Investimenti in Toscana: 105 milioni da General Electric

Firmato l’accordo per Sesta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 luglio 2013 19:14
Investimenti in Toscana: 105 milioni da General Electric

FIRENZE– General Electric Oil&Gas–Nuovo Pignone ha deciso di investire a livello globale in un programma di sviluppo di turbine a gas di prossima generazione, 140 milioni di euro nel quinquennio 2013-2017. Il 75% del totale, cioè 105 milioni, rappresentano l’intervento diretto previsto in Toscana. Lo ha annunciato il presidente di Nuovo Pignone, Massimo Messeri, nel corso di una conferenza stampa che ha tenuto insieme al presidente della Regione Toscana Toscana, Enrico Rossi, dopo la firma del protocollo d’intesa per lo sviluppo del laboratorio di prove sperimentali di Sesta, a Radicondoli. “E’ una decisione – ha detto il presidente Rossi – che dà un immediato ed enorme valore aggiunto all’atto che abbiamo appena sottoscritto.

L’impegno di Nuovo Pignone rappresenta uno dei più grandi investimenti nel settore energia effettuati in Toscana negli ultimi anni, il cui elemento di rilievo è rappresentato dall’avere come obiettivo lo sviluppo di tecnologie sempre più sofisticate con ricadute sul tessuto produttivo ed occupazionale. Siamo di fronte ad una multinazionale, che ringrazio per la scelta effettuata, che decide di radicare la sua presenza nei nostri territori, alimentando un nuovo ciclo di innovazione tecnologica.

E’ la vittoria della Toscana in grado di progettare e anche di realizzare l’eccellenza, che attrae investimenti e dà lavoro, a partire dalle competenze presenti nel territorio e dalla coesione sociale”. “Le multinazionali cercano risposte certe e questo è il primo impegno che devono onorare le istituzioni” chiosa Rossi. L’annuncio segue di qualche giorno la notizia diffusa da GE Oil&Gas della creazione a Londra di un quartier generale in grado di governare le sue sette divisioni di business per il mercato del petrolio e del gas.

Contestualmente General electric Oil&Gas aveva annunciato di mantenere e rafforzare a Firenze il quartier generale internazionale del suo business maggiore: i prodotti e i servizi per le turbomacchine, un settore da 4,6 miliardi di euro di fatturato. E la prospettiva dei 105 milioni di investimenti conferma l’impegno a continuare il suo percorso di espansione. GE con Nuovo Pignone è passata in Toscana dai 3.953 addetti del 2009 ai 4.654 dello scorso anno, con un incremento pari al 17,7%, contro una crescita a livello nazionale del 10%.

Nel 2012 il fatturato del Nuovo Pignone è aumentato del 16% rispetto al 2011. GE e Nuovo Pignone investono ogni anno dai 120 ai 130 milioni in Toscana. Con il nuovo programma di sviluppo di innovative turbine sono già stati assunti 30 ingegneri ed altri 70 lo saranno entro il 2017. La seconda parte del progetto prevede la realizzazione di linee produttive, che l’azienda vorrebbe impiantare in Toscana. Questo potrebbe tradursi, secondo la multinazionale, in altre cento assunzioni dirette e cinquecento posti di lavoro nell’indotto.

Sempre entro il 2017. “La crescita del Nuovo Pignone – ha detto il suo presidente, Massimo Messeri – è fondamentale per lo sviluppo continuo di GE Oil&Gas . Abbiamo importanti progetti in corso il cui successo si avvarrà anche delle sinergie con il territorio e le istituzioni locali. Infatti, oltre all’iniziativa del laboratorio di Sesta, stiamo implementando, anche grazie a bandi regionali, progetti di ricerca che ci vedono collaborare con le Università toscane e come capofila di una rete di piccole e medie imprese locali per lo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate per l’industria del petrolio e del gas”. A questo proposito nelle prossime settimane verrà finanziato con fondi europei un ulteriore pacchetto di progetti presentati al bando unico regionale 2012, tra cui il progetto Atene (acronimo di tecnologie avanzate per l’efficienza energetica) che ha come scopo il miglioramento dell’efficienza delle turbomacchine.

