Trasporto pubblico locale: per sopravvivere più controlli e meno ritardi

Tra le criticità evidenziate nel documento si parla del parco vetture ormai vetusto, dei ritardi, del malfunzionamento degli impianti di climatizzazione, delle condizioni delle stazioni, della pulizia dei convogli, dell’affollamento delle carrozze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 gennaio 2013 14:25
Trasporto pubblico locale: per sopravvivere più controlli e meno ritardi

Voto unanime dell’aula per la risoluzione che invita la Giunta regionale a tener conto di quanto emerso dall’indagine conoscitiva sul trasporto pubblico locale svolta dalla settima commissione, con riferimento al Trasporto pubblico locale ferroviario d’interesse regionale e locale. In particolare si invita la Giunta a considerare le criticità emerse sia sul contratto di gestione, sull’infrastruttura ferroviaria, sui servizi a terra e nei rapporti con l’utenza che su indirizzi e proposte operative.

L’atto impegna la commissione Mobilità a svolgere incontri semestrali tra Regione, Trenitalia, Rfi, comitati dei pendolari, Difensore civico e associazioni dei consumatori con l’obbiettivo di favorire più occasioni di confronto. L’indagine conoscitiva iniziata il 20 maggio 2012 e terminata il 17 novembre 2012, è nata per evidenziare le problematiche del trasporto pubblico ferroviario in Toscana e indicare proposte per migliorarlo e per rendere in futuro più cogente il contratto di servizio Regione-Trenitalia.

Il lavoro è stato portato avanti con numerose audizioni e sopralluoghi che i consiglieri del gruppo di lavoro della commissione Mobilità e infrastrutture, presieduta da Fabrizio Mattei, hanno compiuto sui treni regionali e locali, accanto agli operatori del servizio ispettivo istituito dalla Giunta regionale. I consiglieri Paolo Bambagioni, coordinatore del gruppo di lavoro, composto anche da Giuliano Fedeli e Giovanni Santini hanno effettuato sopralluoghi sulle tratte Viareggio-Firenze, Signa-Empoli, Empoli-Firenze, Firenze-Signa, Firenze-Campiglia e Campiglia-Firenze. La fotografia che emerge dalla relazione – illustrata in aula da Bambagioni - è quella di un servizio ferroviario regionale e locale diffuso sul territorio toscano e ben strutturato, ma ormai non più all’altezza con le esigenze di oggi.

Tra le criticità evidenziate nel documento si parla del parco vetture ormai vetusto, dei ritardi, del malfunzionamento degli impianti di climatizzazione, delle condizioni delle stazioni, della pulizia dei convogli, dell’affollamento delle carrozze. Per migliorare la qualità del servizio, nella relazione si propone di creare occasioni di confronto con l’utenza, porre maggiore attenzione alla Carta dei Servizi, effettuare un monitoraggio sui tempi di percorrenza dei treni e sulle fermate intermedie, assicurare un rinnovo dei rotabili che migliori la qualità dell’offerta e migliorare l’assistenza e i servizi all’utente. Tra le quindici proposte operative per superare i problemi attuali del servizio ferroviario toscano, che emergono dalla relazione, ci sono quelle di abolire la prima classe sui treni regionali, fare chiarezza nell’attribuzione delle responsabilità, implementare e ampliare i parametri di qualità del servizio, migliorare il sistema ispettivo e di controlli, istituire un sistema di penali più pesante. Tredici le audizioni svolte dal gruppo di lavoro, tra gli altri sono stati ascoltati i responsabili di Trenitalia, di Rfi e dell’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria, la Regione Toscana, i comitati dei pendolari, il difensore civico, le organizzazioni sindacali del settore trasporti e la polizia ferroviaria. Per rispettare la privacy e facilitare la vita dei pendolari è stato predisposto un ulteriore quadro nella dichiarazione Isee che riguarda il trasporto pubblico locale, il che permetterà di portare insieme all’abbonamento un unico tagliando.

Lo ha spiegato l’assessore regionale ai Trasporti, il quale ha risposto in aula a un’interrogazione presentata dal consigliere regionale Giuseppe Del Carlo in merito a trasporto pubblico locale, abbonamenti, esenzione Isee e relativi accertamenti. L’assessore ha ricordato che, a seguito dei tagli operati dal governo nazionale ai fondi per il trasporto pubblico locale, la Regione Toscana è stata costretta a intervenire sulle tariffe. Ha scelto però di tutelare le fasce più deboli evitando di applicare gli aumenti degli abbonamenti a coloro che hanno un reddito familiare inferiore ai 36 mila euro secondo attestazione Isee.

Questi abbonati devono però essere sempre muniti, oltre che dell’abbonamento, di un documento di identità e dell’attestato Isee, da esibire in caso di richiesta. Per questo si è deciso di introdurre un ulteriore riquadro nella modulistica. Giuseppe Del Carlo si è detto soddisfatto della risposta dell’assessore, poiché sono stati introdotti cambiamenti volti a tutelare la privacy e facilitare i viaggiatori.

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