra “Conferenze nel Rinascimento” organizzato nei luoghi-simbolo del Rinascimento fiorentino, per vivere e comprendere – complice la suggestione degli spazi – un periodo straordinario della storia della città, eccezionalmente aperti per l’occasione e “Machiavelli.

Dalle signorie alla globalizzazione”, l’inedito ciclo di quattro Conversazioni per approfondire la figura del grande fiorentino, promosso da Fondazione Cesifin-Alberto Predieri e Fondazione Palazzo Strozzi, con illustri relatori, al fine di approfondire la figura di Niccolò Machiavelli come economista, teorico della guerra, politico, letterato, con la speranza e la convinzione non solo di dar visibilità a valenze non ancora del tutto percepite del grande fiorentino, ma anche con il proposito di trarre suggerimenti per “il principe”, ovvero il “decisore” di oggi. “Nonostante il momento difficile che il paese sta attraversando" commenta James Bradburne, Direttore della Fondazione Palazzo Strozzi – "questi risultati confermano la validità dell’offerta di grande qualità di Palazzo Strozzi.

Le rassegne continuano ad avere una grande attenzione dal punto di vista del pubblico, tenendo fede così all’ ambizioso disegno della Fondazione, di portare a Firenze eventi culturali di qualità e di valenza internazionale, di “restituire il Palazzo alla città” e di fare parte del 'nuovo rinascimento' della città, dimostrando che la sue reputazione non dipende solo dai capolavori architettonici e dalle collezioni di arte rinascimentale, ma anche dalla produzione culturale e da un approccio innovativo all’interpretazione, alla comunicazione e all’ accoglienza.” Dal 27 settembre 2013 al 19 gennaio 2014 Palazzo Strozzi ospiterà L’Avanguardia russa, la Siberia e l’Oriente.

Kandinsky, Malevič, Filonov, Gončarova, una straordinaria rassegna che attraverso 130 opere (79 dipinti, acquerelli e disegni; 15 sculture e 36 tra oggetti del repertorio etnoantropologico e incisioni popolari) sviluppa la complessa relazione fra l’arte russa e l’Oriente, attraverso pittori famosissimi come Wassily Kandinsky, Kazimir Malevič, Natalia Gončarova, Michail Larionov, Léon Bakst, Alexandre Benois, Pavel Filonov, che influenzarono lo sviluppo dell’arte moderna ormai un secolo fa.

Artisti profondamente consapevoli dell’importanza dell’Oriente, che contribuirono a un ricco dibattito culturale che lasciò un segno profondo e permanente sulle teorie estetiche del tempo come sulle opere realizzate in quel periodo. Mentre Dall’11 ottobre 2013 al 19 gennaio 2014 il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina di Palazzo Strozzi proporrà Territori instabili. Confini e identità nell’arte contemporanea, a cura di Walter Guadagnini e Franziska Nori, una rassegna che attraverso le opere di artisti internazionali tra cui Kader Attia, Sigalit Landau, Richard Mosse, Paulo Nazareth, Oliver Ressler & Zanny Begg, Niccolò Benetton e Simone Santilli, propongono diversi modi di riflettere e vivere il rapporto instabile tra identità e territorio nel mondo di oggi, in cui viaggi sempre più veloci, economia globale e contaminazioni tra popoli e culture hanno trasformato il nostro modo di interpretare concetti come nazione, confine e territorio fisico o simbolico.

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