Atene è un network creato da Nuovo Pignone nel territorio toscano che intende valorizzare le eccellenze esistenti rappresentate dal tessuto delle piccole e medie imprese del manifatturiero e dai laboratori di ricerca. Ad oggi questo sistema può contare su 16 partners e 5 organismi di ricerca (tra cui i tre atenei toscani), GE Oil&Gas e dieci piccole e medie imprese locali. Il piano di investimento totale previsto da tutti i partner per il progetto Atene è, ad oggi, di 15 milioni di euro. Durante la conferenza stampa è stata fatto cenno anche ad un possibile sviluppo futuro del sito di Avenza a Carrara, che oggi conta 350 addetti. Un accordo a sei per il rilancio del laboratorio sperimentale di Sesta nel comune di Radicondoli, una delle quattro strutture europee per la prova dei combustori a turbogas.

Un laboratorio avanzato nel suo genere. L’intesa è stata firmata oggi presso la presidenza della Regione Toscana e le firme sono quelle di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, Sauro Pasini, responsabile della ricerca Enel, Massimo Messeri, presidente di Nuovo Pignone, Piero Ceccarelli, presidente del Cda di Cosvig, Daniela Gentile vice presidente innovazione di Ansaldo Energia, Massimo Inguscio, direttore del dipartimento di scienze fisiche e tecnologiche del Cnr. Un laboratorio con quasi venti anni di attività Sesta funziona dal 1996 e effettua prove su tecnologie per la combustione con propellenti sia tradizionali che alternativi (le altre infrastrutture sono in Germania e Francia, difficilmente accessibili).

Il laboratorio di Sesta, realizzato da Enel per effettuare test sui propri impianti di produzione energetica, ha assorbito nel tempo importanti investimenti, richiamando anche l’interesse di vari produttori di bruciatori e turbine a gas. A maggio 2013 la Regione Toscana, siglando un accordo con Enel per lo sviluppo socio-economico delle aree geotermiche, ha voluto creare le condizioni per l’attivazione di un polo tecnologico nel settore energetico, di cui Sesta rappresenta un primo tassello tangibile. Dall’Enel al Cosvig Con la firma del protocollo di oggi il centro di Sesta passerà sotto la direzione di Cosvig, il Consorzio per lo sviluppo della aree geotermiche di proprietà dei comuni dell’area geotermica.

Per il laboratorio saranno pagati 10 milioni: un milione l’anno, per dieci anni, tolti dai diciassette che Enel paga per lo sfruttamento geotermico ai territori per le compensazioni in parte stabilite per legge e in parte frutto di accordi. La Regione Toscana inoltre sosterrà, attraverso fondi propri, investimenti per 5 milioni di euro nei prossimi due anni, in modo da consentire adeguamenti tecnologici resi necessari dagli standard dei settori oil&gas, generazione energetica, energie rinnovabili, ed in prospettiva anche aerospaziale, nonché alla luce della domanda di ricerca pubblica come nel caso del programma di ricerca europeo Horizon 2020. Atto di politica industriale “Siamo di fronte – spiega il presidente della Regione, Enrico Rossi – ad una scelta di caratura internazionale, ad un vero e proprio intervento di politica industriale.

Si tratta di un’operazione di sistema pubblico-privata che, con il concorso dei territori geotermici, consente rilevanti investimenti per l’innovazione tecnologica. Già oggi alcune multinazionali usufruiscono del laboratorio che, opportunamente rilanciato, è in grado di attrarre altre prove a beneficio dell’economia locale e regionale. Diventerà una piattaforma tecnologica al servizio di più settori e capace di reggersi sulle proprie gambe, sviluppando anche la ricerca grazie al coinvolgimento del Cnr e degli atenei toscani”. Potenziamento entro il 2014 Il processo di trasformazione del laboratorio di Sesta, che prende avvio con la firma di oggi, si concluderà entro la fine dell’anno con la presa in carico della struttura da parte di Cosvig (e della connessa Energea), mentre la conclusione della fase di adeguamento tecnologico è prevista entro la metà del 2014.

La base di partenza è rappresentata dalla disponibilità, da parte di Enel, Nuovo Pignone ed Ansaldo Energia, a continuare ad usare questa infrastruttura unica in Italia, per le proprie attività di sperimentazione. Nel frattempo proseguono alcune trattative in corso con altre multinazionali, così come verrà potenziata la promozione commerciale presso il bacino dei circa 20 produttori mondiali dell’oil&gas, nonché nel settore della generazione energetica e delle energie rinnovabili.

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