Evasione Ticket, in Toscana sospeso affidamento recupero a Equitalia

Lo ha detto l’assessore Luigi Marroni rispondendo a un’interrogazione del consigliere Marco Carraresi (Udc) specificando che sono al vaglio soluzioni alternative

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 maggio 2013 14:43
Evasione Ticket, in Toscana sospeso affidamento recupero a Equitalia

Saranno definite in commissione Sanità le linee guida del provvedimento che dovrà regolare il recupero delle somme dei ticket sanitari non versati alle Asl dagli utenti. Lo stesso provvedimento dovrà anche rimodulare le fasce di reddito per l’applicazione dei ticket e valutare le situazioni debitorie pregresse degli utenti di alcune fasce di reddito e di età. L’assessore alla Sanità Luigi Marroni, infatti, ha accolto la proposta del presidente della commissione Sanità, Marco Remaschi (Pd), avanzata al termine del dibattito su una mozione presentata dalla consigliera Monica Sgherri (FdS-Verdi) in merito al progetto per la riscossione coattiva dei ticket sanitari evasi attraverso un protocollo con Equitalia centro.

La mozione era a sua volta collegata a un’interrogazione del consigliere Marco Carraresi (Udc) con la quale chiedeva lumi proprio sull’ipotesi di convenzione con Equitalia per la riscossione coatta dei ticket evasi. Rispondendo all’interrogazione di Carraresi, l’assessore Marroni ha precisato che “l’ipotesi di affidamento a Equitalia è sospesa poiché la Giunta sta vagliando la possibilità di andare all’istituzione di un Ente unico di riscossione regionale, magari insieme con altri Enti locali”.

A questo proposito Marroni ha ricordato che l’Anci regionale sta affrontando un’identica valutazione per non ricorrere all’affidamento del servizio riscossioni a Equitalia. I ticket, ha aggiunto, “devono essere pagati e le Asl devono riscuoterli e, nel caso di evasioni, le somme devono essere recuperate”. Bisogna però superare la frammentazione attuale, per cui ogni Asl, espletato il percorso di accordo bonario, ha procedure diverse per il recupero coatto. “L’obiettivo”, ha spiegato Marroni, “è quello di dare regole certe che determinino e garantiscano diritti e doveri sia delle Asl che dei cittadini.

Per questo è stata valutata l’idea di affidarsi a Equitalia, ora sospesa per valutare altre soluzioni”. “Aver sollevato il problema in maniera decisa ha sicuramente prodotto i primi risultati. Ora c’è la possibilità di lavorarci sopra e trovare soluzioni più eque che non mettano in difficoltà i cittadini onesti”: lo dice Marco Carraresi, consigliere regionale Udc a proposito della risposta data dall’assessore regionale alla salute Marroni alla sua interrogazione, dove si denunciava l’intenzione della giunta regionale di affidare ad Equitalia il recupero delle somme –stimate tra i 20 e i 60 milioni di euro- dei ticket non riscossi. “L’iter era molto avanzato –nota Carraresi-, ma Marroni ha detto che ci stanno ancora pensando.

E’ uno stop significativo, ed ora della vicenda potrà occuparsene la commissione sanità del Consiglio regionale, che di concerto con la Giunta, potrà cercare soluzioni più adeguate al problema, nel senso della maggiore equità e giustizia possibile. Cosa che non sarebbe stata possibile garantire, con l’affidamento a Equitalia, e con la conseguente applicazione di protocolli rigidi e non in grado di valutare in maniera diversificata le varie situazioni.” Carraresi in aula lo ha ribadito: “Occorre fare attenzione a non vessare cittadini che hanno sbagliato in buona fede e che non possono essere trattati da evasori con l’esattore di Equitalia alla porta: molti di coloro che non hanno pagato sono anziani e persone male informate, anche per responsabilità dello stesso servizio sanitario, sulle esenzioni e sulle soglie di reddito.

Per non dire di situazioni reddituali fortemente diversificate, incluse in fasce troppo estese e quindi inique. Per questo vanno pensati meccanismi efficaci. Senza escludere, in certi casi, una sanatoria del pregresso. Prevedendo per il futuro modalità univoche ed efficaci, a cominciare dall’utilizzo della Tessera Sanitaria Elettronica, per semplificare la verifica dei requisiti in merito all’esenzione ticket.” Secondo Monica Sgherri (FdS-Verdi), è “positivo che la delibera della Giunta per affidare il servizio di riscossione a Equitalia sia stata sospesa” e ha condiviso l’idea per cui le linee guida del provvedimento “devono essere esaminate in commissione Sanità” ponendo attenzione ai casi di “morosità incolpevole” che sono molti diffusi.

Necessaria anche una rimodulazione delle fasce di reddito “perché così rischiamo che il ceto medio non trovi più conveniente fare analisi presso il servizio pubblico”. Intervento in aula del Vicepresidente della Commissione Sanità Stefano Mugnai (Pdl) «Ricordo l’informazione che fu data dalla giunta regionale quando fu annunciata a breve la firma del protocollo d’intesa con Equitalia, il cui percorso anche procedurale pareva già in fase avanzata. Ora l’accerchiamento della giunta su questo tema ha portato l’assessore alla sanità Luigi Marroni ad annunciare la sospensione del protocollo d’intesa e un approfondimento di tutta la questione in Commissione sanità.

E’ dunque proprio il caso di parlare di ravvedimento operoso, ma da parte della giunta, a dimostrazione che a volte ascoltare l’opposizione senza pregiudizi può aprire la strada a soluzioni alternative anche migliori». «Recupero ticket: c’è al momento una riflessione a largo spettro a livello nazionale. Riflessione del tutto opportuna perché se in Toscana dei 65,5 milioni di gettito previsto dalla manovra d’agosto 2011 se ne sono acquisiti poco più della metà non è perché i toscani sono un popolo di evasori, ma perché le modalità cervellotiche e farraginose di applicazione dei ticket potevano funzionare solo nel chiuso delle stanze della giunta, non nella realtà».

«Nelle farmacie, all’epoca, era ricorrente la scena imbarazzante tra il farmacista e la signora o il signore anziani che non sapevano esporre il proprio reddito. Sono questi gli evasori? E’ a loro che si voleva mettere Equitalia alle calcagna? Anche per i ticket sui codici bianchi ai pronto soccorso: sono stati attivati da molti anni, ma per lunghissimo tempo le strutture non ne hanno richiesto il pagamento. E ora che si fa? Dopo sei o sette anni si invia una cartella esattoriale con onere della prova a carico del contribuente.

Credo che anche su questo delicato tema, a fronte del ‘ravvedimento operoso’ della giunta, sia il caso che la Commissione intervenga con il buon senso che ha sempre caratterizzato i suoi lavori».

Notizie correlate
In evidenza