Naufragio Costa: la verità non si deve incagliare

Appena pubblicato da Effequ “effetto Concordia, il caso Schettino, eroi e pescecani”, il libro scritto da Cristina Rufini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 luglio 2012 14:52
Naufragio Costa: la verità non si deve incagliare

Negli ultimi decenni il nostro paese è stato teatro di molte tragedie che nel corso del tempo non hanno dissipato integralmente aspetti ancora oscuri. La stessa Toscana è stata protagonista di atti di terrorismo quali le stragi del rapido 904 e di via dei Georgofili, o di incidenti gravissimi come quello del Moby Prince nelle acque antistanti il porto di Livorno. Chiarezza dei contorni, o incertezze nella ricostruzione, se non inquietanti dietrologie, dipendono molto dal supporto che l'opinione pubblica e i mezzi di comunicazione hanno offerto agli organi inquirenti.

La speranza è che simili lacune si riescano a dissipare almento nel caso dell'incidente navale della Costa Concordia, affondata davanti all'Isola del Giglio la notte del 13 gennaio 2012. Un importante contributo positivo viene offerto da “effetto Concordia, il caso Schettino, eroi e pescecani”, il libro appena pubblicato da Effequ, e scritto da Cristina Rufini, cronista di giudiziaria della Nazione a Grosseto. Cristina Rufini, che ha seguito fin dal primo giorno le indagini, le storie dei passeggeri, la risposta dell'Isola e dell'ambiente, racconta la tragedia con equilibrio e sempre dietro le quinte, consapevole che c'è un limite deontologico oltre il quale non si può andare.

Anzì, proprio perché si rende conto, come tutti coloro che hanno avuto a che fare -anche giornalisticamente- con il naufragio, che è impossibile rappresentare tutta la sofferenza delle vittime, sceglie di non relegare gli atti dell'inchiesta in appendice, ma di pubblicarli all'interno dei capitoli, proprio per farsi aiutare a significare l'orrore di quella notte anche dagli atti pubblici. La cui consultazione integrale raccomandiamo, perché raramente documenti burocratici sprigionano tanta spaventata umanità, persino negli addetti ai lavori. L'affondamento della Concordia è un incidente di mare in cui nascono improvvisati eroi, come il vicesindaco Mario Pellegrini, unico soccorritore a salire immediatamente sulla nave prestando soccorso per ore a centinaia di passeggeri.

Ma la nave Costa lascia davanti all'isola insieme al suo relitto anche un alone di sospetti che non basterà a dissipare la rimozione della carcassa. Dopo lo smontaggio dell'imbarcazione e le perizie tecniche ci vorranno sicuramente anni di procedimenti penali per dire una parola esaustiva sulla vicenda. Costellata di assurdità, di decisioni non prese e di interessi economici che forse hanno prevalso sull'emergenza, la storia del naufragio della motonave da crociere ci accompagnerà per lungo tempo.

Sarà però fondamentale l'atteggiamento etico anche dell'indagine giornalistica, di cui l'istant book di Cristina Rufini ha tracciato una prima rotta, sicuramente da non abbandonare. di N. Nov.

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