“Kimono e Samurai”: l’antico fascino del Giappone in mostra

Da domani sabato 13 luglio esposte le armature e le arti della tradizione giapponese. Fino al 15 settembre ad ingresso libero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 luglio 2013 23:12
“Kimono e Samurai”: l’antico fascino del Giappone in mostra

Si apre domani sabato 13 luglio – vernissage alle ore 18 – e rimarrà aperta fino al 15 settembre 2013, la mostra “Kimono e Samurai. Il gesto. L'eleganza. Lo spirito” nella sala espositiva della Fondazione Culturale Hermann Geiger, ente morale senza scopo di lucro che opera nella cultura e promozione sociale, in piazza Guerrazzi 32 a Cecina (Li). Curata dal direttore artistico della Fondazione Geiger, Alessandro Schiavetti, è un viaggio nel tempo che conduce i visitatori nella cultura, nelle tradizioni e nelle arti del Giappone antico.

Un percorso espositivo ricco ed affascinante attraverso l’esposizione di armature di samurai del periodo Edo provenienti dalla galleria dell’antiquario milanese Giuseppe Piva e splendidi kimono di fine Ottocento e inizio Novecento dell’atelier Antichi Kimono di Gloria Gobbi, le lame della collezione Paolo Cammelli e vari tipi di accessori. Completano la mostra una serie di preziose stampe ukiyo-e sul tema della donna e del guerriero, gentile prestito del collezionista Giancarlo Mariani. Il tutto presentato attraverso suggestive ricostruzioni scenografiche di case e giardini tradizionali giapponesi, in cui sono inseriti i vari pezzi in esposizione.

Nella cultura del Giappone le arti incarnano al meglio la ricerca costante di equilibrio e armonia che si esplica nella gestualità netta e controllata del maestro, nella perizia della tecnica. Per questo l’estetica in Oriente è parte integrante della vita quotidiana e l’artista diventa custode geloso di una sapienza appresa con dedizione e impegno e destinata poi a passare nell’allievo meritevole, attraversando le barriere del tempo. La bellezza e la grazia percepibile nelle decorazioni dei kimono, l’indumento tradizionale per donne e uomini giapponesi, la serenità e l’essenzialità che trasmettono dipinti e stampe, la funzionalità e l’imponenza terribile delle armature dei samurai, la deformazione grottesca degli elmi kabuto e delle maschere mempō o l’equilibrio perfetto delle lame, sono tutti aspetti della stessa ricerca estetica.

Asimmetria (fukinsei), sobrietà (kanso), austerità (koko), naturalezza (shizen), la ricerca della profondità delle cose (yūgen), di libertà (daisuzoku), quiete e compostezza (seijaku) sono le sette caratteristiche dell’estetica zen, che è, tra le tante filosofie orientali, quella che forse ha avuto maggiore influenza nel campo delle arti. La cesura che sembra insanabile tra la forza e la sfera del maschile e quelle più connesse alla grazia e alla sfera femminile si scopre così non esistere e avere anzi, sempre, una sintesi sublime nella bellezza e nel gesto rituale.

La mostra è aperta al pubblico tutti giorni dal 13 luglio al 15 settembre ad ingresso libero dalle 18 alle 23.

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