Parte ‘Clean’: il primo monitoraggio in Italia per particelle 'non convenzionali

A Le Murate l’assessore Giachi presenta l’iniziativa per ricercare la presenza di composti pericolosi per la salute che ad oggi non sono monitorati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 luglio 2012 19:15
Parte ‘Clean’: il primo monitoraggio in Italia per particelle 'non convenzionali

L’obiettivo è quello di ricercare la presenza di composti pericolosi per la salute che ad oggi non sono monitorati. Una campagna di monitoraggio, per la prima volta in Italia, sull'impatto di particelle ‘non convenzionali’ nell'ambiente di una città d'arte ha preso il via a Firenze in primavera grazie al progetto europeo Clean, “eleCtric mobiLity to analyse tourist bEhaviour in urbAN areas”, “POR CREO FESR 2007-2013 - LINEA DI INTERVENTO 1.5. – Bando ERNEST”, promosso da 5 hotel dell’area fiorentina insieme ad un partenariato internazionale ed il supporto scientifico Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università di Firenze e dell’Associazione I2T3 Onlus. Dell’iniziativa si parlerà questo pomeriggio nell’ambito della due che si apre oggi negli spazi del Parco Tecnologico delle Murate a Firenze (Piazza Madonna della Neve) con 20 espositori, 70 interventi, convegni e workshop.

L’Agorà di Polis, questo il titolo dell’iniziativa, è il primo incontro-fiera su ricerca, innovazione e imprese della sostenibilità urbana promosso da Polis - Polo regionale di innovazione sulle tecnologie della sostenibilità urbana (www.polis-toscana.it), coordinato dalla Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione (www.fondazionericerca.unifi.it), con l’adesione del Comune di Firenze e del Distretto tecnologico toscano per i beni culturali e la città sostenibile, di cui Polis è soggetto di attuazione tecnico-organizzativa.

L'intento di Clean è ricercare la presenza di composti pericolosi per la salute e ad oggi non monitorati con le procedure standard, come i bisfenoli, e verificare la presenza di sostanze dannose per i beni culturali quali acidi carbossilici ed inquinanti ambientali in genere. Il progetto, finanziato con un bando europeo e sostenuto da una serie di partner locali come l'associazione I2t3 dell'Università di Firenze, può contare sulla collaborazione di 5 alberghi fiorentini (Grand Hotel Mediterraneo, Hotel Calzaiuoli, Hotel Villa Fiesole, Hotel Kursaal & Ausonia e Hotel Athenaeum) che si sono doti di 7 Smart elettriche, nell’ambito di un'iniziativa per la mobilità sostenibile, su cui saranno installati sofisticati settori per il monitoraggio ambientale: il fatto che le Smart siano ad emissioni zero ha consentito massima precisione nelle rilevazioni.

I 7 mezzi elettrici verranno messi a disposizione dei turisti dal 23 luglio e potranno essere utilizzati gratuitamente per gli spostamenti anche all'interno della zona a traffico limitato del Comune. L’idea, secondo quanto sostengono i promotori, è anche quella di tracciare una mappa degli spostamenti dei turisti, per favorire l'evoluzione dei prodotti e dei servizi turistici in un'ottica di sostenibilità. I turisti che accetteranno di muoversi nella città con questo tipo di servizio, forniranno un ritorno informativo attraverso la compilazione di un questionario appositamente sviluppato nell’ambito del progetto in collaborazione con il Comune di Firenze. Attraverso l’analisi di questi dati sarà possibile tracciare una mappa dei loro spostamenti: le informazioni ottenute serviranno per favorire lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi turistici in un’ottica di sostenibilità.

Verranno inoltre individuati luoghi di interesse, percorsi e tempi di spostamento utili per analizzare comportamenti e bisogni dei turisti. Sulla base dei risultati potrà quindi essere valutata la possibilità di estendere il servizio anche ad altri alberghi, favorendo quindi l’utilizzo di mezzi elettrici per un turismo sostenibile all’interno del Comune. Inoltre i mezzi elettrici sono stati dotati di sensori per il monitoraggio ambientale (con il supporto dell'Università di Firenze), configurandosi pertanto come laboratori mobili, al fine di realizzare un monitoraggio distribuito su un’ampia superficie di territorio.

In particolare è stato deciso di utilizzare le fibre SPME (Solid Phase Micro Extraction) in alternativa ai classici sensori ambientali tipicamente impiegati. Le fibre SPME sono dei campionatori polimerici passivi, ossia uno strumento in grado di catturare le sostanze disperse in aria e consentirne successivamente la determinazione qualitativa e quantitativa. Le fibre sono capaci di campionare un elevatissimo numero di sostanze, ma possono essere rese anche estremamente selettive, attraverso specifici processi, così da poter arrivare al campionamento di una sola specie chimica.

Le analisi ancora in corso, riguardano principalmente l’individuazione di composti pericolosi per la salute e ad oggi non monitorati con le procedure standard quali ad esempio i bis fenoli (TBBPA, BPA etc.), famiglia alla quale appartengono anche alcuni distruttori endocrini. Si intende inoltre verificare la presenza di sostanze dannose per i beni culturali quali acidi carbossilici ed inquinanti ambientali di origine antropica in genere; in tale ambito si prevede anche di utilizzare fibre specifiche per l’ozono, sostanza molto reattiva che oltre ai noti effetti sulla salute è in grado anche di attaccare numerose tipologie di substrato come appunto le superfici dei beni artistici. L’acquisizione di dati di mobilità o di dati ambientali tramite mezzi mobili, si inserisce nel processo di sviluppo di servizi di infomobilità e di mobilità innovativa, promossi dal Comune in collaborazione con la Provincia e che hanno portato alla realizzazione della nuova centrale di monitoraggio del traffico. «Firenze ha 360 mila abitanti - ha spiegato l’assessora al turismo, all’università, alla ricerca e alle politiche europee Cristina Giachi - e 12 milioni di turisti all'anno: una pressione enorme, che non ha uguali in Italia se non Venezia.

Con questo progetto potremo incamerare dati per impostare una nuova strategia di gestione dei flussi turistici. Ci fa inoltre sempre piacere collaborare con le strutture ricettive e constatare l'impegno degli operatori economici più attenti alla città ». Il progetto rientra nelle finalità del ‘polo di innovazione’ per la ‘città sostenibile’ della Regione Toscana, al quale il Comune di Firenze ha aderito fin dalle fasi della sua ideazione, per promuovere lo sviluppo di progetti congiunti tra il mondo della ricerca ed il mondo delle imprese in un ottica di sostenibilità, con particolare attenzione allo sviluppo della cultura del turismo sostenibile, nel rispetto dell’importante patrimonio artistico culturale che le nostre città offrono

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