I social annullano le distanze ma ostacolano la conoscenza

Dal pomeriggio di giovedì 28 febbraio, fino a sabato 2 marzo, esperti e docenti universitari di tutto il mondo si daranno appuntamento a Firenze per comprendere potenzialità e contraddizioni della Rete e dei Social Network

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 febbraio 2013 20:44
I social annullano le distanze ma ostacolano la conoscenza

La realtà digitale è una chance o è un ostacolo nel percorso verso il cosmopolitismo? Oggi l’informatica e i social network hanno creato una rete virtuale di interazioni planetarie, che potrebbe essere uno di questi strumenti. Ma il suo uso è contraddittorio. Da un lato sembra rendere irrilevanti le distanze (anche culturali) e superflua o marginale la presenza fisica per conoscere altre realtà. Dall’altro invece sembra rendere più difficile il distacco dal proprio ambiente, anche nel caso di un’immersione totale in un Paese diverso. E’ una contraddizione che genera molte domande. Come vengono utilizzati questi strumenti, soprattutto dai giovani? Come creano un tessuto di connessioni plurime continue? Come si affiancano o si contrappongono agli scambi reali tra persone di cultura diversa? Come facilitano o ostacolano l'apprendimento interculturale? Come si integrano o si differenziano apprendimento virtuale ed esperienza vissuta? Che conseguenze provoca, in termini di conflittualità sociale, la continua registrazione delle nostre immagini, delle nostre opinioni, delle nostre polemiche e della nostra intimità che rimane indelebile nei giganteschi server dei social media? La Fondazione Intercultura nel 2011 aveva concluso il convegno internazionale dal titolo “Ricomporre Babele - Educare al Cosmopolitismo”, con il riconoscimento che “Il cosmopolitismo è una necessità, non un’utopia” e che occorre trovare strumenti di apprendimento interculturale che favoriscano la ricerca dell’armonia tra i cittadini del mondo.

Ora, a fine febbraio 2013, la Fondazione apre un nuovo convegno internazionale chiedendosi, per citare uno dei relatori, il filosofo Maurizio Ferraris: “Come evitare che la chance del cosmopolitismo si trasformi nel suo inverso?” Studiosi ed esperti del settore daranno la possibilità ai partecipanti di riflettere su questi argomenti. Tra questi: David Buckingham (Loughborough University – UK), Susanna Mantovani e Paolo Ferri (Università di Milano Bicocca), Antonio Casilli (Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, Parigi), Maurizio Ferraris (Università di Torino), Alessandro Mariani (Università di Firenze), Ambasciatore Roberto Toscano, Presidente della Fondazione Intercultura Dal pomeriggio di giovedì 28 febbraio, fino a sabato 2 marzo, esperti e docenti universitari di tutto il mondo si daranno appuntamento a Firenze per comprendere come la Rete e i Social Network possano essere un acceleratore o un ostacolo alla conoscenza di nuove culture e all'apertura verso l'estero nella tre giorni di lavori intitolata "Il Corpo e la Rete" organizzata dalla Fondazione Intercultura, onlus con sede a Colle Val D'Elsa.. Una necessità, questa, che si rinnova di anno in anno, visti i numeri crescenti degli studenti che partono per periodo lungo di studio all'estero.

A partire da quest'estate, solo con la onlus Intercultura 1.800 ragazzi delle scuole superiori studieranno per in uno dei 60 Paesi dove l'Associazione sviluppa i suoi programmi scolastici: Usa, ma anche Cina, India, Brasile, Argentina, Finlandia e così via. Tutte le informazioni sul Convegno sono consultabili al sito: www.corpoerete.org. Sarà presente anche una rappresentanza di studenti fiorentini appena rientrati da un anno di studio all'estero, per raccontare la propria esperienza.

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