Ospedale di Poggio Secco: ancora in strada le famiglie sgombrate il 6 agosto

Invece un barbone diventa Art-star a Pietrasanta, nel salotto buono della Versilia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 agosto 2013 23:16
Ospedale di Poggio Secco: ancora in strada le famiglie sgombrate il 6 agosto

Sono passati sei giorni dallo sgombero dell'ex Ospedale di Poggio Secco. Delle trecento persone messe sulla strada, solo una parte ha ricevuto assistenza. Anche oggi l'Associazione Nazione Rom ha continuato a richiedere un incontro agli amministratori fiorentini. I telefoni dell'Assessorato al Sociale risultano sempre occupati (anche di notte), il dirigente dei Servizi Sociali Michele Menicucci, raggiunto al cellulare nega l'esistenza stessa delle famiglie sgomberate. Alcune famiglie dormono in terra in Piazza della Libertà e sono costretti a lavarsi nelle fontane pubbliche.

L'Associazione Nazione Rom con le famiglia sgombrate da Poggio Secco, da Quaracchi, da Piazza Santissima Annunziata chiede un incontro al Sindaco Renzi con carattere di urgenza. Centinaia di persone lo hanno ammirato per ore, in piazza del Duomo: cosa rara per un barbone, specie in queste giornate estve. E' successo la domenica che apre la settimana di Ferragosto a Pietrasanta, il salotto buono della Versilia. Tra un aperitivo e una galleria d’arte, il barbone di Annalisa Venturini ha catalizzato le attenzioni dei bon vivant a passeggio nel centro della Piccola Atene sulle Apuane: plasmato in scala reale nel silicone, il “Clochard” è rimasto seduto a terra tra i tavolini dei ristoranti – “guadagnando” diverse decine di euro in centesimi e monetine, tra l’altro -, per tutta la sera, prima di tornare all’interno del Garage Bonci, lo spazio dedicato al contemporaneo ricavato da un’ex officina meccanica pietrasantina dove sarà in mostra fino all’8 settembre.

“La mia opera vuole farci riflettere su quanto, al mondo, non ci rappresenti quello che abbiamo, ma ciò che creiamo.”, è lo statement di Annalisa Venturini, scultrice iperrealista mantovana, “«Il valore di un uomo si misura dalle poche cose che crea, non dalle tante che accumula», diceva Gibran, e non a caso è questo che il mio clochard ha scritto nel cartone tra le sue mani. Quale luogo migliore di Pietrasanta, dai tempi di Michelangelo capitale creativa della scultura, per lanciare questo messaggio?”.

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