Dipendenti ai cancelli, fabbriche che chiudono, fuga degli imprenditori

Tavoli di confronto in Regione e Provincia per risolvere lo stallo aziendale e la posizione dei dipendenti coinvolti nelle chiusure e liquidazioni di aziende locali che hanno gettato la spugna davanti alle difficoltà del mercato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 settembre 2012 14:54
Dipendenti ai cancelli, fabbriche che chiudono, fuga degli imprenditori

Nuova mobilitazione dei lavoratori per rompere il silenzio intorno alla vicenda di ISI, arrivata alla precarietà e alla fine degli ammortizzatori sociali. 370 lavoratori hanno dato vita ad un presidio con assemblea davanti allo studio di Vincenzo Pilla. Dopo la mancata partecipazione del curatore fallimentare nell'incontro romano richiesto un nuovo incontro in sede Ministeriale con il quale ottenere la proroga della cassa integrazione e maggiore chiarezza sugli sviluppi delle attività produttive e sul lavoro.

Rifondazione Comunista è intervenuta con i consiglieri Calò e Verdi per chiedere agli Enti Istituzionali – Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di Scandicci – di recuperare coerenza e coordinamento fra gli stessi, per sostenere la vertenza individuando nuovi percorsi occupazionali. I consiglieri provinciali hanno chiesto al presidente Andrea Barducci, quali iniziative concrete il tavolo interistituzionale ha attivato nelle sedi governative e di confronto di soggetti imprenditoriali ivi compreso la necessaria proroga immediata degli ammortizzatori sociali. La vicenda legata invece a Blue Navy che intende ritirarsi dalle rotte verso le isole dell’Arcipelago, è stata affrontata dall'assessore Ceccobao “La crisi economica di Blu Navy e la decisione della compagnia di lasciare l’Arcipelago toscano sono delle novità che, purtroppo, riflettono la crisi del trasporto marittimo del settore.

La Regione Toscana è già al lavoro e garantirà una riorganizzazione delle corse affinchè non vengano a mancare nè la qualità nè la quantità nei collegamenti tra la terraferma e le isole dell’Arcipelago”. “Faremo di tutto – ha aggiunto l’assessore – per fronteggiare la situazione e cercheremo soluzioni concrete per garantire la continuità territoriale. Lavoreremo assieme agli enti locali, all’Autorità portuale e all’Osservatorio per il trasporto marittimo. Già la prossima settimana sarò all’Elba per confrontarmi con le istituzioni e il territorio e trovare soluzioni che non penalizzino l’Arcipelago” Accordo trovato invece per il comprensorio del Cotto imprunetino.

Si è svolto martedì 18 settembre in Provincia di Firenze, alla presenza dell'Assessore provinciale al lavoro Elisa Simoni, il tavolo di crisi relativo all'azienda COTTO REF. Al termine dell’incontro le istituzioni, gli imprenditori Luca Parretti per COTTO REF e Leonardo Bottai per Fornace Pesci, le organizzazioni sindacali FILCTEM CGIL, FILLEA CGIL e le RSU aziendali hanno sottoscritto un verbale di accordo. Un documento che segna un punto importante nel percorso di ricollocazione dei lavoratori dell'azienda, la Fornace Pesci ha infatti confermato l'impegno e la volontà di creare una nuova attività nel comparto del cotto e di riassorbire i lavoratori del sito produttivo di Impruneta.

Già nelle prossime settimane verranno effettuati i primi colloqui con i lavoratori coinvolti per verificare le loro disponibilità e per fare un bilancio delle competenze acquisite. Le parti hanno anche stabilito di incontrarsi nuovamente tra circa un mese per fare una verifica dell’attuazione dell’accordo. La Provincia non è riuscita nello stesso intento in merito alla seduta del tavolo di crisi provinciale relativo a Italy Open Tour, quest’oggi in Palazzo Medici Riccardi.

Hanno partecipato alla riunione l’Assessore a Formazione, Lavoro e Centri per l’impiego della Provincia di Firenze, Elisa Simoni, Alessio Ammannati della FILT CGIL, la RSA e l'azienda Italy Open Tour, rappresentata da Franco D'Onghia. Dopo gli incontri preparatori che si sono tenuti il 1° e il 9 agosto, le parti sono giunte a siglare un accordo nel quale si stabilisce la procedura da seguire per garantire maggiori tutele ai lavoratori, dal momento che l'azienda è stata posta in liquidazione.

Tra le opzioni siglate, il ricorso alla cassa integrazione in deroga dal 2 settembre al 31 dicembre 2012 per l'intero organico aziendale (14 unità lavorative) a 0 ore con pagamento diretto da parte dell'INPS. Le parti hanno deciso anche di incontrarsi nuovamente presso l'unità di crisi della Provincia di Firenze, prima del termine della cassa integrazione in deroga, per effettuare un monitoraggio sull'utilizzo della cassa integrazione in deroga e la gestione degli esuberi e per valutare, qualora ne ricorrano i presupposti, l'utilizzo di altri ed eventuali ammortizzatori sociali.

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