Toscana, chiudono gli esercizi commerciali, Pos in calo

I cali maggiori nella provincie di Firenze (-15,2%) e Pistoia (-13,8%) mentre si registra una sostanziale stabilità a Prato (-0,3%)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 giugno 2013 15:16
Toscana, chiudono gli esercizi commerciali, Pos in calo

Un’analisi di CPP Italia rivela come tra 2011 e 2012 il numero di P.O.S. (point of sale) in Toscana si è ridotto dell’8,7 %, una percentuale superiore alla media nazionale (-7,84%). I cali maggiori nella provincie di Firenze (-15,2%) e Pistoia (-13,8%) mentre si registra una sostanziale stabilità a Prato (-0,3%). La chiusura di molti esercizi commerciali si ripercuote direttamente anche sul calo dei P.O.S., le apparecchiature per effettuare pagamenti con bancomat e carte di credito, che in Toscana tra 2012 e 2011 sono diminuiti dell’8,7%, con in testa Firenze (-15,2%), Pistoia (-13,8%).

A rilevare questa tendenza è CPP Italia, società del gruppo inglese CPP specializzata nella protezione delle carte di pagamento, che nel nostro paese ha oltre 700 mila clienti e assicura più di 3 milioni di carte di credito. “Le possibili cause di queste riduzioni - spiega Walter Bruschi, chairman NE di CPP Sud Europa – sono riscontrabili da un lato nella crisi economica che ha fatto chiudere molti esercizi commerciali, dall’altro in un’ingiustificata diffidenza degli italiani nell’utilizzo degli strumenti alternativi al contante, ancora utilizzato nel 90% delle transazioni contro una media europea di circa il 70%”. Leggendo la classifica nazionale delle provincie in cui si sono registrati i maggiori cali dei P.O.S., si nota che Firenze e Pistoia sono rispettivamente al 5° e all’11° posto.

Il numero delle apparecchiature per effettuare pagamenti elettronici è diminuito tra 2011 e 2012 anche nelle province di Arezzo (-8,2%), Grosseto (-8%), Massa Carrara (-6,9%), Siena (-6,2%) e Lucca (-6,1%). A Pisa (-2,1%) e Livorno (-1,9%) i cali sono stati leggermente più contenuti mentre il numero dei P.O.S. è rimasto sostanzialmente invariato a Prato (-0,3%). “Per invertire questa tendenza – aggiunge Bruschi – sarebbe opportuno realizzare delle campagne di ‘educazione’ all’utilizzo consapevole e sicuro della moneta elettronica.

Bancomat e carte di credito sono, infatti, molto più sicure del contante: in caso di furto di un portafoglio, ad esempio, il denaro sarà irrimediabilmente perso, mentre le plastic card potranno essere facilmente bloccate. Anche in caso di clonazione, poi, sarà sufficiente denunciare la propria estraneità agli acquisti fraudolenti per vedersi rimborsare le somme ingiustamente addebitate. A tutto questo – conclude Bruschi – si lega il tema più che mai attuale della tracciabilità dei pagamenti e della lotta all’evasione fiscale”. Allargando l’arco temporale dell’indagine agli ultimi 8 anni, periodo 2004-2012, CPP fa notare che in Toscana il numero dei P.O.S.

è cresciuto del 41%. La provincia che ha registrato l’incremento maggiore è Pisa (+85%), che è addirittura tra le migliori 10 province italiane. Al secondo posto in regione c’è Lucca (+69%) e al terzo Grosseto (+51%). Seguono Massa Carrara (+47%), Livorno (+44%), Pistoia (+42%), Siena (+33%), Arezzo (+32%). Chiudono la classifica Firenze (+18%) e Prato, dove gli apparecchi per i pagamenti elettronici sono aumentati appena del 5%, il valore più basso che nel periodo in esame si è registrato tra le province italiane.

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