Pd: al più presto il congresso

Assemblee pubbliche straordinarie a livello locale, in attesa del Governo del Presidente. Officine Democratiche, associazione vicina a Matteo Renzi, pubblica un nuovo manifesto. Sì a Renzi Premier anche da Laboratorio Italia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 aprile 2013 22:01
Pd: al più presto il congresso

“Un congresso nazionale in tempi rapidissimi per discutere delle idee e dei progetti del Partito democratico e per ridare forma ai nostri sogni, per riprendersi un partito che negli ultimi giorni ha dovuto subire troppi errori”. È quanto chiede Niccolò Guicciardini, segretario provinciale del Pd senese “Nelle prossime ore – continua Guicciardini – partirà in tutta la provincia di Siena un percorso di discussione e di confronto con iscritti ed elettori del Pd sulle questioni che hanno riguardato il partito a livello nazionale.

Ancora una volta il Pd a Siena sceglie di uscire dalle proprie stanze e di confrontarsi direttamente in tutta la Provincia con i propri iscritti ed elettori. Da Siena, un territorio dove il Pd negli anni passati ha fatto molti errori e che sta attraversando una difficilissima congiuntura economica e sociale, può alzarsi la voce di un riscatto e di una riscossa. Dobbiamo dimostrare, partendo dai nostri circoli e dai nostri elettori, l'esigenza di un grande partito del centrosinistra che sia coraggioso e responsabile, argine dei populismi e interprete del cambiamento, che conosce e rappresenta le difficoltà quotidiane e reali del Paese.

Mentre a livello nazionale il Pd implodeva, infatti, le primarie del Pd di sabato a Siena hanno dimostrato la grande forza del nostro partito e la sua capacità di coinvolgere tanti iscritti ed elettori per scelte importanti”. "Serve un congresso – continua Guicciardini - che coinvolga direttamente, a partire dai nostri quartieri e dalle nostre frazioni, tutti i democratici e le democratiche che fanno vivere il Pd. Un congresso in cui discutere delle idee e di come il Pd si deve organizzare come partito moderno in grado di rappresentare le istanze di questi tempi.

Un congresso ora sarebbe uno straordinario momento di crescita per il Pd e la migliore risposta, dal basso, ai brutti spettacoli cui abbiamo dovuto assistere". Domani, mercoledì 24 aprile, alle 21.30 presso la sede del Partito democratico (via Roma 48/50) di Certaldo si terrà un’assemblea straordinaria: « La rabbia e la delusione adesso è tanta- dichiara Yuri Furiesi, segretario cittadino-però quelli che devono andare a testa bassa in questo momento non sono i volontari della base o tutti quei nostri rappresentanti che ad ogni livello di governo non hanno mai smesso un attimo di fare il proprio dovere nella massima trasparenza e spirito di servizio.

Bisogna essere chiari: il tipo di PD che abbiamo visto rappresentato in quest’ultima fase non lo vogliamo mai più. Per il resto, tutto ancora è da riscrivere e tutto può essere riscritto. Serve però un'enorme scossa che soltanto una base unita e solida saprà dare in questo momento ad un partito che ha bisogno di un profondo ripensamento sia nel suo assetto generale che nel suo progetto di fondo. Un "ripensamento" che ovviamente dovrà partire dall'individuazione di una nuova classe dirigente in grado di traghettarci con credibilità verso una nuova fase.

Desideriamo andare a ranghi serrati al nuovo Congresso nel più breve tempo possibile. Quella sarà la nostra vera occasione di ricostruzione, ripartendo da una nuova generazione di dirigenti che si assuma finalmente il carico delle responsabilità di governo. In questa fase sociale così drammatica non ci meritavamo certo uno spettacolo del genere in Parlamento. Di questo ne siamo ben consapevoli e ce ne scusiamo a nome di tutto il partito anche da qui, dalla base, con tutti i nostri volontari, gli elettori e ogni singolo cittadino.

Sappiate che di questo atteggiamento siamo delusi e arrabbiati quanto voi. Ma proprio per questo non molleremo, per non darla vinta una volta di più ad una logica personalistica di esercizio del potere che non ci rappresenta e non ci ha mai rappresentati. La nostra responsabilità adesso è di stare all'interno di questa nuova fase da protagonisti: le varie circoscrizioni territoriali avranno il compito di svolgere una vera e propria rivoluzione all’interno del partito, ricostruendo per davvero un collegamento diretto tra i nuovi vertici che verranno e le nostre basi.

Quando manca questo stretto legame si è ben dimostrato che un partito come il nostro, fondato su un principio di ampia democrazia interna a cui non intendiamo minimamente rinunciare, diventa molto più fragile». "Qualunque sarà la decisione del Presidente Napolitano, condividiamo l'urgenza di dare un Governo all'Italia che affronti l'emergenza economica, il lavoro, ed abbia attenzione particolare verso la lotta alle discriminazioni. Certo, sarebbe una svolta coraggiosa che farebbe bene al Paese all'insegna del vero rinnovamento se a guidarlo fosse chiamato Renzi.

