Centri per l’impiego, sette milioni di euro per non chiudere la saracinesca

Ad annunciare il provvedimento è stato l’assessore Simoncini che è intervenuto su questo tema nel corso dell’incontro con le organizzazioni sindacali CGIL e CISL

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 luglio 2013 14:47
Centri per l’impiego, sette milioni di euro per non chiudere la saracinesca

Per scongiurare il rischio di interruzione dei servizi per il lavoro, l’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini proporrà alla giunta regionale di destinare 7 milioni di euro per la gestione dei centri per l’impiego, tramite una delibera di modifica del piano attuativo di dettaglio del Programma operativo del fondo sociale europeo 2007-2013, che consentirà di reperire le risorse, indispensabili in una fase di incertezza sia sul piano istituzionale che finanziario, per il futuro dei servizi per l’impiego gestiti dalle Province. “In una fase particolarmente difficile per l’occupazione – ha sottolineato Simoncini – anticipare le risorse per garantire la continuità dei servizi è essenziale per continuare a dare certezze a tanti lavoratori che stanno subendo pesantemente i contraccolpi della recessione.

I centri per l’impiego sono uno snodo indispensabile non solo per l’incrocio fra domanda e offerta di lavoro ma anche per l’informazione, l’orientamento, la gestione delle politiche attive per l’occupazione. In questa situazione siamo ancora senza indicazioni per quanto riguarda la definizione delle competenze, mentre in base alla legge vigente ad oggi, l’unica sicurezza riguarda il venir meno della competenza concorrente ad oggi esercitata dalle Province, entro il 31 dicembre 2013”. Alla mancata definizione dal punto di vista istituzionale, si aggiungono i problemi legati al ritardo, a livello Ue, dell’avvio operativo del nuovo periodo dei fondi comunitari, grazie ai quali la Regione ha in parte finanziato fino ad oggi queste attività. “Con questi 7 milioni di euro e le risorse ancora disponibili nei bilanci provinciali si potrannno attivare le procedure di gara che garantiscono la continuità delle attività e dei servizi sino ad oggi erogati”. L’assessore Simoncini, anche nella sua veste di coordinatore delle Regioni per il lavoro, ha sollecitato in queste settimane il governo a trovare una soluzione finanziaria attraverso l’anticipo della quota nazionale di co-finanziamento dei fondi europei, definendo in parallelo una soluzione condivisa per individuare lo strumento per la gestione. “L’ipotesi – ha detto – potrebbe essere quella di un ”sistema nazionale per il lavoro, articolato in una agenzia centrale, che elabora e propone standard delle prestazioni, supporta e monitora gli interventi cui si affiancano le Agenzie di diretta emanazione regionale, che gestiscono operativamente il rapporto con il territorio”. L’assessore Simoncini ha ribadito che la proposta dovrebbe garantire quattro punti fermi.

“Un disegno più uniforme a livello nazionale, che non vuol dire nuovo accentramento di competenze che possono essere solo regionali, ma fissare standard e livelli di qualità uguali per tutti. A questo si deve accompagnare il radicamento territoriale del servizio, perchè solo così si può essere incisivi rispetto al fabbisogno formativo, che è diverso per ciascun territorio. Terzo, ma non meno importante, il fattore semplificazione, con l’unificazione delle sedi delle politiche attive e di quelle passive.

Quarto, il rapporto fra pubblico e privato”.

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