Caso Forteto, il Pd di Vicchio contro Bambagioni e la commissione d'inchiesta

Solidarietà bipartisan al consigliere toscano da parte di vari esponenti politici.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 maggio 2013 20:24
Caso Forteto, il Pd di Vicchio contro Bambagioni e la commissione d'inchiesta

Che il Pd sia diviso non è certo una novità , fa notizia però che a surriscaldare gli animi e a porre gli uni contro gli altri sia il caso Forteto. In un assemblea riunita a Vicchio l'8 maggio scorso, i rappresentanti del Pd locale si sono unanimemente scagliati contro il consigliere regionale Paolo Bambagioni, vice presidente della commissione d'inchiesta bipartisan chiamata ad accertare cosa era effettivamente avvenuto ai minori della cooperativa agricola del Forteto. Secondo i democratici del comune del Mugello, dove la comunità del Fiesoli ha sede, i lavori della commissione d'inchiesta sarebbero stati condotti male ma soprattutto ad aver irritato i vicchiesi sarebbero state le parole rivolte da Bambagioni al sindaco di Vicchio Roberto Izzo durante una loro partecipazione a una trasmissione su Tele Iride; in quell'occasione Bambagioni aveva invitato Izzo a non "tirarsi da una parte", in caso contrario l'invito era a dimettersi.

La frase non è piaciuta ai colleghi di partito di Bambagioni che hanno espresso la loro contrarietà alla presenza del segretario metropolitano Patrizio Mecacci. La censura però non ha mancato di destare polemiche e indignazione in chi al lavoro svolto alle verità dolorosissime emerse dopo le testimonianze dei ragazzi crede fermamente e oggi chiede giustizia. "E' una vergogna! Dinanzi ai soprusi, agli abusi, alle vittime che hanno riportato traumi irreversibili, dinanzi al fallimento e all'indifferenza di un'intera classe politica locale, ai continui e recenti atti intimidatori e alla priorità di ricercare la verità, c'è ancora chi perde tempo con i se e con i ma, con gli interessi di parte, con i distinguo autoassolutori, perdendo di vista quello che è il nocciolo vero della questione, ovvero vent'anni di abusi e l'impellenza di fare finalmente giustizia sulla drammatica vicenda del Forteto".

Con queste parole, Maria Luisa Chincarini, Capogruppo di Centro Democratico in Consiglio regionale della Toscana e membro della Commissione d'inchiesta sul Forteto. "Esprimo tutta la mia personale solidarietà al collega Bambagioni per gli attacchi miopi e ingiustificati di cui è stato vittima negli ultimi giorni", commenta Chincarini. "Il lavoro della Commissione d'Inchiesta è stato cristallino, rapido e di grande sostegno all'attività inquirente. Non a caso, infatti, la Relazione conclusiva è stata firmata da tutti i membri della Commissione, ha ottenuto sostegno bipartisan in Aula e lo stesso Governatore Enrico Rossi ha dato il suo avallo ai lavori facendo costituire la Regione parte civile.

Lo stesso ha fatto il Comune di Borgo San Lorenzo. Dal Comune di Vicchio, invece, dove la comunità ha sede, non è stata ancora presa nessuna decisione in merito. Forse sarebbe il caso che anche a livello locale la politica si impegnasse di più per tenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica sulla vicenda e sostenere il lavoro della magistratura, invece di perdersi in chiacchiere. A Vicchio, infatti, farebbero meglio a occuparsi dell'attività dei dipendenti del Comune, a partire dalla responsabile dei Servizi Sociali che, nominata tutrice per tre anni di quattro bambini affidati al Forteto, li ha incontrati, come testimoniato in Commissione, soltanto una volta o due, 'per forse una mezzoretta', senza mai accorgersi del dramma che si stava consumando nella Comunità.

