Ataf, per Bonaccorsi il problema sono i tagli, sindacati temono esuberi

"Ataf non può essere Pantalone che paga per tutti. Al contrario, le aziende pubbliche devono avere i conti a posto, per evitare che i loro costi ricadano su tutti i cittadini e tutti i lavoratori con l’aumento delle tasse"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 ottobre 2012 19:05
Ataf, per Bonaccorsi il problema sono i tagli, sindacati temono esuberi

"Ataf dal 2002 al 2009 ha perso l’astronomica cifra di 41,5 milioni di euro: soldi pubblici, non dei privati. I Comuni soci, ed il socio di maggioranza per primo, hanno già messo mano ai loro bilanci nel 2006 per ripianare parte di quelle perdite. Noi abbiamo rimesso i conti a posto e adesso portiamo utilità che serviranno a coprire le perdite accumulate negli ultimi anni. Per quanto riguarda le ipotesi di esuberi, se vi saranno, non andranno certo imputati alla privatizzazione ma al taglio di chilometri e quindi, di soldi, che Ataf ha subito negli ultimi anni: la verità è che bisogna ridare ai cittadini quei tre milioni di chilometri di servizi che sono stati tolti e all'azienda i corrispettivi corrispondenti.

In questo modo scomparirebbero tutte le preoccupazioni, anche dei sindacati". Così il direttore generale di Ataf, Filippo Bonaccorsi, commenta le dichiarazioni dei sindacati sugli ipotizzati esuberi in azienda. "Vale la pena ricordare che il taglio di chilometri e di soldi non è stato certo deciso da Ataf, che di questo vive. Di questi tagli si sono accorti certamente i passeggeri, che nel giro di due anni hanno visto sparire ben 11 linee. Stupisce che i sindacati si sveglino oggi, dicendosi preoccupati.

E stupisce soprattutto che siano proprio gli stessi sindacati che fino a ieri hanno invocato la gara regionale e l'azienda unica: facevano finta di non sapere cosa significa a livello occupazionale accorpare venti aziende diverse e passare dai 110milioni di chilometri all’anno attuali ai 90 milioni previsti dal bando di gara regionale?", prosegue Bonaccorsi. Per quanto riguarda i lavoratori di Tecnobus e dell'azienda che ha in appalto il servizio di pulizia dei mezzi e degli immobili, si ricorda che si tratta di soggetti privati che hanno vinto delle gare e verso i cui dipendenti Ataf non ha ovviamente nessuna responsabilità: Ataf, per queste aziende, è un cliente come altri. Anche Opitec è un'azienda privata: Ataf possiede infatti solo il 15% del capitale che è in procinto di cedere all'Ati guidata da Busitalia.

Ataf, inoltre, ha risolto la dinamica dei flussi finanziari proprio in questi giorni.

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