Buche, alberi caduti e frane, la conta dei danni in Toscana dopo il maltempo

Operai comunali e tecnici di Publiacqua a lavoro per riportare la situazione alla normalità. Rossi deciso a chiedere lo stato di emergenza nazionale e chiede che il Governo escluda gli interventi di messa in sicurezza dal Patto di Stabilità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 marzo 2013 15:34
Buche, alberi caduti e frane, la conta dei danni in Toscana dopo il maltempo

A Firenze oggi splende il sole, le pioggie fino a ieri insistenti sembrano già un ricordo e nell'aria il profumo della primavera. Già nella notte tutti i livelli dei corsi d'acqua sono calati e rientrati sotto i livelli di guardia. Ombrone, Arno e Bisenzio sono rientrati nel loro letto naturale. Ma l'allerta meteo non è finita anzi viene prolungata fino alle 8 di giovedì mattina 21 marzo. Un'allerta di criticità moderata, per piogge, temporali e mareggiate. Lo comunica la Sala operativa unificata della Protezione civile regionale. L’allerta riguarda la costa a partire dalla Versilia e la parte centro meridionale del territorio regionale, nelle province di Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Siena, in corrispondenza dei bacini del Versilia, della foce dell’Arno, del Cecina, del Cornia, dell’Ombrone grossetano, della Chiana, dell’Orcia, del Bruna, dell’Albegna e del Fiora, oltre all’Arcipelago. I fenomeni meteorologici previsti sono mare agitato dalle 13 fino al tardo pomeriggio di oggi nei bacini a nord dell’Elba, con possibili mareggiate sulla costa centro settentrionale. Dalle ore 10 di domani mercoledì 20 marzo fino alle ore 23 sulla costa, e fino alle ore 8 di giovedì sulla parte centro-sud della regione, sono previste precipitazioni diffuse, anche temporalesche a partire dal pomeriggio. Sulle aree di centro-nord e ovest sono previsti cumulati medi nelle 24 ore intorno ai 15-20 mm e cumulati massimi fino a 30-40 mm.

Sulle zone di centro-sud e orientali sono previste quantità medie nelle 24 ore intorno a 20-25 mm e massime fino a 40-60 mm. Ulteriori dettagli e consigli sui comportamenti da adottare, a seconda del rischio, si trovano all’interno della sezione “Allerta meteo” del sito della Regione Toscana, accessibile dall’indirizzo www.regione.toscana.it.. L’ondata di maltempo di questi giorni ha messo a dura prova in particolare il Mugello con i Comuni alle prese con la Sieve gonfia, smottamenti e buche nelle strade, alberi caduti.

La Sieve adesso si è abbassata e le acque stanno defluendo ma il principale fiume del Mugello, che ieri si era ingrossato sensibilmente, resta sorvegliato speciale, sotto stretto monitoraggio. Stamani il ponte di Sagginale, nel comune di Borgo San Lorenzo, è stato riaperto al transito. Movimento franoso all’origine di guasti sulla rete idrica con problemi di approvvigionamento nelle località di Piazzano e la Gracchia e nei comuni di Borgo San Lorenzo e Vicchio. I tecnici di Publiacqua sono sul posto per riportare la situazione alla normalità entro sera almeno, . Tra alberi caduti, smottamenti e buche, negli ultimi giorni c’è stato un gran da fare per gli operai comunali, è stato così a Borgo San Lorenzo o a Polcanto.

Operai comunali impegnati anche nelle operazioni di taglio di cipressi, abeti e lecci pericolanti. La mappa dei danni più nel dettaglio : Colpite 7 province su 10: Pistoia, Prato, Massa- Carrara, Lucca, Firenze, Arezzo e Livorno. La situazione più critica: Pistoia il fiume Ombrone e suoi affluenti così come Prato che ha avuto anche l’emergenza Bisenzio; Livorno con il torrente Isola a Collesalvetti; Lucca con parte del reticolo minore fra cui il Fossa Nuova nella zona di Capannori.

La provincia di Firenze con la Sieve e il Bisenzio ma soprattutto l’Ombrone a Poggio a Caiano. Interventi più urgenti: sul Bisenzio, sono necessari due tipologie di intervento: a nord id Prato con la realizzazione di una zona di invaso delle acque mentre a valle di Prato con il consolidamenti puntuale degli argini, consolidamenti puntuali che si estendono da Prato alla confluenza dell’Arno., la prima stima di questi interventi si aggira sui 15 milioni. Sull’Ombrone la situazione è più complicata e difficile, non ci sono spazi sufficienti per realizzare casse d’espansione, oltre alle due già previste che sono quelle della Querciola (Quarrata), dove c’è già il progetto definitivo in fase di ultimazione.

I cantieri apriranno ad ottobre-novembre per un investimento di 4 milioni (di cui 3,8 della Regione disponibili) Altro intervento, quello di Laghi Primavera (Pistoia), per un investimento di circa 8 milioni dove le risorse sono già disponibili. E proprio sugli interventi di rispristino dopo il maltempo è intervenuto oggi il Presidente Enrico Rossi richiamando l'attenzione sul Patto di Stabilità. Il Governatore è intenzionato a chiedere lo stato d’emergenza nazionale perché il Governo si faccia carico dei danni subiti con l’ultima ondata di maltempo, che da una prima stima ammonterebbero a 30 milioni di euro. "Ma soprattutto – ha aggiunto Rossi – chiederemo al nuovo governo, che mi auguro si insedi al più presto, di escludere gli investimenti per gli interventi di messa in sicurezza idraulica e idrogeologica dal Patto di stabilità.

Ancor prima di chiedere nuove risorse chiederemo questo. E’ assurdo finire sott’acqua per i vincoli di Maastrich. E’ bene che Governo e Parlamento se lo mettano in testa. Chiederò a tutti i nostri parlamentari di essere al nostro fianco in questa battaglia che siamo pronti a portare avanti anche con proteste forti, se sarà necessario”. All’indomani delle nuove ferite subite dalla Toscana a causa dell’ultima ondata di maltempo, il presidente Rossi fa un primo bilancio. Sette le provincie interessate dalle esondazioni e dalle frane: Pistoia, Prato, Massa Carrara, Lucca, Firenze, Arezzo e Livorno.

Ad oggi si calcolano circa 30 milioni di danni, a fronte dei quali sarà firmato in giornata il decreto presidenziale per la richiesta dello stato d’emergenza. Ma lunedì sarà portata in giunta la delibera più dettagliata con i danni subiti Comune per Comune con la stima effettiva e allora la cifra potrebbe salire a 50 milioni di euro. “Al netto dei cambiamenti climatici di cui ormai è chiara l’incidenza – ha poi continuato Rossi- è evidente che là dove siamo intervenuti o interverremo, le cose stanno andando meglio.

Mi riferisco per esempio all’Ombrone, dove la realizzazione della cassa di espansione di Ponte alle Vanne ha aiutato e vitato il peggio. La questione degli interventi per l’assetto idraulico – ha proseguito – la Regione la prende sul serio. Solo a dicembre abbiamo stanziato 100 milioni per le ultime alluvioni di Grosseto e Massa. Ma senza un impegno forte da parte del Governo non ce la possiamo fare. E quindi non solo chiediamo che tenga fuori dal Patto questi 100 milioni, ma anche i 110 milioni stanziati dal Governo stesso e tutti i residui che abbiamo già impegnato ma che non possiamo spendere”. Lunedì in giunta l’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini porterà l’elenco delle esigenze già programmate in Toscana necessarie per la riduzione del rischio e che la Regione chiede siano escluse dal Patto.

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