Sia per coloro che come me, nelle Officine, sono di Scelta Civica, sia per chi è impegnato nel PD. Un Governo giovane che possa avviare una poderosa stagione di riforme. Seguendo le chiare indicazioni fornite dal Presidente Napolitano durante il suo bellissimo discorso di insediamento al Parlamento" dichiara Giuliano Gasparotti, Presidente Onorario e fondatore delle Officine Democratiche che insieme a Guido Ferradini, neo Presidente del thinktank vicino a Matteo Renzi, ed a Paolo Briziobello, Vicepresidente, hanno stilato una dichiarazione di intenti:

"L’Italia è un Paese duramente colpito dalla Crisi ma non sconfitto.

Si tratta di cambiare paradigma e fare di tutto per sfruttare le migliori energie e dare vita a un progetto per la rinascita. Questo rinnovamento non può essere solo il frutto esclusivo dell’azione di una mente brillante, seppur rafforzata dalla sua ampia popolarità, ma deve necessariamente essere un orizzonte condiviso verso cui tendere, la direzione che ogni individuo deve poter sentire come propria se desidera vivere in un paese più giusto, più competitivo, di cui andare fieri. Il futuro dell’Italia, e più nel piccolo il futuro del centro sinistra, dipendono dalla volontà e dalla capacità di sostanziare il movimentismo odierno, fiorito con Matteo Renzi.

Serve un nuovo progressismo dove le idee di un talento diventino occasione per molti di credere ad un progetto che pretende partecipazione e non sia orientata alla distruzione . Il talento in ciascuno di noi esprima la visione dell’Italia e costruisca quello che serve per recuperare il tempo e le occasioni perse. Officine Democratiche ha riconosciuto prima di altri il talento del sindaco di Firenze . Ed ha collaborato, condividendone le idee, alla stesura del suo programma. Crediamo nella bontà dell’impegno di moltissimi italiani che in quelle idee si sono riconosciuti riavvicinandoli alla Politica: questo enorme patrimonio non va disperso ma ricongiunto, stimolato e aggregato da chi, per storia personale e competenza, ha tutti i titoli per farlo.

Il nostro progetto ha fame di futuro e intende radicarsi al di là delle identificazioni personali, delle limitazioni geografiche e delle resistenze al cambiamento. C’è un’Italia dispersa ed alla ricerca di rappresentanza che ha bisogno di crescere e di affermarsi: a questa Italia abbiamo deciso di offrire una casa. Ma per edificare bisogna avere delle fondamenta concrete: le nostre sono il confronto sulle idee e sui progetti per il futuro del Paese al di fuori di ogni logica di potere. La competenza ed il merito identificano la metodologia costruttiva che ci piace adoperare.

Anche per questo motivo abbiamo creato l’Officina dei Talenti, un advisory board che raccoglie personalità esperte nel proprio ambito di riferimento, determinate a contribuire fattivamente nel dialogo con la politica, il business e le persone sulle tematiche attuali per ispirare il cambiamento e pronte a raccogliere le suggestioni e le proposte di chi si sente parte di questo progetto. L’obiettivo è mettere a sistema idee e competenze, incubandole ed accelerandole verso soluzioni. E per farlo utilizziamo una logica da start up.

Vogliamo lavorare con un forte radicamento sul territorio valorizzando le diversità/specificità sia geografiche che tematiche perché la partecipazione va creata laddove gli italiani vivono, lavorano e riescono a fare sentire la propria voce".

Laboratorio Italia, l’associazione fondata nel 2012 da giovani consiglieri comunali di centrodestra e di centrosinistra, plaude all’ipotesi che il Presidente Napolitano affidi a Matteo Renzi il compito di formare il governo.

“Il tempo stringe – afferma Marco Baldinotti Presidente dell’associazione e Coordinatore del Pdl a Sesto Fiorentino – e finalmente una via per trovare soluzione all’ingovernabilità del paese sembra esser stata trovata. Il discorso del Presidente Napolitano ha richiamato tutti alle proprie responsabilità, ora la politica dia risposte concrete ai bisogni della gente e delle imprese”. “Nel nostro manifesto, scritto oltre un anno fa, affermavamo – dichiara Alessio Mugnaini, Vice Presidente e Consigliere del Pd a Montespertoli – come debba essere compito dei giovani stringere un patto generazionale per uscire dalla crisi in cui l’Italia è piombata negli ultimi anni.

La strada imboccata sembra quella giusta”. “La candidatura di Matteo Renzi alla guida di un governo politico che riassuma il meglio delle proposte di centrodestra e centrosinistra va nella direzione, quella del rinnovamento e del confronto, che da tempo noi, come tanti ragazzi che fanno politica, auspicavamo” chiosa Niccolò Macallè membro del Coordinamento provinciale del Pdl.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza