Pensionati in piazza a Firenze, difficile sopravvivere una vita al minimo

A Firenze, come nel resto d’Italia, stamani presidio davanti alla Prefettura dei sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil per richiamare l’attenzione di Istituzioni e opinione pubblica sulle difficili condizioni in cui vive la popolazione anziana nel nostro Paese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 dicembre 2012 14:23
Pensionati in piazza a Firenze, difficile sopravvivere una vita al minimo

Pensionati in strada stamani a Firenze, nonostante il freddo e il nevischio, con un presidio davanti alla Prefettura, in via Cavour, organizzato dai sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale, che ha visto iniziative analoghe in tutte le principali città italiane. Scopo della mobilitazione, lanciata con lo slogan “Tempo scaduto!”, è quello di richiamare l’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica sulle difficili condizioni in cui vive la popolazione anziana nel nostro Paese. Al presidio hanno partecipato anche i segretari provinciali di Spi-Cgil Daniele Stolzi, Fnp-Cisl Giovanni Cortese e Uilp-Uil Giancarlo Dallai ed il segretario regionale della Fnp-Cisl Mauro Scotti. In Toscana presidi si sono svolti in tutti i capoluoghi di provincia, davanti alle sedi delle Prefetture o dei comuni. A Firenze una delegazione dei sindacati pensionati è stata poi ricevuta in Prefettura.

Nell’incontro i sindacati hanno spiegato le ragioni dell’iniziativa: “Milioni di pensionati e di anziani –hanno detto- stanno pagando un prezzo altissimo, colpiti duramente dagli effetti della crisi e dalle misure di rigore finora adottate dal Governo: blocco della rivalutazione delle pensioni; introduzione dell’Imu sulla prima casa; tagli al welfare; tagli ai trasferimenti a Regioni ed Enti locali; aumento dei prezzi di beni, servizi e tariffe.” Al termine dell’incontro hanno consegnato una lettera, indirizzata al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri, che la Prefettura si è impegnata far giungere a Giorgio Napolitano e Mario Monti “Le nostre –hanno tenuto a sottolineare Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil- non sono richieste corporative, ma sono indirizzate a far ripartire i consumi, lo sviluppo e la crescita del nostro Paese; ad ottenere un fisco più equo; a salvaguardare e incrementare una rete di servizi sociali e sanitari omogenea su tutto il territorio nazionale e per tutti i cittadini; a creare nuovi posti di lavoro; a favorire la giustizia e la coesione sociale.”

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