Come verrebbe giudicato un medico che dinanzi a un malato grave non riesce neppure a fare una sommaria diagnosi? Questi sono i problemi di cui dobbiamo parlare e di cui una classe politica responsabile dovrebbe occuparsi!". "Ogni polemica sull'operato della Commissione e dei suoi membri appare vile e pretestuosa. Tutti dovrebbero essere soddisfatti perché finalmente anche la politica, dopo vent'anni, ha trovato la forza di squarciare il velo di omertà e silenzio che aleggiava sul Forteto da troppo tempo- continua Chincarini che conclude- Questa è un'offesa non soltanto a chi, come Paolo Bambagioni, si è impegnato in Commissione, ma soprattutto alle decine di bambini che nella Comunità degli orrori hanno perso un'infanzia che nessuno gli potrà restituire", conclude Chincarini.

"Chi ha sbagliato deve pagare, per ridare un minimo di giustizia a chi ha subito un torto e, aggiungerei, anche un po’ di credibilità alle Istituzioni". Dalla commissione d'inchiesta e dalle testimonianze rese alla Magistratura è emerso che molti dei bambini affidati alla comunità fondata dal Fiesoli, oggi iscritto al registro degli indagati per abusi su minori, subivano violenze, spesso di natura omosessuale. Alcune denunce furono fatte ma nessuno, nè assistenti sociali, nè psicologi, nè ispettori del Tribunale dei Minori sembrano mai essersi accorti di nulla.

Così per anni la Comunità Il Forteto ha continuato ad esistere e a operare come struttura di accoglienza per i minori con difficoltà familiari Il Gup Anna Liguori ha rinviato a giudizio 23 persone, il processo si aprirà in ottobre. "Per questo giudico vergognoso remare contro chi si è impegnano per il raggiungimento della verità. "Da quando la ricerca della verità è atto meritevole di censura? chiede a portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale Stefania Fuscagni - Nell’esercizio delle sue funzioni di vicepresidente della commissione d’inchiesta sull’ affidamento dei minori Paolo Bambagioni ha tenuto una condotta ineccepibile, dimostrando allo stesso tempo equilibrio e coraggio: equilibrio nella conduzione dei lavori – e vista la delicatezza della vicenda ciò era tanto auspicabile quanto non facile –, e coraggio nel superare il politicamente corretto, facendo prevalere su tutto l’interesse dei più deboli anche pur sapendo che ciò avrebbe potuto comportare frizioni con colleghi di partito.

Di fronte alla messa in stato d’accusa subita da Bambagioni da parte del Pd non posso che testimoniargli la mia solidarietà umana prima ancora che politica: la sua unica “colpa” è essersi domandato, assieme al presidente Mugnai e a tutti gli altri componenti della commissione come tutto ciò che è stato denunciato dalle vittime sia potuto accadere. Commissione, è bene ricordare, richiesta da tutti i gruppi e quindi espressione dell’intero Consiglio, e la cui relazione conclusiva è stata approvata all’ unanimità dall’ intero consiglio e fatta propria dalla Giunta regionale, tanto che la Regione si è costituita parte civile al processo.

Se Bambagioni è colpevole e meritevole di censura allora lo siamo tutti, dal presidente Rossi ai singoli consiglieri". “Non posso non esprimere sostegno a Bambagioni per le accuse che gli vengono mosse dal suo partito" dichiara il capogruppo del Pdl in Provincia di Firenze Erica Franchi la quale spiega che "avendo partecipato alla stessa trasmissione, visto l’impegno e la battaglia che il Pdl in Provincia ha portato avanti nei confronti delle drammatiche vicende della comunità di Vicchio, condivido la posizione del consigliere ed ex Vicepresidente della commissione d’inchiesta riguardo ciò che una parte della classe politica di maggioranza non ha fatto per fermare le violenze del Forteto".

Bambagioni, dal canto suo, "ha contribuito egregiamente ai lavori della Commissione d’inchiesta, istituita con l’appoggio di tutti i partiti, la cui relazione finale è stata votata all’unanimità dal Consiglio regionale. Invito il Vice Presidente a non demordere in quanto, proprio prendendo in prestito le sue parole, 'la politica, quando è fatta bene, significa prendere posizione soprattutto per i più deboli'". F.D.

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