Bloccati i conti della tipografia che stampava i giornali di Verdini

In Toscana situazione di emergenza che mette a rischio tanti posti di lavoro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 aprile 2013 19:10
Bloccati i conti della tipografia che stampava i giornali di Verdini

La Cooperativa Nuova Cesat e’ un’azienda che da molti anni opera nel settore grafico/editoriale, stampando numerosi periodici e quotidiani locali fra cui: “Il giornale della Toscana” e “Metropoli Day”; A seguito dell’inchiesta attinente a queste due testate, sono stati bloccati i conti correnti bancari aziendali. Slc-cgil nell’esprimere l’assoluto rispetto e fiducia nell’operato della magistratura, ritiene opportuno evidenziare la delicatezza della situazione. Il Presidente della Provincia di Firenze ha incontrato questa mattina una parte di lavoratori della Nuova Cesat che erano accompagnati da una delegazione del cda della cooperativa che gestisce la tipografia fiorentina e dai rappresentanti di Arcpl -Lega Coop.

L’azienda non può pagare i dipendenti e i fornitori perché ha i conti bloccati. Nella tipografia si stampavano i giornali coinvolti nell’indagine sul caso Verdini. “In attesa dell’attivazione dell’unità di crisi, così come richiesto da Slc-Cgil – commenta Andrea Barducci – abbiamo incontrato questa mattina una rappresentanza dei lavoratori, proprio perché si è determinata una situazione di emergenza che mette a rischio il posto di lavoro di 30 persone”. “Questa vicenda si inserisce in una situazione di crisi del settore che ha causato una perdita delle commesse e l’attivazione della cassa integrazione straordinaria.

Il blocco dei conti correnti aggiunge ora un’ulteriore elemento di crisi. E’ chiaro che la magistratura deve potere svolgere pienamente e velocemente il proprio lavoro. Il nostro auspicio è che si trovi, nel rispetto delle procedure d’indagine, una soluzione che consenta il ripristino della normale attività della cooperativa per garantire la continuità aziendale”. Durante l'incontro odierno tra Fim, Fiom e Uilm nazionali con il gruppo dirigente di Selex ES-Finmeccanica, la Direzione dell'azienda ha parlato di voler puntare sui mercati internazionali emergenti, di rinnovare il catalogo prodotti, delle priorità dei diversi settori -terrestre, navale ed aerospaziale- ma ancora non ha reso nota alcuna indicazione precisa sui singoli stabilimenti.

Definito il dato sul portafoglio prodotti, che nei prossimi cinque anni dai 539 attuali, ne vedrà rimanere solo circa 350, suddivisi in 30 tipologie di prodotto (famiglie), si è accennato anche al piano Tetra, tanto caro a Firenze, che è stato definito poco appetibile all'estero perché ideato appositamente per lo Stato italiano. “Ci sono state presentate oltre cento slides, dalle quali apprendiamo che rimarranno presso il sito produttivo di Campi Bisenzio, l'unico superstite nella nostra Provincia, le attività legate all'elettro-ottica ed alla piattaforma spaziale” spiega Daniele Calosi, Segretario della Fiom Cgil di Firenze che prosegue: “resta del tutto inevasa la nostra richiesta di sapere quale destinazione industriale complessiva avrà lo stabilimento, quali prodotti saranno sviluppati, ed in funzione di questi quali saranno le ricadute occupazionali derivanti da tale piano.

Rimaniamo preoccupati in quanto ci troviamo di fronte ad un piano che prevede solo accorpamenti e tagli lineari, senza dare un'indicazione sul futuro di un'azienda così importante per il nostro territorio. Ci hanno comunicato che incontreranno le organizzazioni sindacali unitariamente alle RSU territoriali ed in ragione di ciò riteniamo opportuno fare presto un nuovo incontro con le Istituzioni locali.”

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