Maggio Musicale: proteste contro i 26 licenziamenti dal 1° gennaio

Manifestazione oggi pomeriggio davanti al Nuovo Teatro della Musica. Mago di Oz e Gianni Schicchi non sono andati in scena. Il Consigliere comunale Grassi : "Il Sindaco Renzi, non firmi le lettere"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 dicembre 2012 20:47
Maggio Musicale: proteste contro i 26 licenziamenti dal 1° gennaio

E' saltato lo spettacolo di oggi al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino a causa dello sciopero dei dipendenti indetto da Cgil e Cisl. Anche i rappresentanti del Comune, della Provincia e della Regione alla manifestazione in occasione dello sciopero davanti al Nuovo Teatro della Musica, che ha portato all'annullamento dell'opera in programma. Nel pomeriggio di venerdì c'era stato un incontro con la direzione del teatro nel tentativo di evitare l'epilogo delle collocazioni in mobilità.

Al rientro dalle festività natalizie le lettere di messa in mobilità saranno sul tavolo alla valutazione del Sindaco Presidente. SLC-CGIL e FISTEL-CISL del Maggio Musicale Fiorentino hanno deciso di proclamare un ulteriore giornata di sciopero domenica con presidio e volantinaggio davanti al Nuovo Teatro. Ulteriori iniziative sono previste nei prossimi giorni. La Direzione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino si era impegnata a mettere in scena il dittico formato dal balletto Il mago di Oz e dall’opera Gianni Schicchi anche in occasione della recita di oggi, in programma proprio alle ore 15.30 al Nuovo Teatro.

Ma infine si è deciso di rinunciare sia al mago di Oz, che al Gianni Schicchi. I rimborsi saranno effettuati a partire da venerdì 4 gennaio 2013 alla Biglietteria del Teatro Comunale. "Il Sindaco Renzi, in qualità di Presidente della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino, non firmi le lettere dei 26 licenziamenti, ridotte a 23 se confermati gli esuberi volontari firmati nei giorni scorsi, previsti a decorrere dal 1° gennaio 2013: questa è la richiesta a cui mi sono unito come Consigliere comunale -afferma il Consigliere comunale Tommaso Grassi- Procedere a testa bassa confermando i licenziamenti pur di far tornare i conti economici, scaricando per l'ennesima volta sui dipendenti e sulle famiglie le responsabilità evidenti della dirigenza è per l'ennesima volta come nascondere la polvere sotto il tappeto: formalmente non ci saranno problemi e i risultati verranno raggiunti ma non si considera chi ne farà le spese.

La situazione del Maggio Musicale è ancora una volta sotto i riflettori dell'opinione pubblica e gli insuccessi e i danni creati dalla Sovrintendente Colombo e da chi l'ha voluta in quel ruolo e la sta difendendo a spada tratta in ogni occasione, ovvero il Sindaco Renzi, non stanno portando altro che la Fondazione dritta al Commissariamento, che se fino a qualche anno fa era una situazione da escludere ad ogni costo, adesso sembra quasi un approdo felice visti i disastri e il netto peggioramento dei conti, nonostante gli immani sforzi dei lavoratori fatti in questi ultimi 3 anni, della Fondazione.

Nel 2013 la situazione appare persino peggiore di quella finora vista nel 2012 in quanto il Teatro nuovo verrà chiuso per il secondo lotto dei lavori per cui sono arrivati 46 milioni tra Regione, Comune e Ministero ma che rispetto all'ipotesi iniziale di oltre 100 milioni dovrà essere ridimensionato: su questo infatti vorremmo vedere chiaro che tagli sono stati effettuati e quali strutture verranno cancellate, perchè non vorremmo che in pieno stile Colombo - Renzi si privilegino gli abbellimenti e il superfluo, cancellando o riducendo quanto indispensabile per il funzionamento artistico e tecnico dell'attività di palcoscenico." Oggi anche una delegazione di militanti del “centro sociale di destra” Casaggì Firenze, guidati dal consigliere comunale Francesco Torselli (Fratelli d’Italia) ha messo in atto un’azione dimostrativa di fronte a Palazzo Vecchio per denunciare le promesse disattese della giunta guidata dal rottamatore.

Gli attivisti della destra identitaria hanno lasciato dei pacchi regalo sotto l’albero natalizio allestito dal sindaco e hanno srotolato un lungo striscione con la scritta: "Tanti Auguri da Matteo Renzi". Su ogni pacco è stato scritto un problema della città, che il sindaco Renzi ha pensato bene di “regalare” ai fiorentini: la privatizzazione di Ataf, la riduzione del centro storico ad una vetrina, la chiusura di 1200 esercizi commerciali, i famosi 100 punti che nessuno ha mai visto realizzarsi, le cooperative rosse che il rottamatore ha lasciato al loro posto, l’assenteismo del primo cittadino, le sue passeggiate televisive, il disastro di Sas e la scelta di manager incapaci, il caos delle nostre strade dissestate e trafficate, la mancanza di alloggi popolari per le famiglie italiane indigenti, la svendita del tessuto urbano alle multinazionali, i quartieri ghetto in mano alla delinquenza e alla guerra tra etnie, i tanti sprechi pubblici registrati e dimostrati. "Abbiamo voluto ricordare -spiegano Torselli e Scatarzi- ai fiorentini, quali regali il sindaco Renzi lascerà anche quest'anno sotto l'albero di natale: promesse disattese ed amministrazione della città gravemente insufficiente".

"Un sindaco che si era presentato -concludono i due esponenti di Fratelli d'Italia- con mille promesse e mille slogan, ma che dopo tre anni e mezzo si è dimostrato soltanto in grado di sfruttare la nostra città per crearsi quella visibilità necessaria ad accreditarsi come soggetto politico nazionale".

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