Caro benzina, Rossi: “Contro l’ingiustizia del governo tolgo l’accisa

"Fermerò il parco auto regionale, ancorchè ridotto, esclusi naturalmente i mezzi di emergenza e chiederò a tutte le istituzioni e ai privati che vorranno aderire di fare altrettanto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 agosto 2012 19:37
Caro benzina, Rossi: “Contro l’ingiustizia del governo tolgo l’accisa

“La situazione è diventata insostenibile. Proporrò quindi al consiglio regionale di eliminare l’accisa di 5 centesimi al litro che abbiamo dovuto introdurre per legge nazionale per far fronte ai lavori di messa in sicurezza e ripristino della Lunigiana e dell’Isola d’Elba alluvionate, anche se questo ci costringerà a trovare altrove le risorse necessarie. Inoltre fermerò il parco auto regionale, ancorchè ridotto, esclusi naturalmente i mezzi di emergenza e chiederò a tutte le istituzioni e ai privati che vorranno aderire di fare altrettanto.

Da questo governo la Toscana sta subendo una profonda ingiustizia”. Dopo aver inviato ben tre lettere al presidente del consiglio Monti, rimaste senza risposta, dopo aver interessato del problema della doppia accisa che pesa sui consumatori toscani i membri del governo, i gruppi parlamentari e la Conferenza Stato Regioni, il presidente Enrico Rossi prende decisioni impegnative per contrastare il caro benzina: “E’ inaccettabile – continua – che il governo non abbia mosso un dito di fronte allo scandaloso aumento del prezzo del carburante.

Per quanto ci riguarda i cittadini toscani stanno patendo in più una profonda ingiustizia: sono stati caricati dall’accisa di 2 centesimi destinata a far fronte ai danni del terremoto in Emilia Romagna ma per i disastri che sono avvenuti sul nostro territorio non hanno ricevuto nulla dalla fiscalità nazionale”. “La Toscana – ricorda il presidente Rossi – ha dovuto per legge introdurre l’accisa di 5 centesimi nel 2012 per far fronte alle necessità derivanti dai disastri della Lunigiana e dell’Elba.

Poi abbiamo fatto ricorso alla Corte Costituzionale, sostenendo che i danni subiti dalle Regioni devono far carico, per un criterio di giustizia e solidarietà, alla fiscalità generale. E la Corte ci ha dato ragione, sostenendo in sintesi che non é giusto che chi è colpito da calamità si debba arrangiare da sè. Il governo, per far fronte alle conseguenze del terremoto in Emilia Romagna, ha quindi fatto scattare una nuova accisa di 2 centesimi per tutto il paese. In tutti i modi ho insistito perchè si ripristinassero le condizioni di uguaglianza tra le regioni, ma nonostante alcune rassicurazioni le nostre istanze non sono state ascoltate.

La Toscana non ha avuto la solidarietà da nessuno eppure l’ha data all’Emilia Romagna”. “Presenterò personalmente al consiglio regionale del 10 settembre la proposta di eliminare l’accisa di 5 centesimi e giovedì incontrerò i rappresentanti toscani delle compagnie petrolifere. Intanto voglio esprimere gratitudine e solidarietà ai gestori e ai dipendenti dei distributori, che da questa situazione a loro volta subiscono un danno”.

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