Cassa in deroga e lavoro ai giovani: le richieste delle Regioni al Governo

Raggiunto all'alba l'accordo sulla Selex Es

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 giugno 2013 14:14
Cassa in deroga e lavoro ai giovani: le richieste delle Regioni al Governo

FIRENZE – Affrontare subito il caso della cassa in deroga, anche attraverso il Decreto legge “Pacchetto Giovani”. E’ questa la richiesta centrale fatta dalle Regioni al Governo, nell’incontro svoltosi a Roma con il sottosegretario al lavoro, Carlo Dell’Aringa. ”Abbiamo chiesto al Governo – ha evidenziato l’assessore al lavoro della Regione Toscana Gianfranco Simoncini – di superare una situazione di pesante disparità tra i lavoratori delle aziende con più di 15 dipendenti e gli altri per arrivare ad una copertura universalistica degli ammortizzatori per tutti i lavoratori”. La questione cassa in deroga si è inserita nel pacchetto di quattro questioni presentato dalle Regioni attraverso il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani e l’assessore Simoncini, (che coordina la materia lavoro nell’ambito della Commissione istruzione e lavoro, innovazione e ricerca della Conferenza delle Regioni). “Innanzitutto – ha spiegato Simoncini – abbiamo chiesto un maggiore coinvolgimento nel Decreto legge “Pacchetto Giovani”, auspicando che durante l’iter parlamentare il decreto possa recepire le proposte provenienti dai territori”. “Il Decreto – ha ribadito Simoncini – può infatti rappresentare una buona occasione per superare lo strumento degli ammortizzatori sociali in deroga, anche attraverso una specifica Delega al Governo, con l’obiettivo di assicurare una uguale copertura dei diritti a tutti i lavoratori”. “La seconda richiesta che abbiamo ribadito al Governo – ha aggiunto l’assessore – è la riproposizione di una drammatica urgenza: occorre ripartire immediatamente le risorse stanziate dal Decreto Legge 54/2013.

C’è infatti, rispetto ai tempi, fortissima preoccupazione da parte delle Regioni per situazioni che in moltissimi casi sono caratterizzate da tensioni sociali. Per questo motivo abbiamo manifestato oggi una forte insoddisfazione per l’assenza di risposte puntuali su tale questione da parte del Governo”. “La terza questione che abbiamo posto – ha proseguito Simoncini – è relativa alla definizione dei criteri per l’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga, come previsto dallo stesso decreto legge 54/2013.

Preliminarmente, prima ancora di entrare nel merito, occorre quanto meno un’ipotesi relativa alla entità delle risorse che sarà possibile impiegare in tale direzione nel prossimo biennio. Senza un quadro delle risorse è infatti difficile immaginare qualunque tipo di criterio. Anche perché non si può continuare ad andare avanti in una situazione in cui le Regioni sono quasi costrette a questuare le risorse rispetto alla necessità di garantire i diritti dei lavoratori che finiscono per avere risposte dopo mesi e che vivono situazioni quasi ai limiti dell’indigenza”. “Si spiega anche in quest’ottica – ha concluso Simoncini – l’ultima richiesta delle Regioni.

Occorre che i prossimi confronti con il Ministero del Lavoro sul tema degli ammortizzatori sociali in deroga vedano la partecipazione anche del Ministero dell’Economia”. Sul fronte delle aziende locali una buona notizia arriva dalla Selex Es: raggiunto alle ore 5 di questa mattina l'accordo sulla riorganizzazione della Selex Es. La trattativa che si era aperta il 5 Aprile scorso "si è chiusa ed ha dato risultati, soprattutto quello fondamentale basato sull'idea che nessuno dovesse essere lasciato indietro".

E’ il commento a caldo di Mirko Zacchei, della segreteria Fim-Cisl di Firenze e Prato, all’accordo per la riorganizzazione aziendale di Selex Es sottoscritto all’alba di stamani, mentre rientra in treno da Roma dove ha partecipato all’ultima trattativa fiume durata 17 ore. “E’ stata proprio la volontà di non abbandonare nessuno che ci ha guidato dal primo momento e che abbiamo portato a casa per i lavoratori e le lavoratrici –aggiunge Zacchei-. Anche a Firenze si potranno utilizzare tutti gli ammortizzatori, in un mix innovativo che prevede tra l'altro per la prima volta in Finmeccanica l'uso dei contratti di solidarietà". “Non ci saranno esuberi forzati –conclude il segretario Fim- e in questo senso il lavoro del sindacato è stato fruttuoso ed ha ottenuto risposte serie e concrete alla situazione delicata dell'azienda.

Adesso è importante essere presenti ed efficaci nella gestione prossima e soprattutto far ripartire i progetti ed i prodotti che danno da vivere all'azienda.” Dala federazione fiorentina di Rifondazione Comunista arriva una proposta: quella di "costruire una piattaforma politica sul tema del lavoro. Tornando a fare quello che è il mestiere della politica: quello tradurre in piattaforma politica (la più unitaria possibile) le vertenze sociali presenti in città, dalla questione del Maggio musicale agli Asili nido, dal trasporto pubblico locale (Ataf privatizzata) alla sanità, dai lavoratori della cultura e dell'informazione (ex Edison, Controradio) alla precarietà annunciata dei Centri per l'Impiego, ai lavoratori dipendenti e autonomi del commercio, alle aziende manifatturiere e metal meccaniche in cassa integrazione o mobilità ( Selex Es, Menarini, Targetti, ecc) fino alla Seves e Sun Chemical". L'iniziativa è patrocinata da Andrea Malpezzi e Andrea Calò, rispettivamente segretario e capogruppo di Rifondazione comunista in Provincia di Firenze- L'obiettivo è una coalizione basata sull'inclusione più ampia "di tutti i soggetti sociali e politici e non sul settarismo escludente; sulla costruzione di un programma di governo alternativo di questa città e non sulla rincorsa a chi è più bravo a fare l'opposizione; sulla riscoperta della militanza politica, ovunque collocata, e non sulla ricerca febbrile di spazi di visibilità personale".

In evidenza