Primarie: domenica la competizione si restringe a Bersani e Renzi

Favorito il segretario del Partito Democratico. Ci saranno fili spinati al ballottaggio? Giani: “Pd cittadino in linea con l’amministrazione e la gente”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 novembre 2012 21:54
Primarie: domenica la competizione si restringe a Bersani e Renzi

Affluenza altissima, hanno votato in 3,5 milioni. Ha vinto il segretario del Pd con il 44,9%. Il sindaco di Firenze ottiene il 35,5% e punta a elettori di centrodestra: "Ora bisogna convincerli". La delibera n. 21 dei garanti prevede che il 29 e 30 possano registrarsi per il secondo turno tutti coloro che dichiarino di essere stati impossibilitati a farlo per il primo turno o che non siano riusciti a completare la registrazione on line. E' un loro diritto, non una concessione. Vale per chi vuole votare chiunque tra i due candidati. "Corrisponde d'altronde all'interpretazione autentica che fu data da Enrico Letta all'ultima riunione dell'Assemblea quando parlò di non voler creare fili spinati contro gli elettori.

Non corrisponde pertanto alle norme vigenti (e a questo punto non più modificabili) quanto scritto nell'sms del comitato Bersani, secondo il quale "solo in casi eccezionali l'ufficio provinciale può derogare"; tale ufficio non svolge le funzioni di filtro di controllo sulle motivazioni" spiega Stefano Ceccanti senatore Pd. "I dati ufficiosi del PD -spiega Matteo Renzi nella propria newsletter- parlano di 9 punti di distacco. I nostri dati ufficiosi - quelli dei rappresentanti di lista - sono diversi: meno cinque punti! Diciamo la verità: il succo non cambia.

Che siano 5 o 9 i punti di distacco, la partita è aperta e nei ballottaggi si riparte sempre dallo zero a zero. Chiediamo di mettere online i verbali, e non gli aggregati delle segreterie provinciali. Naturalmente lo diciamo senza mettere in dubbio la correttezza di nessuno e con uno stile, il nostro, basato sul sorriso e sul rispetto". Anche Federico Gelli commenta l'esito: "Un risultato straordinario per la Toscana che rappresenta un segnale forte e chiaro da parte dei nostri cittadini verso l’attuale classe dirigente del Pd che si è schierata tutta o quasi con Bersani.

Abbiamo conquistato consensi nelle “roccaforti rosse” di tutta la regione e vinto in otto provincie su dieci compresa quella di Pisa. Un motivo in più di soddisfazione personale perché premia il grande lavoro che abbiamo portato avanti in queste settimane con i comitati per Matteo Renzi sorti un po’ in tutta la regione. Sono convinto che al ballottaggio avremo molte possibilità di vincere perché il Partito Democratico deve scegliere il candidato migliore, quello cioè che avrà maggiori possibilità di vincere le prossime elezioni politiche nel segno del vero rinnovamento .

E questo può essere solo Matteo Renzi". “Leggere i risultati di queste primarie a Firenze è stata davvero una gioia. Ero certa, al di là delle mille polemiche, che il Pd cittadino fosse in linea non solo con il sindaco e l’amministrazione, ma con tutta la città. Questi risultati sono la conferma inequivocabile che la seria politica del Pd cittadino rispecchia il libero sentire della gente di Firenze e che le continue critiche pretestuose di questi mesi sono fuori dalla realtà” dichiara Lorenza Giani, segretaria del Pd cittadino, commentando i risultati delle primarie. "Nel day after delle Primarie del centrosinistra, a risultati quasi definitivi, “pur astenendomi dal commentare i dati che emergono, non posso non esprimere delle osservazioni sui segnali politici che i dati di partecipazione e le preferenze ai singoli candidati esprimono in modo chiaro, in particolare sul nostro territorio”.

Così il parlamentare fiorentino dell'Udc Alessio Bonciani, che aggiunge: “È abbastanza evidente dai numeri, nonostante il ritardo con cui arrivano e dalla cronaca dei seggi elettorali, che l'invito fatto da Matteo Renzi agli elettori moderati ha sortito qualche effetto: ma a questo punto mi chiedo se tra tre mesi, alle elezioni politiche, quei moderati che oggi hanno creduto di vedere in Renzi una possibile opzione politica che li rappresenti saranno dello stesso avviso, e quindi voteranno per il Pd soprattutto nell'ipotesi in cui questo sia rappresentato non da Renzi ma da Bersani.

Ecco, io sono convinto di no!”, sottolinea Bonciani e “credo che questo debba rappresentare il perno del nostro lavoro nelle prossime settimane”. Secondo il parlamentare centrista non bisogna limitarsi in generici appelli del tipo 'non andate a votare' “ma creare le condizioni e costruire i presupposti di un'offerta politica che riporti questi elettori a casa propria”. "In Toscana ha vinto Matteo Renzi perché ha incarnato il voto di protesta contro i capi dei partiti. Lo deve capire il Presidente Rossi e tutto il Pd Toscano, ma è un dato che deve far riflettere anche il PdL.Sono andati a votare anche nostri elettori (ex?), ed anche questo deve leggersi come un voto contro la nostra classe dirigente considerata immobile ed incapace” interviene Paolo Marcheschi, Consigliere regionale PdL. “Far votare i non iscritti ai partiti è stato un errore colossale, il risultato sarà inevitabilmente inquinato dalle incursioni degli elettori di altri schieramenti.

E a giudicare dai primi dati disponibili lo è stato”. Questo il commento del consigliere regionale Dario Locci (Gruppo Misto) all’indomani delle primarie del centrosinistra.

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