Convegno Cesifin, Cassese: ‘’In Italia la corruzione è molto forte’’

Dopo la crisi i manager delle banche europee guadagnano il 20 % in meno. Guido Ferrarini e Maria Cristina Ungureanu: 'Anche per il clima ostile oggi remunerazioni più basse e trasparenti'

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 ottobre 2012 14:11
Convegno Cesifin, Cassese: ‘’In Italia la corruzione è molto forte’’

''Certamente l'Italia si colloca tra i Paesi nei quali la corruzione è' molto forte, ma c' è la possibilità di limitarne la portata introducendo dei correttivi legislativi nell'azione amministrativa''. Lo ha dichiarato il Giudice costituzionale Sabino Cassese a margine del convegno 'Misurare il diritto' promosso stamani a Firenze, a Villa la Pietra, dalla Fondazione Cesifin Alberto Predieri dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze. ''Finora - ha aggiunto - l'attenzione si è concentrata prevalentemente sugli strumenti di sanzione, ma quelli di prevenzione sono stati attentamente studiati e ci sono buone possibilità, soprattutto se il Parlamento procede speditamente nei suoi lavori, di introdurre dei correttivi nell'azione amministrativa che consentano un' attività di prevenzione efficace.

Ci sono già stati alcuni incontri con i rappresentanti dell' Ocse di Parigi che si interessano di questi temi ed è stato pubblicato un volume con le proposte di una commissione presieduta dal capo di gabinetto del ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi. Dunque sono ottimista''. In seguito alla crisi economica e al clima ostile verso stipendi troppo alti i manager delle banche europee guadagnano il 20 per cento in meno rispetto a quanto guadagnavano prima (passando da 4,2 milioni di euro l-anno a 3,2 milioni) e la loro remunerazione risulta oggi inferiore a quella media dei manager del settore non finanziario.

E' il risultato di uno studio, di prossima pubblicazione, condotto dai professori Guido Ferrarini e Maria Cristina Ungureanu dell'Univeristà di Genova i cui risultati sono stati parzialmente anticipati nel corso del convegno 'Misurare il diritto' promosso stamani a Firenze dalla Fondazione Cesifin Alberto Predieri dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze. In particolare, la parte variabile monetaria (i famosi bonus) si è ridotta in misura notevole (60 %), sia per effetto delle minori performance delle banche dopo la crisi, sia come risultato delle riforme volute dal G 20 ed elaborate dal Financial Stability Board (all’epoca presieduto da Mario Draghi) che hanno costretto gli istituti bancari a differire la remunerazione variabile dei manager nel tempo e a corrispondere una parte della stessa in azioni proprie o in strumenti collegati alle proprie azioni.

Nel complesso, gli autori osservano che le riforme dopo la crisi e, in genere, il clima politico di ostilità alle remunerazioni eccessive stanno producendo i loro effetti a livello europeo, provocando una maggiore trasparenza delle remunerazioni nelle grandi società (incluse le banche) e producendo una struttura più bilanciata delle remunerazioni e di una pressione al ribasso sugli importi (guidata dal settore finanziario). La ricerca, svolta per conto di Emittenti Titoli spa in collaborazione con Roberto Barontini del Sant' Anna di Pisa e Stefano Bozzi della Università Cattolica di Milano, misura l’impatto monetario delle recenti riforme in tema di remunerazione dei manager su un campione di 300 grandi società europee tra banche e industrie.

Con particolare riferimento alle banche, gli autori hanno trovato che le remunerazioni totali (fisso, variabile e altri incentivi) degli amministratori delegati – che prima della crisi erano generalmente superiori a quelle dei dirigenti di imprese industriali – sono scese in misura ragguardevole (più del 20 %) e sono oggi inferiori a quelle medie dei manager del settore non finanziario. Nel loro intervento, presentato a Firenze, i due professori dell'ateneo genovese hanno analizzato le regole e le pratiche di remunerazione dei manager nelle grandi banche internazionali, confrontando le banche americane con quelle europee ed esaminando gli effetti della crisi sulle remunerazioni dei dirigenti bancari.La loro attenzione è rivolta, in particolare, al modo in cui i principi internazionali richiesti dal G 20 hanno trovato attuazione nei diversi Paesi e all’interno dei gruppi bancari.

La conclusione è che, aldilà delle differenze di dettaglio e di certi ritardi dovuti ai tempi tecnici di implementazione delle regole internazionali, queste stanno mostrando i loro effetti sulla pratica delle remunerazioni in modo globalmente uniforme. E la struttura dell' emolumento cambia, soprattutto per quanto riguarda la parte variabile che deve essere "differita" nel tempo e contenere, oltre ad una componente monetaria, una parte in azioni o in strumenti collegati alle azioni. Nel corso dei lavori, giuristi, economisti, scienziati della politica si sono confrontati, per la prima volta in Italia, su un tema apparentemente teorico, ma che ha forti riflessi sul nostro vivere quotidiano: la misurazione del diritto.

Ovvero, quali effetti le norme giuridiche hanno sulla società: dall’andamento della giustizia civile citata alla remunerazione degli amministratori di società, alla concorrenza sul mercato, dall’ambiente al successo o all’insuccesso economico delle imprese. Il convegno e' stato promosso, oltre che dalla Fondazione Cesifin Alberto Predieri dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dal Dipartimento di Diritto Comparato e Penale dell’Università di Firenze, dalla New York University, dalla Fondazione Gerardino Romano, dalla Società Italiana per la Ricerca in Diritto Comparato.

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