Carabinieri scoprono falso cieco: denunciato per truffa

Il presidente Uic Antonio Quatraro difende il socio dell’associazione: “In Italia sono classificati non vedenti anche le persone con campo visivo inferiore al 3%”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 luglio 2012 16:45
Carabinieri scoprono falso cieco: denunciato per truffa

Un professore percepiva da 36 anni un'indennità di accompagnamento per cecità assoluta di 827 euro al mese. I militari nei giorni scorsi hanno pedinato l'ex insegnante 70enne, dichiarato invalido nel 1976, mentre si recava in edicola, guardava le vetrine dei negozi e le etichette al supermercato. Da solo faceva insomma tutte quelle attività che una persona non vedente non potrebbe fare. I militari stanno indagando, per approfondire anche eventuali altre responsabilità. “L'idea che le forze dell'ordine si sostituiscano agli specialisti per giudicare chi è cieco davvero e chi lo fa per convenienza è davvero bizzarra”.

Ecco le parole del presidente provinciale Unione italiana ciechi Antonio Quatraro, che interviene in merito alla vicenda di Antonio Di Sario. “Il signor Di Sario – aggiunge, - ha un regolare certificato di cecità rilasciato da una struttura pubblica toscana. E si dà il caso che in Italia siano classificati ciechi anche coloro il cui campo visivo è inferiore al 3%. Si tratta, per intenderci, di persone che vedono come dal buco della serratura. E che quindi possono godere di un minimo di autonomia”.

Insomma, prima di parlare di ‘falsi ciechi’ “occorre documentarsi bene”, afferma Quatraro. Che aggiunge: “L’Unione ciechi si è già rivolta al Procuratore della Repubblica, segnalando che proprio a Firenze esistono centri pubblici di eccellenza dove operano specialisti, i quali sono in grado di smascherare i simulatori. Grave sarebbe affidarsi all'istinto della tifoseria da stadio, che sa sempre cosa dovrebbe fare il capitano o l'arbitro. Preferiamo sempre affidarci alla legge, e noi dell’Uic Firenze seguiremo come sempre questa strada.

Se poi qualcuno troverà il tempo di osservare, filmare, denunciare i comportamenti che impediscono ai non vedenti di circolare senza rischiare l'incolumità, contribuirà anche ad una città più sicura, oltre che al rispetto della legge”.

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