Ferrovie in Toscana: i dati di Fit-Cisl su tagli e disagi ai pendolari

Il sindacato elenca tutti i tagli nella nostra regione e formula tre domande: dove sono finiti i 70 milioni di fondi comunitari per la Pistoia-Lucca? Che fine ha fatto il Memorario? Quale futuro per il trasporto ferroviario regionale?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 ottobre 2012 14:52
Ferrovie in Toscana: i dati di Fit-Cisl su tagli e disagi ai pendolari

Abbiamo appreso in questi giorni dai mass media che vi saranno ulteriori disagi per i pendolari dei treni, in quanto diversi servizi, un po’ in tutte le direttrici regionali, saranno soppressi definitivamente a causa di minori finanziamenti stanziati dal Governo centrale. "A dire il vero già a luglio era stato ventilato ai sindacati di categoria da parte dell’Assessorato ai Trasporti che vi sarebbe stato presumibilmente un ulteriore taglio di treni per un valore di 5 milioni di euro l'anno; infatti aspettavamo una convocazione ad hoc per affrontare nel merito il progetto cercando di mitigarne le conseguenze sia sul piano dei servizi al cittadino sia per quanto riguarda le ricadute sui lavoratori" spiega Stefano Boni, segretario Fit-Cisl. I tagli: febbraio 2011 si sopprimono definitivamente circa 10 treni sulla Porrettana per un totale di circa 130.000 Km anno per un corrispettivo valore di circa 1,3 milioni di euro; settembre 2011 si sopprimono circa 40 treni sulle linee Valdarno/Arezzo per un totale di circa 500.000 Km anno per un corrispettivo valore di circa 5 milioni di euro; giugno 2012 si sopprimono circa 18 treni sulle linee Empoli/Fi-Leopolda e Pontedera/Pisa per un totale di circa 250.000 Km anno per un corrispettivo valore di circa 2,5 milioni di euro; se va in porto il progetto da parte della Regione: dicembre 2012 si sopprimono circa 40 treni sulle linee Fi/PT/Viareggio - circa 400.000 Km anno, Aretina - circa 187.000 Km anno, Faentina - circa 147.000 Km anno, Pisana Tirrenica sud - circa 215000 km anno, Pisa /La Spezia - circa 110.000 km anno e Fi/Lucca/Pisa - circa 95.000 km anno e per un corrispettivo valore complessivo di altri circa 5 milioni di euro anno. In particolare, se i provvedimenti di dicembre andranno in porto, specialmente sulla PT/Lucca/Viareggio, si avrà una ulteriore beffa, che mette in chiaro come gli impegni assunti non verranno mantenuti.

Anche di recente, nel mese di giugno, l'a.d. delle FS alla presenza degli Enti Locali e Regionali in un convegno a Pistoia, continuava a rilanciare il raddoppio ferroviario della Pistoia /Montecatini/Lucca, affermando che gli impegni e gli investimenti sarebbero stati mantenuti. La Fit-Cisl Toscana "ha sempre sostenuto gli investimenti ferroviari e gli impegni formali assunti il 18 novembre del 2008 fra Ministero, Istituzioni Toscane e Ferrovie per il raddoppio della linea ferroviaria Pistoia-Lucca, con un impegno finanziario di circa 70 milioni di euro (Comunità Europea) da parte della Regione e di circa 46 milioni da parte di RFI, oltre all'impegno per il sottoattraversamento di Montecatini Terme per circa 80 milioni di euro.

Poi è calato il silenzio, fino ad arrivare ad ulteriori accordi fra Ferrovie e Regione Toscana del 01/12/2011 per il solo potenziamento e velocizzazione della tratta ferroviaria Pistoia Lucca per un totale di circa 44 milioni di euro. Oggi arriva invece una nuova mazzata, in quanto si tagliano i treni e addirittura si chiudono delle stazioni e fermate: (Serravalle Pistoiese, Borgo a Buggiano, Montecarlo, Porcari, Tassignano, Nozzano e Massarosa). Scelte non casuali: RFI in questi giorni ha infatti lanciato un nuovo progetto riorganizzativo che prevede, oltre alla chiusura di interi reparti di manutenzione, anche un nuovo modello di manutenzione, prevedendo una riclassificazione delle linee ferroviarie in 4 settori in base alla tipologia, all'importanza e ai volumi di traffico.

