La Toscana vive di esportazione: farmaceutica, meccanica, agroalimentare

Export, il 2012 si chiude con il segno più per la Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 aprile 2013 14:46
La Toscana vive di esportazione: farmaceutica, meccanica, agroalimentare

Export, il 2012 si chiude con il segno più per la Toscana. Con un +2,5% tra ottobre e dicembre, grazie al traino dei paesi extra-Ue, la crescita media annua delle vendite all’estero è del 6,9% con un andamento decisamente superiore alla media nazionale (+3,7%). A trainare le esportazioni sono la significativa performance di grandi realtà dell’ingegneria meccanica (Nuovo Pignone-GE), la dinamica vivace dei metalli preziosi e dei prodotti energetici, il ruolo di primo piano del sistema moda, della meccanica strumentale, degli apparecchi elettrici, della chimica-farmaceutica, dell’agroalimentare. Il rapporto sul commercio estero della Toscana (IV trimestre e anno 2012), elaborato dall’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana, fotografa una regione a due velocità nella propria proiezione internazionale: negli ultimi tre mesi del 2012 la Toscana conferma – da un lato – il primato di crescita fra le regioni esportatrici italiane, mentre a livello di importazioni registra un calo (-1,6%) che rispecchia una sostanziale difficoltà nella ripartenza dell’attività produttiva e nella tenuta dei consumi interni. “I dati sul commercio estero per l’anno 2012 - sottolinea Vasco Galgani, il Presidente di Unioncamere Toscana - dimostrano che il trend delle esportazioni toscane resta favorevole, grazie al ruolo giocato dai paesi extra-Ue e, in particolare, dai mercati asiatici.

Prosegue la fase espansiva di settori a medio-alta tecnologia, meno esposti ai venti della concorrenza internazionale dei bassi costi, ma segnali importanti arrivano anche da comparti di più tradizionale specializzazione regionale. L’articolato mix di specializzazioni produttive del nostro territorio, con la diversificazione dei flussi di export che ne consegue, e la crescente apertura a mercati esteri extra-europei permettono alla Toscana di intercettare diversi segmenti della domanda internazionale, consentendo una sostanziale tenuta del saldo commerciale.

La crisi continua a farsi sentire, ma la Toscana, attraverso la promozione di politiche di internazionalizzazione per le piccole e medie imprese, ha lavorato e sta continuando a farlo per trovare una via d’uscita dalle persistenti difficoltà del mercato interno. La sfida per il 2013 deve ripartire da questa certezza per intensificare l’impegno di tutti il Sistema camerale su questo fronte”. Gli andamenti settoriali nel 2012 Beni energetici (prodotti petroliferi raffinati +42,9%), macchine di impiego generale (+23,2%) e metalli preziosi (+10,6%) sono le tre componenti che incidono per oltre la metà della crescita delle esportazioni regionali.

Ma anche settori più “caratteristici” dell’economia regionale giocano un ruolo di primo piano nelle performance all’export: il sistema moda, ad esempio, avanza con il +8,5% di concia e pelletteria, il +5,3% delle calzature e il +16,1% di gioielleria e oreficeria. Bene anche gli apparecchi elettrici (+23,6%), la meccanica strumentale (+2%, nonostante il rallentamento della seconda parte dell’anno), l’agroalimentare (+6,1%) e la chimica (+9,2%). Persistono le difficoltà sui mercati internazionali per navi e imbarcazioni (-42,2%), cicli e motocicli (-8,5%), prodotti tessili (-2,4%), elettronica (-9,8%) e cartario (-1,9%). Mercati e aree di sbocco La fase recessiva dell’economia europea incide sulle vendite regionali nei mercati dell’Unione Europea (-4,9% nel quarto trimestre 2012), portando l’andamento medio annuale in sostanziale pareggio (+0,1%).

La debole ripresa delle esportazioni in Germania tra ottobre e dicembre 2012 (+0,8%), trainata dal buon andamento del farmaceutico, non appare sufficiente a garantire un recupero in media d’anno (+0,1%); allo stesso modo, la ripresa nel Regno Unito (+9,1% nel IV trimestre 2012, grazie a meccanica e sistema moda) non consente il recupero delle perdite accumulate nei mesi precedenti (-2,4% la media 2012). Rimangono invece in terreno decisamente positivo le esportazioni regionali verso Spagna (+6,6% nel IV trimestre, grazie a metalli e chimica di base) e Paesi Bassi (+18,5%).

Il rallentamento nei prezzi dei metalli preziosi incide nell’ultima parte dell’anno sull’andamento del valore delle vendite regionali in Belgio e Francia (rispettivamente -21,3% e -16,5% nel IV trimestre 2012). Sul mercato d’Oltralpe pesano inoltre le performance negative di oreficeria, cantieristica, cicli e motocicli. Le vendite verso i paesi europei non Ue subiscono un brusco arresto nel IV trimestre (-15,8%), ma il tasso di crescita medio dell’intero 2012 rimane comunque in terreno positivo (+5,3%).

A determinare il risultato gli andamenti negativi dei flussi commerciali diretti in Svizzera (-20%) e in Turchia (-1,2%), mentre si osserva una ripresa del mercato russo (+3,2%). I mercati extra-europei forniscono tutti contributi positivi alla crescita delle esportazioni regionali: in evidenza l’area asiatica, con una crescita del +25,4% nell’ultima parte dell’anno (+20,2% la crescita media nel 2012). In grande evidenza gli Emirati Arabi Uniti (+57,8% nell’ultimo trimestre, +74,9% in media d’anno), Corea del Sud (+18,2% e +10,8%), Giappone (+12,6% e +21,2%) e infine la Cina (+18,2% nel IV trimestre e +3,4% in media d’anno), grazie alla ripresa dell’attività economico che imprime una accelerazione agli acquisti di beni strumentali e beni di consumo (macchine di impiego generale, pelle grezza, articoli di abbigliamento).

Nel continente americano si registra, nell’ultima parte dell’anno, un incremento delle esportazioni del +3,6%. Se perde forza la crescita dei flussi verso gli Stati Uniti (+4,1% nel IV trimestre e +10,6% la performance in media d’anno), incrementi ancora molto sostenuti si registrano invece in Canada (+16,8% e +14%), dove incide il buon andamento di farmaceutica, meccanica e agroalimentare. Positivi, nel 2012, anche i flussi commerciali verso il mercato africano (+3,9%), mentre l’Oceania, mercato di destinazione delle commesse della Nuovo Pignone, contribuisce all’andamento delle esportazioni regionali per quasi tre punti percentuali. Le dinamiche territoriali Quella fotografata dal rapporto dell’ufficio studi di Unioncamere è una Toscana a due velocità anche sotto il profilo territoriale.

Da un lato, cinque province sono in crescita, con Massa Carrara e Arezzo che registrano le migliori performance per il 2012 e risultati positivi anche per Livorno, Grosseto e Firenze, che sfrutta le buone performance delle vendite all’estero di macchinari, farmaceutica, pelletteria e calzature. Dall’altro lato, cinque province riportano risultati negativi: la peggiore performance è di Lucca, soprattutto a causa del crollo delle esportazioni della cantieristica, ma in negativo troviamo anche Pisa, Siena, Prato e Pistoia (malgrado, in questo caso, la crescita del florovivaismo).

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