GayPride, Scaletti: 'Sposerò simbolicamente le coppie gay'

Le reazione dell'opposizione alla simbolica provocazione dell'assessore regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 luglio 2012 18:57
GayPride, Scaletti: 'Sposerò simbolicamente le coppie gay'

Sarà una cerimonia soltanto simbolica. Ma significativa, per la Toscana. Al termine del lungo corteo del Pride toscano, sabato a Viareggio, l'assessore regionale al Turismo e al Commercio, Cristina Scaletti, celebrerà in piazza una grande cerimonia civile per le coppie dello stesso sesso. Ad annunciarlo è stata la stessa assessora in un'intervista su Gay.it. La dichiarazione del consigliere regionale del Pdl Giovanni Donzelli: «I carri volgari e provocatori del Gay Pride e le carnevalate dei finti matrimoni celebrati da veri rappresentanti delle Istituzioni non giovano alla causa dei diritti e non indeboliscono tanto le discriminazioni, quanto le Istituzioni che si dovrebbero rappresentare».

«Chi rappresenta le Istituzioni dovrebbe avere un comportamento adeguato anche e soprattutto nelle manifestazioni pubbliche». «Secondo Scaletti è urgente fare pressioni sul governo per arrivare anche all’adozione di figli da parte delle coppie gay. A prescindere dal fatto che il governo Monti è un governo di tecnici che non ha avuto il consenso popolare e che le emergenze in Italia sono ben altre, ricordo a Scaletti che non si gioca sul diritto dei bambini alla bigenitorialità solo per permettere di togliersi qualche sfizio in più a chi sfila con perizoma e cappelli piumati».

«I diritti civili e umani devono valere per tutti, non solo per i gay e i trans, ma anche per i bambini da adottare che sono vite umane e non giochetti di plastica». «L’assessore Scaletti dimentica tra l’altro anche che nelle Finalità principali dello Statuto della Regione Toscana, come nella Costituzione italiana, c’è la tutela e la valorizzazione della famiglia fondata sul matrimonio». Dichiarazioni della Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale Stefania Fuscagni “Stimo Cristina Scaletti e faccio fatica a pensare che lei stessa non si sia resa conto di aver detto una cosa abnorme sotto il profilo giuridico e, mi permetto di dire, anche politico.

Lei lo sa bene che non potrà celebrare le nozze di nessuno né tra eterosessuali né tra omosessuali. Nel primo caso non può farlo a meno che non dimostri che ha ricevuto il permesso dal Sindaco del Comune dove si celebra il matrimonio e nel secondo non può farlo perché la legge lo vieta. Il fatto che pensi che basti essere assessore regionale per non rispettare la legge le permette di celebrare non tanto un matrimonio ma piuttosto un divorzio: il suo dal buon senso. Venendo alle cose serie: capisco la provocazione ma dinnanzi a questioni importanti come le nozze gay, si può essere d'accordo - come lo è Cristina Scaletti - o si può essere contrari - come lo sono io – ma non dovrebbe esser permessa la banalizzazione del tema.

Insomma: sono contraria a riconoscere il matrimonio tra omosessuali, ma sono anche fortemente contraria a ridurre le loro richieste a ‘carnevale della politica’. Probabilmente essere a Viareggio fa contrarre atteggiamenti burleschi”. De Zordo: “E' l'ora di rompere i tabù" “E' ora di rompere i tabù: il nostro Paese deve dotarsi al più presto di normative civili per riconoscere diritti a tutte le coppie, senza discriminazioni di genere”. E' questo il commento della capogruppo di perUnaltracittà al Consiglio comunale di Firenze Ornella De Zordo sull'iniziativa dell'assessore regionale Cristina Scaletti, che sabato al Gay Pride di Viareggio celebrerà simbolici matrimoni fra gay in piazza.

“Ci rallegriamo che a scendere in campo sia un'autorevole esponente del governo regionale, che ha accettato la proposta degli organizzatori della manifestazione: pensiamo che questa sia un'azione simbolica molto utile per portare l'attenzione su un tema importante, sul quale il nostro Paese ha leggi da Medioevo. E' arrivato il momento che l'Italia riconosca i diritti lgbtq per non rimanere in maniera drammatica fuori dalla cultura europea, sempre più indirizzata verso una decisa apertura. Sette Paesi europei hanno riconosciuto i matrimoni omosessuali, la Francia ha annunciato che seguirà il loro esempio e lo stesso presidente Usa Barack Obama ha preso una posizione in netto favore” ha aggiunto la consigliera.

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