Tav, Rossi si impone, ma è la strada giusta per ripartire?

De Zordo: "Tutele troppo invadenti per il presidente ambientalista del fare"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 giugno 2012 14:55
Tav, Rossi si impone, ma è la strada giusta per ripartire?

Azione di forza del governatore Rossi alla vigilia della conferenza dei servizi presso l'ufficio via regionale fissata per giovedì 28 giugno dove i tecnici devono decideranno se e come sanare le irregolarità emerse nel contestato cantiere eolico di Riparbella. Il Governatore Rossi, a sorpresa, ha esautorato con proprio decreto (n.129 del 15/06/2012) l'assessore Bramerini togliendole la competenza sulle valutazioni di impatto ambientale e strategiche (VIA e VAS) e avocando quindi a se stesso la responsabilità politica degli uffici. "Il presidente regionale Enrico Rossi sta mostrando un decisionismo muscolare in materia di "grandi opere" che ci suscita più di un allarme.

Prima fa le distinzioni fra ambientalisti buoni (lui) e cattivi (chi si oppone a un inceneritore, una autostrada, un supertunnel), con una logica del fare che prescinde dal merito delle opere e delle motivazioni. Poi, individuando nelle grandi opere il motore del futuro regionale, si lamenta che queste vadano troppo a rilento, e sprona tutti ad affrettarsi" a dichiararlo è Ornella De Zordo, capogruppo in Comune di Firenze per "Unaltracittà" "Passando dalle parole ai fatti, con un decreto del 14 giugno, che non riporta alcuna motivazione, toglie la competenza in materia di Valutazione di Impatto Ambientale e di Valutazione Ambientale Strategica a chi ne è naturale depositario, l'Assessore all'Ambiente Bramerini, per riservare a se medesimo l'onere e l'onore di occuparsi direttamente della questione.

Infine rimuove, secondo notizie fondate, il dirigente regionale del settore Valutazioni ambientali, per sostituirlo non si sa con chi. Non è dato conoscere neanche in questo caso le motivazioni di un avvicendamento improvviso e inspiegabile. Evidentemente qualcosa non andava. Il dubbio che ci coglie, vedendo tutto l'insieme, è che quello che non piaceva al presidente Rossi fosse un sistema di regole, di tutele e di valutazioni evidentemente troppo invadente per il suo ambientalismo, più attento al fare che all'ambiente.

Il dubbio è che meno si scava (nei progetti, non nei tunnel) e meglio è, che l'importante è aprire cantieri, senza tanti lacci e lacciuoli. Hai visto mai che su certi terreni Rossi e Renzi, che sono ormai come cane e gatto, sono in realtà più vicini di quanto non si pensi?" Italia Nostra rincara la dose: "E' molto inquietante quello che sta accadendo in Regione Toscana: il Presidente della Regione Enrico Rossi, con decreto del 15 giugno, toglie all'Assessorato all'Ambiente e riserva a se stesso le competenze su VIA (valutazione di impatto ambientale) e VAS (valutazione ambientale strategica), peraltro senza alcuna motivazione.

E' inquietante perché avviene all'indomani delle dichiarazioni dello stesso Presidente sull'assoluta necessità di procedere con le "grandi opere" infrastrutturali che interessano massicciamente la Regione, a partire dal nefasto progetto di sottoattraversamento fiorentino di TAV. Non vorremmo che quella dichiarata necessità comportasse lo svuotamento degli strumenti di controllo e valutazione dei progetti, fra cui appunto la VIA e la VAS. Nello stesso momento voci fondate e sempre più insistenti parlano della rimozione, che sarebbe già avvenuta, del Responsabile del Settore regionale competente per la VIA, per destinarlo ad altro incarico.

Forse perché applicando le leggi e quegli strumenti di controllo e valutazione, costituiva un ostacolo agli appetiti dei cementificatori? Non sarà perché, per esempio, con un atto esemplare, basato su pareri tecnici di ARPAT e Ministero, il Settore VIA ha dato parere negativo all'utilizzo alla miniera di Santa Barbara del materiale scavato nei tunnel fiorentini dalla fresa (Monnalisa) in quanto classificato come rifiuto? Questa classificazione rende impossibile l'inizio dello scavo delle gallerie, dimostrando la falsità delle dichiarazioni di tutti quelli che vogliono questo progetto ad ogni costo (dall'AD delle ferrovie Mauro Moretti, all'ex ministro delle infrastrutture Altero Matteoli, all'ex assessore regionale e attuale responsabile del PD per le infrastrutture e consigliere del Fondo F2i Riccardo Conti, fino al presidente Enrico Rossi).

Purtroppo i fatti denunciati, privi di alcuna motivazione, autorizzano domande inquietanti, a cui speriamo qualcuno voglia dare risposta. Si tratta di un atto gravissimo che non ha precedenti e che coinvolge un settore tanto delicato proprio in un momento in cui non solo per TAV, ma per le più grandi opere infrastrutturali della Toscana, sono in scadenza le autorizzazioni. Davanti a serie e circostanziate difficoltà la soluzione del presidente Rossi appare fortemente antidemocratica e assai opaca; possiamo definire questi atti come un piccolo golpe che svela l'ottuso e arrogante bisogno dei fautori del tunnel di non fermarsi davanti a nulla".

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