Con i tagli i piccoli ospedali dei comuni toscani rischiano di sparire

Una gestione più oculata e sobria è compatibile con il mantenimento di piccoli presidi sanitari territoriali? Il confronto serrato in Regione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 marzo 2013 22:15
Con i tagli i piccoli ospedali dei comuni toscani rischiano di sparire

Piccoli Ospedali, incontri a ritmo serrato in Regione Sul futuro dei piccoli ospedali toscani proseguono a ritmo serrato gli incontri in Regione. L'ospedale di Pitigliano non chiuderà, anzi avrà uno sviluppo importante nel sistema dei presidi sanitari in provincia di Grosseto. L'incontro di oggi a Firenze promosso dal Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani, a cui hanno partecipato anche Pierluigi Camilli, sindaco di Pitigliano, l'assessorato regionale alla sanità e Fausto Mariotti, direttore generale ASL9, con il suo staff, ha sancito una nuova stagione per la struttura ospedaliera delle colline del tufo. “L'ospedale non chiuderà – afferma Camilli – anzi l'impegno congiunto della Regione e della ASL9 ne prevede una riorganizzazione funzionale.

La Regione si è impegnata ad accompagnare concretamente questo processo anche sostenendo la ASL9 con stanziamenti di fondi specifici. Nella riunione -continua il Sindaco- è stato garantito fino al 2015 anche il presidio di medicina complementare considerato strategico nel sistema sanitario regionale.” La prossima settimana Comune e ASL9 hanno programmato una riunione che porrà le basi per il programma organizzativo dell'ospedale da presentare in Regione entro la fine del mese di marzo. “I piccoli ospedali – ha affermato Giurlani – sono una delle grandi risorse dei territori, e ancor più se rurali e montani perché rappresentano un presidio essenziale.

Il lavoro che stiamo portando avanti con la Regione è di una loro tutela e valorizzazione. Gli incontri con tutte le realtà proseguiranno nei prossimi giorni a ritmo serrato”. Oggi oltre a Pitigliano, presso il Dipartimento Sanità della Regione Toscana, con UNCEM, sono stati analizzati i casi degli ospedali di Castel del Piano, Massa Marittima e Orbetello. "Per l'Ospedale di Cecina è necessaria una riorganizzazione oculata capace di garantire alla popolazione i servizi territoriali essenziali ma votata anche alla sobrietà e a una programmazione condivisa".

Lo dichiara Maria Luisa Chincarini, Capogruppo di Centro Democratico in Consiglio regionale della Toscana e Segretario della IV Commissione Sanità, che questa mattina ha incontrato un comitato di cittadini per discutere delle sorti dell'Ospedale di Cecina. "Ho raccolto un profondo disagio da parte della popolazione, che teme per il futuro dell'ospedale dopo i sostanziosi tagli subiti negli ultimi anni", spiega Chincarini. "Dinanzi a queste legittime preoccupazioni, ho cercato di offrire delle rassicurazioni ma anche di richiamare tutti a una nuova responsabilità.

Credo, infatti, che sia doveroso che la politica difenda gli elevatissimi standard qualitativi della sanità toscana, dovuti anche a ottimi specialisti che si impegnano anche oltre il loro dovere, e che rimane una delle migliori a livello mondiale, ma che deve contemporaneamente promuovere un utilizzo più oculato anche da parte della cittadinanza". "E' necessario che tutti capiscano che la nostra sanità è un bene prezioso, un diritto inalienabile per tutti e un patrimonio di strumenti e professionalità da difendere", continua la Capogruppo.

"Per questo, in un'ottica di area vasta dove la sanità deve essere erogata in maniera uniforme in tutte le zone della Toscana, è necessario coinvolgere tutti i cittadini e i sindaci della regione nella razionalzzaione dell'offerta sanitaria, che deve continuare a garantire per tutti servizi essenziali di prossimità con accesso tempestivo ed economico, e un accesso di qualità alle specializzazioni nei centri ospedalieri più importanti". "All'iterno di questo progetto complessivo di riforma - conclude Chincarini - la sanità deve essere erogata con equità e allo stesso mondo in tutta la Toscana".

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