E' chiaro che si limiteranno al minimo gli interventi sulle linee poco trafficate e poi a scalare sulle altre linee in modo da risparmiare e concentrare tutte le risorse solo sui nodi e sulle linee AV. Insomma, con la riduzione del traffico regionale e una manutenzione minima si creano gli spazi per chiudere definitivamente le linee a vantaggio solo dell'AV. La Fit in primis chiede agli Enti locali di rimettere in moto gli investimenti infrastrutturali a partire dal raddoppio ferroviario PT/Lucca/Viareggio ricompreso anche nell'accordo Stato- Regione del 16 giugno 2011, costringendo le Ferrovie a rispettare gli impegni assunti; in secondo luogo chiede la sospensione della delibera del primo ottobre e l’apertura di un tavolo di confronto rispetto ai tagli annunciati, per poter rivedere la programmazione limitando al minimo l'impatto occupazionale e il disagio ai cittadini viaggiatori; in terzo luogo chiede che la Regione, proprio per evitare eventuali connivenze, si faccia sentire e impedisca a RFI di distogliere gli investimenti per la manutenzione ordinaria dalle linee regionali per destinarle all'AV. Su questi temi la Fit-cisl cercherà la maggiore unità sindacale possibile per una analisi completa della situazione a partire dalle ricadute occupazionali, e sui servizi resi ai cittadini.

Siamo convinti che sia necessario invertire la rotta e rilanciare, ma non a parole, il trasporto pubblico nella sua interezza con investimenti e risorse certe. Pertanto, se sarà necessario, oltre a ricercare alleanze in mezzo alla gente e a alla politica, non ci tireremo indietro per organizzare tutte le iniziative necessarie per uno sviluppo sostenibile, ecologico, efficiente e puntuale per la Toscana" “Da anni, come Federazione della Sinistra, ci battiamo per il raddoppio della linea ferroviaria Viareggio – Lucca – Firenze e per il potenziamento del trasporto pubblico locale e la notizia della chiusura delle stazioni (Massarosa, Nozzano, Tassignano, Porcari e Montecarlo) e dei tagli alle corse dei treni, su questa linea, proprio non ce l’aspettavamo”, così il consigliere regionale Paolo Marini, della Federazione della Sinistra – Verdi, che oggi ha presentato una mozione per chiedere al presidente Rossi e alla giunta di rivedere le decisioni assunte. “La responsabilità di questi tagli è del governo ma è insostenibile che la ridefinizione del contratto con Trenitalia colpisca, ancora una volta gli utenti di una tratta già così fortemente penalizzata.

Le stazioni che Trenitalia definisce come ‘sottoutilizzate e in stato di abbandono’ e quindi sopprimibili, lo sono a causa dell’azione poco lungimirante di Trenitalia che, invece di intervenire a ridurre i disservizi, fa la scelta di togliere il servizio. Ritengo, inoltre, che sia grave la scelta assunta dalla giunta regionale di procedere ai tagli senza consultare la Provincia e i sindaci interessati. Per questo chiedo, con una mozione, che il provvedimento della giunta venga rivisto e si proceda a nuove decisioni, nell’ottica di una mobilità sostenibile, di concerto con gli enti locali”.

La mozione, promossa da Paolo Marini, è sottoscritta anche da Monica Sgherri, capogruppo. Nei comuni interessati è aperto il dibattito.E’ in corso un dibattito sulla delibera regionale 859 che da dicembre modificherà il trasporto pubblico regionale, anche con tagli a corse del sabato. Ed è prevista la soppressione di alcuni treni in partenza dalla stazione di Campo Marte per il Mugello, tra cui quello delle 14,10 diretto a Borgo San Lorenzo che è utilizzato in gran parte dagli studenti delle scuole superiori. Interviene nel dibattito anche il sindaco di Borgo San Lorenzo e presidente dell’Unione montana dei Comuni del Mugello Giovanni Bettarini: “Siamo convinti, come già altri amministratori locali hanno fatto notare, che la delibera possa essere rivista, apportando magari dei correttivi.

Comprendiamo la necessità di ottimizzazioni e razionalizzazioni, e la Regione sta facendo enormi sforzi per assicurare standard e livelli appropriati nel servizio di trasporto ferroviario, ma i tagli non possono colpire sempre i pendolari e in questo caso corse con una presenza prevalente di studenti che frequentano scuole fiorentine, per loro significherebbe un doppio disagio”. E anche dal Mugello parte la richiesta alla Regione di un confronto e un’analisi condivisa della situazione, per capire quali possano essere i margini per salvare le corse degli studenti. Per il sindaco di Borgo San Lorenzo e presidente dell’Unione montana dei Comuni del Mugello Giovanni Bettarini “la Faentina è una linea fondamentale, non solo per il Mugello, ma per tutta la fascia che va da Firenze e Ravenna - sottolinea -, come dimostra anche l’iniziativa transregionale di valorizzazione turistica ‘il Treno di Dante’, per questo è importante e strategico il ‘Piano Minuetto’ attivato dalla Regione, un investimento forte che va portato presto a pieno regime.

E valutiamo positivamente - conclude - l’annunciato completamento da parte della Regione”.

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