Bocciati nuovamente gli alunni di Pontremoli, la scuola ha perso?

Ripetuti gli scrutini per gli alunni delle elementari, ma l'esito è stato lo stesso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 giugno 2012 10:17
Bocciati nuovamente gli alunni di Pontremoli, la scuola ha perso?

Sono stati nuovamente bocciati i cinque bambini di prima elementare dell'istituto 'Giulio Tifoni' di Pontremoli (Massa Carrara). Gli scrutini che hanno portato alla bocciatura di 5 bambini di prima elementare nell'istituto "Giulio Tifoni" di Pontremoli (Massa Carrara) sono stati rifatti. Dopo la decisione presa dall’Ufficio scolastico regionale della Toscana dopo il verdetto dell'ispezione ministeriale che aveva rilevato degli errori procedurali.

Secondo gli ispettori la scuola non aveva avviato i comportamenti didattici necessari per aiutare gli studenti in difficoltà e non aveva mantenuto con i genitori un rapporto costante. Le motivazioni non sono state rese note. La relazione dei docenti, verrà recapitata all'Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana. Il consiglio di classe ha affrontato nuovamente il giudizio degli alunni bocciati, ma la decisione è stata la stessa. Il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani,aveva detto "Il buon senso alla fine ha prevalso, davvero eccessiva infatti la decisione di bocciare cinque alunni della prima elementare a Pontremoli.

La decisione degli ispettori ministeriali e la scelta dell'Uficio scolastico della Toscana annullano una palese ingiustizia". Il senatore del Pd Andrea Marcucci, segretario della commissione istruzione a Palazzo Madama dichiarava: "Il conto di anni di sfascio del nostro sistema pubblico non può essere pagato dai più piccoli che patiscono classi affollate, riduzione dell'orario e degli insegnanti a disposizione, compresi quelli di sostegno. La scuola che respinge in prima elementare viene meno al principio inderogabile della formazione" "La decisione dell'Ufficio scolastico della Toscana di rifare gli scrutini dei cinque bambini bocciati in prima elementare nella scuola di Pontremoli è un primo passo per sanare quella che è apparsa da subito come un'insopportabile ingiustizia".

A dirlo la senatrice dell'Italia dei Valori Giuliana Carlino, "Come insegnante, ritengo che ai bambini debba essere data almeno un'opportunità, quella ad esempio dei giusti tempi per maturare. Bocciare cinque bambini, di cui un disabile e tre stranieri, vuol dire certificare il fallimento di un intero sistema scolastico". “La decisione dell’USR ha il pregio di introdurre un elemento di ragionevolezza in una vicenda che ha prodotto ferite sotto vari aspetti colpendo in particolare gli esseri per definizione più deboli: i bambini”.

Così Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana e assessore all’Istruzione, commentando la notizia sugli scrutini da rifare. “Saranno le nuove verifiche – diceva Targetti – a fornire o meno, ai docenti, motivazioni valide rispetto a una decisione così radicale come quella presa nelle scorse settimane: decisione che poteva certo trovare, già in prima battuta, alternative diverse”. Così diceva il consigliere regionale Daniela Lastri, responsabile Scuola del Pd della Toscana: "Giustissime le risultanze dell'indagine ispettiva promossa dall'Ufficio Scolastico regionale toscano, che ha bloccato il provvedimento di bocciatura dei cinque alunni della "Giulio Tifoni" perché, come riconosciuto dallo stesso ufficio, 'non sussistono le motivazioni di eccezionalità previste dalle norme di riferimento'.

Le famiglie coinvolte e la mobilitazione di questi giorni hanno messo in evidenza la gravità del provvedimento di bocciatura. Colpire dei bambini in prima elementare per inefficienze organizzative e sovraffollamento delle classi è una sconfitta della scuola medesima e di chi ne ha la responsabilità. E' bene che adesso dopo questo provvedimento si ristabiliscano i necessari equilibri aiutando i bambini nel loro percorso scolastico senza procurare ulteriori sofferenze e sostenendoli in questa importante fase dell'apprendimento". "La conferma della bocciatura per i cinque alunni della prima elementare dell'Istituto di Pontremoli è inaudita e, lo dico da ex insegnante, certifica ancora una volta il fallimento dell'intero sistema scolastico".

Lo dichiara la senatrice dell'Italia dei Valori Giuliana Carlino, che aggiunge: "Infatti, se è vero che la non ammissione alle elementari è prevista solo per situazioni di assoluta eccezionalità, vuol dire che ben 5 bambini, tre stranieri e due italiani (tra cui un disabile), sono rientrati in questa casistica. Un record assolutamente negativo, frutto di un percorso scolastico minato da tagli indiscriminati che hanno ridotto il tempo pieno, le compresenze, gli insegnanti di sostegno e creato classi 'pollaio', come quella frequentata dai 5 bambini.

Con questo quadro è chiaro che chi è più debole finisce inevitabilmente per restare indietro. Chiedo al ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, di non abbandonare l'attività ispettiva già intrapresa, perché è chiaro che qualcosa durante l'anno scolastico non ha funzionato e sarà necessario individuare le diverse responsabilità. L'Italia dei Valori - conclude Carlino - continuerà a battersi in tutte le sedi opportune per avere una scuola inclusiva, attenta al profitto ma ancor prima al sostegno di chi è più in difficoltà". “È gravissima la conferma delle bocciature dei cinque bambini della scuola “Giulio Tifoni” di Pontremoli.

Non so se è chiaro a chi di dovere , ma agli occhi di tutti, questa scelta è una sconfitta per quella scuola e per chi la dirige”. È quanto afferma Daniela Lastri, responsabile scuola del Pd Toscana dopo l’esito degli scrutini alla scuola Tifoni di Pontremoli che hanno decretato nuovamente la bocciatura dei cinque alunni già respinti due settimane fa. “Purtroppo adesso rimane, se lo vorranno i genitori, solo il ricorso al Tar. È triste che una scuola non riesca a svolgere fino in fondo il proprio compito formativo, in particolare che non dia sostegni necessari a bambini così piccoli e con disagi, che hanno quindi maggior bisogno di essere seguiti.

Don Milani – conclude Lastri – diceva ‘Non vogliamo una scuola che curi i sani e respinga i malati’, bisognerebbe che queste parole fossero ricordate più spesso ”.

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